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Usa, polemiche per le parole morbide di Trump sui suprematisti di Charlottesville: “Chiami il diavolo con il suo nome”

Dalla Clinton ai senatori repubblicani, critiche al presidente Usa per non avere esplicitamente condannato i suprematisti bianchi dopo gli scontri in Virginia, parlando invece di "violenza da molte parti". Ci pensa la figlia Ivanka a dire: "Non c'è posto per nazisti e razzisti". Intanto l'Fbi ha aperto un’indagine su possibili violazioni dei diritti civili per l'auto che ha travolto la folla e ucciso una persona

Arrivano sia da sinistra che da destra le dure critiche a Donald Trump dopo i fatti di Charlottesville, dove un’auto si è schiantata sulla folla durante la marcia dei suprematisti bianchi, uccidendo una persona che protestava contro la manifestazione. Il presidente degli Stati Uniti è al centro delle polemiche per avere aspettato troppo a intervenire su quanto stava accadendo, ma soprattutto per non avere esplicitamente condannato i suprematisti bianchi quando è intervenuto, parlando invece genericamente di “odio, bigotteria e violenza da molte parti” e ribadendo “da molte parti“. Parole considerate troppo morbide nei confronti dei suprematisti bianchi, che hanno suscitato le critiche di Hillary Clinton e Barack Obama, ma anche di molti senatori repubblicani, come Cory Gardner che su Twitter ha scritto: “Caro presidente, il diavolo va chiamato con il suo nome”.

Ci ha pensato la figlia Ivanka a provare a mettere una pezza alle parole del padre-presidente. “Non ci dovrebbe essere posto nella società per i razzisti, i suprematisti bianchi e per i neonazisti”, ha scritto su Twitter. In attesa che Trump direttamente risponda alle accuse, la Casa Bianca precisa che il presidente condanna “tutte le forme di violenza, intolleranza e odio e ovviamente questo include i suprematisti bianchi, il Ku Klux Klan, i neo-nazisti e tutti i gruppi di estremisti. Ha chiesto l’unità del paese”. Si schierano anche importanti esponenti dell’amministrazione Usa, come H.R. McMaster, consigliere alla Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, il quale ha condannato “suprematisti bianchi, razzisti e neonazisti” e affermato che i fatti in Virginia rientrano nella “definizione di terrorismo“.

“L’odio e la divisione devono finire adesso. Dobbiamo unirci come americani nell’amore della nostra nazione, attraverso l’affetto degli uni verso gli altri”. È quando ha detto il presidente Trump commentando gli scontri in Virginia, dove sono morte anche altre due persone per lo schianto di un elicottero della polizia che pattugliava l’area della manifestazione. “Amiamo il nostro dio, amiamo la nostra bandiera. Siamo orgogliosi del nostro pensiero e di ciò che siamo. Vogliamo che la situazione a Charlottesville si risolva”, ha continuato Trump. “Guardati allo specchio e ricordati che sono stati i bianchi americani che ti hanno regalato la presidenza, non i radicali di sinistra”, è il messaggio arrivato al presidente dall’ex leader del Ku Klux Klan, David Duke.

Le critiche più dure a Trump sono arrivate proprio dai suoi compagni di partito. Sarebbe “molto importante per il paese sentire il presidente che descrive gli eventi di Charlottesville per quello che sono, un attacco terroristico da parte di suprematisti bianchi”, ha detto il senatore della Florida, Marco Rubio. “I nazisti, il Ku Klux Klan e i suprematisti bianchi sono repellenti e malvagi, abbiamo tutti l’obbligo morale di stigmatizzare le bugie, la faziosità, l’antisemitismo e l’odio che diffondono”, ha dichiarato il senatore del Texas, Ted Cruz. Sia Cruz che Rubio sono stati avversari di Trump alle primarie.

Il senatore dell’Utah Orrin Hatch, decano del Senato, ha ricordato il fratello ucciso durante la seconda guerra mondiale: “Dobbiamo chiamare il male con il suo nome. Mio fratello non ha dato la sua vita combattendo Hitler per le sue idee naziste, per vedere che queste non vengono contrastate in patria”. Durissimi commenti anche da altri repubblicani di spicco. “I suprematisti bianchi non sono patrioti ma traditori“, ha twittato il senatore John McCain. “I nostri cuori sono con le vittime. I suprematisti bianchi sono un flagello. Questo odio e il suo terrorismo devono essere affrontati e sconfitti”, ha detto su Twitter lo speaker della Camera, Paul Ryan.

Anche l’ex sfidante Hillary Clinton ha criticato, senza mai nominarlo direttamente, il presidente Trump. “L’incitamento che ci ha portato qui è reale e va condannato così come vanno condannati i suprematisti bianchi” è il suo Tweet. Barack Obama invece interviene citando Nelson Mandela. “Nessuno è nato odiando un’altra persona per il colore della sua pelle o per la religione. Le persone devono imparare a odiare e se possono imparare l’odio, possiamo insegnare loro l’amore. Perché l’amore viene più naturale al cuore umano che il suo opposto”. Critico anche l’ex vice presidente Joe Biden, che punta il dito contro Trump senza pronunciare il suo nome. “C’è un lato solo” twitta Biden, riferendosi ancora alla condanna delle violenze “da più parti” di Trump.

L’indagine sugli scontri – Intanto l’Fbi ha aperto un’indagine su possibili violazioni dei diritti civili per l’incidente che si è verificato a Charlottesville. E’ stato identificato il conducente dell’auto: si tratta di James Alex Fields, 20enne di Maumee, in Ohio. Altre tre persone sono state arrestate tra suprematisti bianchi e attivisti antirazzisti. La polizia ha annunciato di aver fermato Troy Dunigan, con l’accusa di turbativa della quiete pubblica, Jacob L. Smith per violenza e percosse e James M. O’Brien per aver avuto con sé una pistola nascosta.