Un albergatore di Cervia ha pensato bene di “protestare” il cameriere perché ai clienti non piaceva il “nero” a colazione. Un suo collega ha fatto sapere che, nella sua struttura, non gradisce coppie omosessuali, per evitare equivoci ha specificato “anche se unite civilmente”. La sindaca di Codigoro ha invece annunciato che alzerà le tasse ai cittadini che ospiteranno profughi, per fortuna non ha annunciato che le loro case saranno segnate con la P maiuscola.
Tralasciamo i quotidiani proclami di Salvini contro rom, migranti, profughi, in calo quelli contro i meridionali, nella speranza di raccattare qualche voto anche sotto la linea gotica.
Nella polemica politica ritornano i segni dell’antisemitismo e così il deputato Massimo Corsaro non ha trovato di meglio che attaccate il suo collega Emanuele Fiano ricorrendo alle più tristi battute sugli ebrei.
Nel frattempo, i gruppi neonazisti rievocano segni e simboli del passato, in aperto disprezzo della Costituzione antifascista e delle leggi dello Stato repubblicano. Di fronte a questa rappresentazione, che non è solo mediatica, molti, troppi, dentro e fuori le istituzioni, fingono di non vedere, di non sentire, di non sapere.
A tutti costoro dedichiamo il sermone del pastore Martin Niemoller, anche se le versioni sono molteplici, dedicato proprio a quei cittadini tedeschi che assistevano in silenzio alle tragiche prodezze delle “Camice brune”:
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano..
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi erano antipatici..
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché erano fastidiosi..
Poi vennero a prendere i comunisti e non dissi nulla perché non ero comunista..
Un giorno vennero a prendere me e non c’era più nessuno a protestare..”
Sarà meglio reagire subito, anche se non siamo ancora finiti nel mirino dei razzisti e dei nuovi squadristi.