E’ estate. Lasciatemi spendere qualche parola in libertà, su argomenti vari, ma uniti tra loro dalla convinzione sempre maggiore che sì, è l’uomo il cancro che ammorba il pianeta.

A Licata, provincia di Agrigento, il sindaco – che faceva abbattere le case abusive oggetto di sentenza passata in giudicato  – è stato sfiduciato dalla sua stessa maggioranza. Probabilmente siamo l’unico paese al mondo in cui un sindaco viene sfiduciato perché applica la legge e sempre perché applica la legge è costretto a vivere sotto scorta.

Altre buone notizie per gli abusivi vengono dal comune di Bagheria, nel palermitano, dove è stato approvato un apposito regolamento in base al quale chi ha realizzato un immobile abusivo (anche in area vincolata) potrà ottenere il diritto di abitazione ed anche acquisirne la legittima proprietà.

E ancora. Gli abusivi non hanno nulla di cui preoccuparsi neppure in Campania dove il governo ha finalmente creato una figura giuridica che ancora mancava nel nostro ordinamento: l’abusivo di necessità.

Come dire che talvolta può essere necessario “per necessità” commettere un reato. Oggi è una casa non autorizzata, domani chissà, potrebbe essere l’evasione fiscale, o, estremizzando, l’omicidio. Del resto nei confronti dei ladri non pare un’ipotesi così peregrina. Vero è che la norma campana è stata impugnata dal governo l’8 agosto scorso, ma è altre sì vero che il vice presidente della Camera Luigi di Maio ha ritenuto di dover fare questa esternazione: “Non puoi voltare le spalle a quei cittadini che oggi si ritrovano con una casa abusiva a causa di una politica che per anni non ha fatto il suo dovere, cioè piano casa e piani di zona”.

Ma l’estate 2017 sarà ricordata anche per gli incendi e la siccità. Più di 71.000 campi di calcio: è l’equivalente dell’area bruciata dagli incendi (quasi tutti dolosi) in Italia alla data del 25 luglio. Le fiamme hanno distrutto infatti oltre 51.000 ettari di terreno: sono dati forniti dallo European forest fire information system della Commissione europea. Ettari che, al 10 agosto sono diventati già 76mila.

Vista l’effettiva eccezionalità della situazione, buona parte delle associazioni ambientaliste in questi giorni ha chiesto a gran voce che sia vietata la caccia a seguito della siccità e degli incendi, che stremano gli animali. Del resto, l’art. 19 della legge sulla caccia prevede che “le regioni possono vietare o ridurre per periodi prestabiliti la caccia a determinate specie di fauna selvatica di cui all’articolo 18, per importanti e motivate ragioni connesse alla consistenza faunistica o per sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche o per malattie o altre calamità”. Tuttavia, se le Regioni sicuramente non faranno nulla, dubito che a compiere questo piccolo, ma importante passo sarà lo Stato.

Infine, ma non certo per importanza, gli animali. Non si può non pensare con profonda tristezza all’orsa KJ2 abbattuta in Trentino dagli agenti del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento. L’orsa era ricercata dal 22 luglio scorso quando aveva attaccato un uomo di 70 anni in un bosco nella zona dei laghi di Lamar. Una rappresaglia che deriva da una visione antropocentrica e disneyana del mondo che vorrebbe orsi e lupi andare a braccetto con gli umani.

Non ci si può aspettare altro da una società di esseri umani che si autoproclama dominatrice dell’universo (ma che in realtà è in guerra con esso) e che ritiene animali, piante, e anche gli stessi uomini risorse e non dei beni in sé, una società cui manca completamente una visione olistica.

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