Il "Collettivo dell’Africa del Nord contro la nave razzista C-Star" ha lanciato un appello alla mobilitazione immediata al porto "per impedire ogni tentativo di attracco e di rifornimento della nave anti-migranti e per mostrare loro il nostro disgusto nei confronti dei loro propositi e delle loro azioni". L'imbarcazione rinuncia a fare scalo nella città tunisina
La nave C-Star non farà scalo al porto di Zarzis. Nella città tunisina dal quale nel 2011 partivano i barconi carichi di migranti diretti verso Lampedusa il Collettivo dell’Africa del Nord contro la nave razzista C-Star ha lanciato un appello alla mobilitazione immediata al porto “per impedire ogni tentativo di attracco e di rifornimento della nave anti-migranti e per mostrare loro il nostro disgusto nei confronti dei loro propositi e delle loro azioni”, si legge in un comunicato pubblicato in rete dal gruppo. L
Esultano gli attivisti del Collettivo che insieme all’Associazione di pescatori di Sfax hanno allertato del possibile arrivo della nave le autorità competenti e i colleghi dei porti di Sfax e Gabes. Secondo le informazioni raccolte dal gruppo la nave potrebbe arrivare proprio a Sfax nella giornata di domani intorno alle ore 13 italiane.
Particolarmente motivati i membri e il presidente dell’Associazione dei pescatori di Zarzis, Chamseddine Bourassine che ha riferito che chi aderisce alla protesta è impegnato da oltre 15 anni nel salvataggio di vite umane in mare ed è dunque contro il razzismo. Per questo i pescatori hanno deciso che usciranno in mare con tre imbarcazioni ed effettuare un’azione di contrasto se la C-Star dovesse avvicinarsi al porto.
Pochi giorni fa il Collettivo, che riunisce attivisti di vari paesi della sponda Sud del Mediterraneo, aveva allertato gli attivisti a proposito del probabile arrivo della C-Star appellandosi “a tutti gli attori della società civile, a tutti i responsabili, a tutti i marittimi, i guardacoste, a tutti i portuali, a tutte le parti interessate in Tunisia, Algeria, Libia ed Egitto, affinché si oppongano all’arrivo della nave C-Star in uno dei nostri porti, a impedire che entri nelle nostre acque territoriali e a rifiutarsi di trattare o comunicare con il suo equipaggio”.
La C-Star, si legge ancora nel comunicato, appoggia l’iniziativa Defend Europe per “monitorare e denunciare l’attività illecita delle navi delle Ong” impegnate nel soccorso di migranti e “fermare i criminali che fanno affari con i trafficanti di uomini”. “Riportare i migranti verso le coste libiche dove già molti di loro sono detenuti in condizioni disumane e ostacolare le attività delle ong e le operazioni di soccorso, mettendo così a grave rischio chi si mette in viaggio e, naturalmente, assicurarsi una chiassosa campagna di comunicazione”.
“Rigiriamo contro di loro lo slogan dell’operazione “Defend Europe“: che se tornino a casa, qui non sono i benvenuti! In Egitto, in Grecia e anche in Sicilia, gruppi di cittadini/e antirazzisti/e hanno già debellato i tentativi d’approdo della C-Star e ridicolizzato la sua propaganda. Si stanno avvicinando alle coste tunisine, allora facciamo la stessa cosa qui! “Defend Europe” – go home!” Con questo slogan, si conclude il comunicato del Collettivo.
A quanto riferiscono fonti della Capitaneria locale e della Guardia nazionale la C-Star non avrebbe ancora chiesto il permesso di attraccare a Zarzis. Gli attivisti, già numerosi sulla banchina si domandano a questo punto dove mai potrebbe attraccare la nave in questione. Escluso il porto di Djerba, inadatto ad ospitare una nave di 40 metri circa resterebbero solo i porti di Gabes e Sfax. Ma gli esperti di marina non escludono che la C-Star possa anche rifornirsi al largo.