Da mesi si batteva contro la deriva autoritaria di Nicolas Maduro. Che l’aveva messa nel mirino. Oggi la procuratrice generale Luisa Ortega Diaz è stata rimossa dal suo incarico con il primo atto dell’Assemblea Costituente, votato all’unanimità. A impedirle di entrare nell’edificio di Caracas che ospita le stanze dell’alto magistrato sono stati i militari della Guardia nacional bolivariana, una dei quattro corpi che compongono le forze armate del Paese, che fin dal mattino hanno circondato la sede della procura generale isolando l’area. Lo ha testimoniato la stessa Ortega Diaz, postando le foto dei soldati davanti alla sua sede. “Sono stata spintonata – ha denunciato – mi hanno attaccato con gli scudi per impedire” l’ingresso nell’ufficio. Su Twitter il magistrato ha parlato di “assedio arbitrario” e ha diffuso le foto per denunciare il fatto alla comunità nazionale e internazionale.

“Vogliono nascondere le prove su Odebrecht e sulla corruzione nel paese”, ha detto riferendosi allo scandalo delle tangenti che ha al centro il gruppo brasiliano, prima di lasciare la sede della procura in moto, tra due uomini della sua sicurezza. Non solo: “Intendono inoltre nascondere anche le prove delle violazioni dei diritti umani“, ha contrattaccato Ortega Diaz, una ex chavista ora implacabile con Maduro: “Non ho paura per me, ma per il mio paese”.

Giovedì scorso la stessa procuratrice, in una intervista alla Cnn, ha dichiarato di aver designato due procuratori per indagare sui direttori del Consiglio nazionale elettorale dopo che la Smartmatic, la società che gestisce le operazioni di voto, ha fatto sapere che potrebbero essere stati gonfiati i dati sull’affluenza per il referendum. Anche per questo il primo atto della nuova assemblea Costituente – disconosciuta da quasi tutti i paesi del mondo e anche dal Vaticano –  è stato proprio quello di rimuovere all’unanimità il magistrato. Al suo posto è stato designato Tarek William Saab.

Intanto il Venezuela è stato sospeso dal Mercosur per il mancato rispetto della “clausola democratica” per decisione di ministri degli esteri di Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay durante una riunione a San Paolo. “La sospensione del Venezuela è stata applicata a seguito delle azioni del governo di Nicolas Maduro e rappresenta un appello per l’avvio di un processo di transizione politica e restaurazione dell’ordine democratico”.

Dopo l’insediamento della Costituente, nonostante le critiche della comunità internazionale e le violente proteste nel Paese, il presidente si era scagliato a parole contro la Procura generale. Maduro ha accusato la procuratrice generale Luisa Ortega Diaz di essere complice dell’”insorgenza armata” nell’ondata di proteste contro il governo, iniziata il primo aprile. Comparso in televisione per celebrare gli 80 anni della Guardia nazionale bolivariana, corpo di polizia militare incaricata di gestire le proteste, poche ore dopo l’insediamento dell’Assemblea costituente a Caracas il numero uno ha dichiarato che l’Assemblea servirà a “portare giustizia” e curare “una ferita sociale” apertasi con “la complicità” della Procura generale nella “insorgenza armata, con la protezione che la Procura ha dato ai violenti per tre mesi o più”. La procuratrice, dopo la denuncia di manipolazione dei risultati elettorali da parte della società informatica Smartmatic, aveva aperto un’inchiesta e, successivamente, domandato – invano – a un tribunale di Caracas di annullare l’insediamento dell’Assemblea.

La procuratrice generale negli ultimi mesi è diventata una delle voci che si sono espresse con più forza contro Maduro all’interno delle istituzioni statali, ed è stata accusata di essere una “traditrice” dal potere chavista. Il presidente ha anche sottolineato che la Costituente potrà intervenire e prendere il controllo della Procura. Ortega Diaz, così come l’Assemblea nazionale, ha denunciato la Costituente come una “frode” e ha avvertito che questo organo dai molti poteri è uno strumento del governo per instaurare “un sistema personalista e autoritario”. Maduro ha anche annunciato che la Costituente inizierà a lavorare già il giorno dopo l’insediamento, creando una commissione Verità e giustizia che individui le responsabilità per i fatti violenti nelle proteste antigovernative, dal potere attribuite ai leader dell’opposizione.

Almeno 121 persone sono morte negli scontri nel corso degli ultimi mesi. Le ultime violenze sono avvenute nella protesta della notte contro l’insediamento della Costituente, dove una modesta folla è scesa in strada ed è stata dispersa con i mentre tentava di raggiungere la sede del Parlamento. Diverse persone sono rimaste ferite senza dimenticare l’arresto di due leader dell’opposizione. La Costituente è stata eletta domenica nonostante le proteste e le denunce di brogli. Sarà presieduta dall’ex ministra degli Esteri Delcy Rodriguez, che ha annunciato i suoi 545 membri agiranno in nome del “potere originario del popolo” e per “ripulire il cammino” dagli ostacoli che hanno impedito al chavismo di “esercitare la validità materiale” dell’attuale Carta. Rodriguez ha anche definito l’opposizione “gruppo minoritario” che diffonde notizie false: “In Venezuela non ci sono fame” e “crisi umanitaria, qui c’è amore”. Il Parlamento controllato dall’opposizione, intanto, ha promesso che non riconoscerà alcuna decisione del nuovo organo statale e si è impegnato per fare di tutto per “deporlo”.

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