Indagato per false comunicazioni sociali e in aspettativa da quasi sei mesi, la settimana scorsa ha raggiunto con il gruppo un accordo sulla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. La nota diffusa su richiesta Consob spiega che la cifra concordata corrisponde "al costo azienda di circa 8 mensilità"
Per risolvere “consensualmente” il rapporto di lavoro con l’ex direttore Roberto Napoletano, il Sole 24 Ore gli verserà 700mila euro lordi. A comunicarlo è stato il gruppo editoriale di Confindustria, su richiesta della Consob che ha sollecitato dettagli sull’accordo raggiunto venerdì con il giornalista. Dal comunicato emerge che l’incentivo all’esodo corrisponde “al costo azienda di circa 8 mensilità“. Vale a dire che il costo aziendale di Napoletano ammontava a circa 87.500 euro.
Del resto quando erano scoppiate polemiche sull’accordo (poi stracciato) sottoscritto da Napoletano e dall’ex numero presidente del gruppo Benito Benedini, che prevedeva una buonuscita da 2.25 milioni in caso di licenziamento senza giusta causa, la giustificazione fu che il nuovo contratto di categoria dei giornalisti aveva ridotto da 32 a 20 le mensilità di indennità riconosciute ai direttori in quell’eventualità. Cosa che aveva portato ad ipotizzare che la busta paga fosse di circa 70mila euro lordi.
L’ex direttore è indagato per false comunicazioni sociali nell’ambito dell’inchiesta sulle copie digitali gonfiate e quelle cartacee mandate al macero o regalate per abbellire i dati sulle vendite. A metà marzo era stato messo in aspettativa per sei mesi dopo quattro giorni di sciopero della redazione contro la sua permanenza in carica. Il contenuto delle sue note spese è finito poi al centro di un audit ad hoc che il collegio sindacale del gruppo Sole 24 ore ha affidato alla PricewaterhouseCoopers. Dai primi esiti sono emersi “scostamenti“, rispetto ai “costi direttamente sostenuti dal direttore e a costi sostenuti dalla Società in favore del direttore”, per un importo “compreso tra Euro 250 ed Euro 300mila negli anni indicati (2015 e 2016, ndr)”. Sono poi partiti ulteriori accertamenti sulle spese di viaggio.