Dei sei anarchici fermati a Firenze giovedì scorso nell’operazione per le indagini sull’ordigno rudimentale che ferì gravemente un artificiere della polizia il Capodanno scorso e per il lancio di molotov contro la caserma dei carabinieri di Rovezzano il 21 novembre scorso, ne rimane in carcere solo uno. Il gip oggi non ha infatti convalidato il fermo per gli altri cinque, non rilevando l’esistenza nei loro confronti di gravi indizi.

Il giudice ha convalidato il fermo solo di Salvatore Vespertino, 30 anni, nato a Nuoro ma gravitante a Firenze, per il quale è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere. Vespertino è ritenuto dall’accusa colui che confezionò l’ordigno esploso a Capodanno, dopo essere stato lasciato davanti a una libreria di CasaPound a Firenze, ferendo gravemente l’artificiere Mario Vece: suo il Dna estrapolato dalla scientifica della polizia da una traccia biologica rilevata su un frammento di scotch sul luogo dell’esplosione.

Non sono stati invece convalidati i fermi di Nicola Almerigogna, 34 anni e Giovanni Ghezzi, 31, per l’accusa coinvolti nell’episodio dell’ordigno di Capodanno, e quelli di Micol Marino, 30 anni, Marina Porcu, 34 e Sandro Carovac, 33 anni, che gli investigatori – le indagini sono state fatte da digos e ros – accusavano dell’azione alla caserma dell’Arma a Rovezzano.

L’operazione di giovedì scorso – con anche il blitz nell’immobile ritenuto una sorta di quartiere generale degli anarchici a Firenze, ‘La Riottosa’ al Galluzzo – aveva portato anche al fermo di altre due persone, bloccate una nel Salento, l’altra a Roma: per loro udienza di convalida a Lecce e nella Capitale. Oggi in occasione dell’udienza di convalida nel carcere fiorentino di Sollicciano c’è stato anche un nuovo presidio di anarchici, circa una decina di persone, dopo quello tenuto ieri sera, quando davanti al penitenziario si erano radunate una sessantina di persone.

Il gip di Lecce ha invece convalidato il fermo di Pierloreto Fallanca, 30 anni, originario della provincia di Teramo, bloccato nel Salento giovedì. Lo stesso gip si è riservato la decisione sull’eventuale misura cautelare da applicare nei confronti dell’indagato, accusato di concorso in tentato omicidio nonché fabbricazione detenzione e porto abusivo di materiale esplodente. In totale i fermi eseguiti giovedì scorso sono stati otto, cinque per l’ordigno esploso a Capodanno, altrettanti per il lancio di molotov contro la caserma dei carabinieri di Rovezzano. Di questi sei sono stati effettuati nel capoluogo toscano ma oggi il gip fiorentino ne ha convalidato solo uno, uno appunto nel Salento e un altro a Roma. Per quest’ultimo l’udienza di convalida è in programma domani nella capitale. Finora gli indagati che sono comparsi davanti al gip si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere.

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