Il Regno delle due Sicilie esiste ancora in mezzo a noi. Per capirlo basta guardare i due gruppi sociali che si sono aggregati, con opposte reazioni, subito dopo l’uscita dell’ultimo film di Ficarra e Picone, “L’ora legale”. Da una parte coloro che protestavano per l’immagine negativa, quasi senza speranza che ne usciva della società siciliana, dall’altra quelli che considerano invece l’opera un’efficace denuncia civile che una speranza, non certo facile e illusoria, la offre nella misura in cui ciascuno prende consapevolezza che non basta invocare il cambiamento se non si è poi disposti a pagarne un prezzo personale.
E se qualcuno volesse avere un’ulteriore conferma di come in Sicilia la realtà superi spesso la fiction, basta leggere la cronaca di questi giorni con il sindaco di Licata, Angelo Cambiano, sfiduciato dal Consiglio comunale perché troppo attivo nella lotta all’abusivismo, una lotta eroica che negli ultimi decenni ha provocato il suicidio politico di tanti sindaci e indotto tanti politici, persino i duri e puri del M5S, a posizioni meno intransigenti.
Ma la realtà supera la fantasia non solo in un senso, ma anche nell’altro. Questa estate sono tornato negli Stati Uniti per un viaggio on the road sulla costa orientale settentrionale. Se devo confessare ciò che più mi ha colpito è l’immagine che si è presentata ai miei occhi in un parcheggio di una piccola cittadina del Maine (Kennebunkport) e che ho immortalato nella foto. Se disponete di un tablet allargate l’immagine per apprezzare i dettagli. Si tratta di un parcheggio privato ispirato al senso dell’onore. Non c’è un parcheggiatore, c’è solo un cartello che ti dice quanto pagare all’ora o per l’intera giornata. E c’è una cassetta rossa dove versare il denaro attaccata con un chiodo. Il proprietario dell’area non è un folle utopista perché la gente mette davvero e spontaneamente il denaro come fosse la cosa più normale di questo mondo. Potere della reputazione personale nella nazione che non innalza statue solo alla libertà, ma anche alla responsabilità personale. Nella terra degli uomini d’onore, un honor system parking va davvero oltre la più fertile immaginazione.
Bisogna imparare dalle esperienze altrui e cercare di comprenderne a fondo le ragioni. Secondo me, soprattutto a livello amministrativo, il programma politico sarebbe semplice: copiare le migliori pratiche, la fantasia non serve, anzi è sospetta. Il servizio pubblico dovrebbe programmare in prima serata trasmissioni dedicate a “pizzicare i bravi” per promuoverne l’emulazione.
Possiamo raccontarci quello che vogliamo, ma gli Stati Uniti sono una fabbrica di cittadini grazie al sistema educativo e al controllo sociale esercitato innanzitutto dagli stessi cittadini: altro che omertà. Le loro scuole medie e superiori avranno pure le loro lacune, ma insegnano a inserirsi praticamente nella società già a 18 anni: imparando a comporre un curriculum vitae, una domanda di finanziamento in banca, una pratica amministrativa.
Se ingrandite la finestra della foto leggerete una frase significativa: democracy: my voice, my choice. Tutto qui.