MONTCUQ E DINTORNI (Lot – Francia)
Se state facendo un on the road sulle magnifiche e ordinate strade francesi, se state seguendo le indicazioni per i “logis” o “les plus beaux villages de France”, la regione del Lot nel sud ovest è il luogo più incantevole dove trovarne. Anche se noi vi suggeriamo un ulteriore deviazione storico-musicale. Dopo aver visto l’arroccato e magnifico paesello di Saint-Cirq-Lapopie, che ha ospitato Andre Breton, girate verso Cahors e proseguite ancora verso Ovest per una ventina di chilometri fino ad arrivare a Montcuq. Non che ci sia chissà quale ritrovamento storico architettonico, ma lì attorno tra colline rigogliose e campi di una bellezza da mozzare il fiato potete scovare il rifugio di uno dei più dimenticati e straordinari cantautori italiani del Novecento: Nino Ferrer. Non vogliamo rivelare il luogo esatto per non disturbare, com’è capitato casualmente a noi, il figlio Arthur e la moglie Kinou (Nino si suicidò nel 1998), ma il casale di campagna dove Ferrer si ritirò con gesto anticonformista e antishowbiz negli anni Settanta a registrare alcuni misconosciuti e imperdibili concept album, dopo i megasuccessi commerciali di Mirza e Les Cornichons, è qualcosa di esteticamente impossibile da immaginare, un’oasi di pace intonsa e naturalisticamente intatta. Anche qui il consiglio è avere un’auto e perdersi un po’, tanto le strade francesi ad ogni angolo riportano sempre un indicazione. Un B&B in mezzo alla campagna si trova sempre, come del resto una fetta di formaggio. Con la forte sensazione di trovarsi in mezzo alla natura, nascosti dall’occhio di Dio e del mondo. Nino cantava: “La maison près de la fontaine/Couverte de vigne vierge et de toiles d’araignée/Sentait la confiture et le désordre et l’obscurité /L’automne, l’enfance, l’éternité/Autour il y’avait le silence”.
