Tomihisa Taue, sindaco del centro colpito dalla potenza distruttrice dell'ordigno "Fat Man", chiede un ritorno allo "spirito pacifista" affinché il governo di Tokyo "partecipi ai negoziati diplomatici". In centinaia hanno ricordato le vittime al Parco della Pace
Nel giorno del 72° anniversario della bomba atomica su Nagasaki, la città lancia un appello per un ritorno allo “spirito pacifista” chiedendo al governo di Tokyo “di partecipare ai negoziati diplomatici del Trattato sulla proibizione del nucleare“, firmato il 7 luglio. In una cerimonia tenuta al Parco della Pace, la città colpita dalla potenza distruttrice di “Fat Man” ha ricordato le centinaia di migliaia di vittime della bomba sganciata dagli Stati Uniti alla fine della Seconda guerra mondiale, tre giorni dopo quella che rase al suolo Hiroshima.
Nel pieno delle tensioni tra gli Usa e la Corea del Nord per la “minaccia” dei piani nucleari e missilistici di Pyongyang, Tomihisa Taue, il sindaco della storica città nel sud del Giappone, ha chiesto spiegazioni sulla “posizione del governo di non partecipare alle trattative“. Una decisione “piuttosto incomprensibile” agli occhi di chi vive “nelle città che hanno sofferto i bombardamenti atomici”.
Il primo cittadino ha ricordato che il Giappone è “l’unico Paese al mondo ad aver sofferto i bombardamenti atomici in tempo di guerra” e ha sollecitato “il governo a riconsiderare la politica di fare affidamento sull’ombrello nucleare e ad aderire al Trattato il prima possibile”, ribadendo “al mondo il proposito sullo spirito pacifista della sua Costituzione che rinuncia con decisione alla guerra”.
Un messaggio diretto al premier conservatore Shinzo Abe, che ha evitato, a differenza del discorso fatto a Hiroshima, di fare un esplicito riferimento all’accordo. “Il Giappone è determinato a guidare la comunità internazionale con un appello a entrambe le parti”, ha detto Abe nei giorni scorsi rimarcando che sia i Paesi non armi nucleari sia quelli privi debbano produrre gli sforzi necessari perché l’abolizione del nucleare a uso bellico diventi realtà.
L’ordigno nucleare, con oltre 6 chili di plutonio, fu sganciato su Nagasaki da un bombardiere Usa alle 11.02 del 9 agosto del 1945. Settantaquattromila persone morirono subito o entro la fine dello stesso anno contro (furono 140.000 le vittime di Hiroshima), mentre il Giappone annunciò la resa 6 giorni dopo, il 15 agosto.