L'ultimo caso a Livorno, nei giorni scorsi episodi analoghi a Torino e Cremona. I sindacati di polizia: "Amministrazione allo sbando"
In tre giorni quattro detenuti hanno fatto perdere le proprie tracce approfittando di permessi premio in diversi centri e istituti d’Italia. L’ultimo caso, segnalato dall’Ansa, è avvenuto a Livorno: un italiano, con fine pena nel 2019, non è rientrato nell’istituto dove stava passando il permesso premio. Un caso analogo si era verificato ieri a Torino, mentre il 4 agosto era accaduto a Cremona con l’allontanamento di un presunto componente di una gang di latinos. Così, dopo l’evasione dell’ergastolano Johnny lo Zingaro (poi ritrovato dopo una “fuga d’amore”), torna la polemica dei sindacati di polizia penitenziaria sulla gestione delle strutture di detenzione. “L’amministrazione è notoriamente allo sbando, anche se mai aveva raggiunto i livelli di dissesto attuali – è l’allarme del segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci -. E in questi ultimi tempi la giustizia minorile non sembra assolutamente da meno”. Nel mirino del sindacato, in particolare, “il rapporto tra l’entità dei reati commessi e della pena, il comportamento tenuto in carcere e i benefici di cui fruire”.
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando replica: “Tutti gli evasi, tutti coloro che si sono allontanati senza rientrare in carcere dopo un permesso premio sono stati presi anche se spesso si danno le notizie delle evasioni e non quelle delle catture”. Orlando ha difeso la validità sul piano rieducativo dell’istituto dei permessi premio e ha ricordato che ogni giorno “migliaia di detenuti escono dal carcere, vanno a lavorare e poi rientrano”. “L’Italia – ha aggiunto – è il Paese che in Europa ha il minor tasso di evasioni“. Quanto alle recriminazioni della polizia penitenziaria per la carenza di organico, il ministro ha sottolineato che “con l’ultima legge di stabilità gli organici sono stati aumentati di centinaia di unità e questo non avveniva da anni: quindi quest’anno il numero degli agenti è superiore a quello dello scorso anno”.
Nel caso di Torino, il tunisino Mounir Blel, 18 anni compiuti venti giorni fa, era in carcere per rapina, doveva rientrare al carcere minorile Ferrante Aporti di Torino all’ora di pranzo, dopo aver fruito di un permesso premio di quattro ore per acquistare nel centro di Torino alcuni abiti. Al colombiano Carlos Andres Cabrera Castrillon, 19 anni il prossimo 28 agosto, era stato invece concesso un permesso di otto ore da trascorrere con la compagna.
Nel caso di Cremona, che risale a venerdì scorso, si tratta di un detenuto cileno, recluso da meno di un anno nel carcere di Cremona con fine pena marzo 2018, che è sparito approfittando di un permesso premio concesso dal magistrato di sorveglianza. E’ scappato da una finestra del bagno di un polo di accoglienza gestito dalla Caritas Cremonese a Zanengo (Cremona), la “Isla de Burro”, dove era momentaneamente ospite e dove avrebbe dovuto prestare servizio di volontariato nell’ambito delle attività di pet therapy per diversamente abili che in quel centro si svolgono. Claudio Gutierrez di 49 anni risulta pregiudicato per reati vari, dal sequestro di persona al possesso di armi, al furto, alla rapina e allo spaccio di droga. E’ sospettato di appartenere a una banda di latinos che controllano fette di territorio e di traffici illeciti tra Milano e l’hinterland, dove il sudamericano risulta residente, nella zona di via Padova, e dove si suppone possa essere tornato, per nascondersi lì, coperto da complicità che certamente non gli mancano.