Che un comune di destra intitoli una strada a Pino Rauti non fa notizia. Che lo faccia il comune di destra in cui l’esponente del Movimento sociale è nato, nemmeno. Ma che lo faccia con il voto di un assessore del Partito democratico, Umberto Marra, è decisamente un fatto inedito. Succede a Cardinale, in provincia di Catanzaro, comune che ha dato i natali al fondatore del Centro studi Ordine Nuovo (dal quale sarebbe poi nato l’omonimo gruppo terroristico, dopo il suo rientro nel Msi). Da oggi dunque anche Rauti avrà una strada dedicata nella sua città natale: nel dettaglio si tratta una piazza nel piccolo centro a metà tra le serre vibonesi e le colline catanzaresi.
Una decisione, quella di intitolare una via allo storico dirigente dell’estrema destra italiana, che ha ovviamente raccolto il plauso del Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Il partito fondato da Rauti nel 1995 in aperta opposizione della cosiddetta svolta di Fiuggi di Gianfranco Fini ha diffuso un comunicato in cui definisce il suo stesso fondatore come un “illustre cittadino”, “uno dei padri nobili” della comunità missina, un politologo e un intellettuale. Con buona pace di tutte le trame nere che nell’Italia del dopoguerra hanno visto sullo sfondo “Ordine Nuovo”.
Protestano per l’intitolazione della strada, invece i partigiani ma anche gli esponenti di partiti di centrosinistra: dai bersaniani a Sinistra Italiana fino ai sindacati . “Ci potevano essere motivi migliori per far parlare del comune di Cardinale in Italia. Invece l’Amministrazione in carica ha scelto la strada peggiore dimostrando davvero di non avere vergogna né di conoscere minimamente la storia del nostro paese. Forse non hanno avuto tempo gli organizzatori dell’evento nel periodo estivo di documentarsi sui ‘meriti’ dell’uomo politico ‘illustre”,scrivono in una nota congiunta Anpi, Cgil, Articolo 1, Rifondazione comunista, Pci e Sinistra Italiana.
Eppure era sufficiente “ricordare – continua il comunicato – lo scioglimento di Ordine Nuovo da lui fondato per ricostituzione del partito fascista. Forse sarà sfuggita la collaborazione del suo movimento con il regime dei colonnelli greci durante la dittatura; come pure la collaborazione con la polizia segreta portoghese e giusto per non esagerare l’aiuto dato alla Cia per qualche lavoretto sporco. Senza dimenticare la sua orgogliosa rivendicazione di appartenenza alla Repubblica sociale. Esprimiamo il nostro netto sdegno per la scellerata scelta dell’amministrazione comunale di Cardinale”.
Per il presidente provinciale dell’Anpi Mario Vallone, “non esiste il minimo dubbio sul nome di Pino Rauti e sui suoi legami con le peggiori trame eversive nell’Italia del dopoguerra”. “L’aggravante che ci amareggia, lasciandoci sgomenti, – continua Vallone – sta nell’apprendere, se non proprio la condivisione, la grave sottovalutazione di esponenti del Partito democratico presente in giunta. Ci auguriamo davvero una netta presa di distanza da questa deplorevole decisione, dalle forze politiche democratiche e da quanti hanno a cuore i valori della Costituzione e dell’antifascismo. Come Anpi decideremo nei prossimi giorni su quali iniziative mettere in campo per non far calare il silenzio su questa brutta pagina”.
Il problema è che la scelta di intitolare una via a Pino Rauti è arrivata anche con il sostegno del Pd locale. E adesso i vertici regionali del partito, che in Calabria è guidato dal segretario Ernesto Magorno, sono in imbarazzo. “È una cosa che noi non condividiamo – dice il deputato Magorno prendendo le distanze dall’assessore comunale di Cardinale – Il partito si dissocia. Avevamo chiesto di non votare quella delibera. Non sapevamo nulla di questa proposta. Ne prendiamo comunque atto e chiederemo conto all’assessore Marra. È grave che alcuni esponenti istituzionali locali del partito non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa. Ci auguriamo che in tempi rapidissimi avvenga una chiara presa di distanza, altrimenti il partito sarà costretto ad assumere i necessari provvedimenti disciplinari contemplati nel nostro statuto”. Nel piccolo comune calabrese, intanto, ci sarà chi ogni giorno attraverserà via Pino Rauti.
Politica
Calabria, via intitolata a Pino Rauti con il voto dell’assessore Pd. Anpi: “Sdegno”. Il dem Magorno: “Il partito si dissocia”
Cardinale, in provincia di Catanzaro, è il comune che ha dato i natali al fondatore del Centro studi Ordine Nuovo (dal quale sarebbe nato l'omonimo gruppo terroristico, dopo il suo rientro nel Msi). Ora gli ha pure dedicato una piazza. Anpi: "Sgomenti per il voto del Partito democratico". Il segretario regionale dei dem: "Avevamo chiesto di non votare quella delibera"
Che un comune di destra intitoli una strada a Pino Rauti non fa notizia. Che lo faccia il comune di destra in cui l’esponente del Movimento sociale è nato, nemmeno. Ma che lo faccia con il voto di un assessore del Partito democratico, Umberto Marra, è decisamente un fatto inedito. Succede a Cardinale, in provincia di Catanzaro, comune che ha dato i natali al fondatore del Centro studi Ordine Nuovo (dal quale sarebbe poi nato l’omonimo gruppo terroristico, dopo il suo rientro nel Msi). Da oggi dunque anche Rauti avrà una strada dedicata nella sua città natale: nel dettaglio si tratta una piazza nel piccolo centro a metà tra le serre vibonesi e le colline catanzaresi.
Una decisione, quella di intitolare una via allo storico dirigente dell’estrema destra italiana, che ha ovviamente raccolto il plauso del Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Il partito fondato da Rauti nel 1995 in aperta opposizione della cosiddetta svolta di Fiuggi di Gianfranco Fini ha diffuso un comunicato in cui definisce il suo stesso fondatore come un “illustre cittadino”, “uno dei padri nobili” della comunità missina, un politologo e un intellettuale. Con buona pace di tutte le trame nere che nell’Italia del dopoguerra hanno visto sullo sfondo “Ordine Nuovo”.
Protestano per l’intitolazione della strada, invece i partigiani ma anche gli esponenti di partiti di centrosinistra: dai bersaniani a Sinistra Italiana fino ai sindacati . “Ci potevano essere motivi migliori per far parlare del comune di Cardinale in Italia. Invece l’Amministrazione in carica ha scelto la strada peggiore dimostrando davvero di non avere vergogna né di conoscere minimamente la storia del nostro paese. Forse non hanno avuto tempo gli organizzatori dell’evento nel periodo estivo di documentarsi sui ‘meriti’ dell’uomo politico ‘illustre”,scrivono in una nota congiunta Anpi, Cgil, Articolo 1, Rifondazione comunista, Pci e Sinistra Italiana.
Eppure era sufficiente “ricordare – continua il comunicato – lo scioglimento di Ordine Nuovo da lui fondato per ricostituzione del partito fascista. Forse sarà sfuggita la collaborazione del suo movimento con il regime dei colonnelli greci durante la dittatura; come pure la collaborazione con la polizia segreta portoghese e giusto per non esagerare l’aiuto dato alla Cia per qualche lavoretto sporco. Senza dimenticare la sua orgogliosa rivendicazione di appartenenza alla Repubblica sociale. Esprimiamo il nostro netto sdegno per la scellerata scelta dell’amministrazione comunale di Cardinale”.
Per il presidente provinciale dell’Anpi Mario Vallone, “non esiste il minimo dubbio sul nome di Pino Rauti e sui suoi legami con le peggiori trame eversive nell’Italia del dopoguerra”. “L’aggravante che ci amareggia, lasciandoci sgomenti, – continua Vallone – sta nell’apprendere, se non proprio la condivisione, la grave sottovalutazione di esponenti del Partito democratico presente in giunta. Ci auguriamo davvero una netta presa di distanza da questa deplorevole decisione, dalle forze politiche democratiche e da quanti hanno a cuore i valori della Costituzione e dell’antifascismo. Come Anpi decideremo nei prossimi giorni su quali iniziative mettere in campo per non far calare il silenzio su questa brutta pagina”.
Il problema è che la scelta di intitolare una via a Pino Rauti è arrivata anche con il sostegno del Pd locale. E adesso i vertici regionali del partito, che in Calabria è guidato dal segretario Ernesto Magorno, sono in imbarazzo. “È una cosa che noi non condividiamo – dice il deputato Magorno prendendo le distanze dall’assessore comunale di Cardinale – Il partito si dissocia. Avevamo chiesto di non votare quella delibera. Non sapevamo nulla di questa proposta. Ne prendiamo comunque atto e chiederemo conto all’assessore Marra. È grave che alcuni esponenti istituzionali locali del partito non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa. Ci auguriamo che in tempi rapidissimi avvenga una chiara presa di distanza, altrimenti il partito sarà costretto ad assumere i necessari provvedimenti disciplinari contemplati nel nostro statuto”. Nel piccolo comune calabrese, intanto, ci sarà chi ogni giorno attraverserà via Pino Rauti.
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Tour di 4mila km per sostenere D’Alema e Bersani. Tre ragazzi di Mdp in viaggio su una Y10: “Noi siamo il ritorno al futuro”
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Giustizia & Impunità
Albania, la Corte non convalida: liberi i 43 migranti. Opposizioni: ‘Fallimento di Meloni’. Da destra riparte l’attacco ai giudici: ‘Si sostituiscono al governo’
Politica
Almasri, ora la maggioranza vuole eliminare l’obbligatorietà dell’azione penale. M5s e Pd: “Così pm sotto il governo e politici impuniti”
FQ Magazine
Vespa scatenato difende il governo: “Ogni Stato fa cose sporchissime”. Opposizioni: “Superato il limite”
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Altri 43 migranti tornano in Italia dai centri in Albania. Presidente Meloni, errare è umano, perseverare è diabolico. Quanti altri viaggi a vuoto dovremo vedere prima che si metta fine a questa pagliacciata costosa per i contribuenti?”. Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd, in un post sui social.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Terzo flop del ‘modello Albania’: la Corte d’Appello di Roma smonta l’ennesima trovata propagandistica del governo Meloni, sospendendo i trattenimenti e disponendo il trasferimento in Italia dei migranti deportati. Per la terza volta, la destra ha provato a forzare la mano e per la terza volta è stata bocciata. Hanno sprecato milioni di euro pubblici, violato diritti fondamentali e messo in piedi un’operazione disumana, solo per alimentare la loro propaganda. Un fallimento su tutta la linea, mentre il Paese affonda tra tagli alla sanità, precarietà e crisi sociale. Ora che farà Meloni? Toglierà la competenza anche alle Corti d’Appello per accentrarla a Palazzo Chigi?”. Così Alessandro Zan, responsabile Diritti nella segreteria nazionale Pd ed europarlamentare.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "La Corte d’Appello di Roma libera di nuovo immigrati irregolari per i quali potevano essere eseguite rapidamente le procedure di rimpatrio e rimette ancora la palla alla Corte di Giustizia Europea sulla questione dei Paesi sicuri. Le ordinanze che non convalidano i trattenimenti nel centro in Albania e che rimettono alla Corte di Giustizia la questione pregiudiziale, insistono sull’individuazione in via generale ed astratta dei “paesi sicuri”, ripercorrendo le motivazioni delle decisioni precedenti, senza giudicare delle posizioni dei singoli migranti. Peccato che la Corte di Cassazione ha ampiamente chiarito, lo scorso dicembre, che questa è una competenza del Governo e non della magistratura. Incredibile che la Corte d’Appello di Roma abbia considerato irrilevante questo principio e insista nel voler riconoscere ai singoli magistrati un potere che è esclusiva prerogativa dello Stato”. Lo dichiara la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Non stupisce la decisione della Corte d’Appello di Roma di bloccare, per l’ennesima volta, una misura, tra l’altro apprezzata anche in Europa, con cui l’Italia vuole fronteggiare l’immigrazione massiccia e garantire la sicurezza nazionale. I magistrati non usino il loro potere per contrastarne un altro, riconosciuto dalla costituzione e legittimato dagli italiani”. Lo dichiara il deputato della Lega Igor Iezzi.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “La Corte d’Appello di Roma libera ancora dei migranti irregolari che potevano essere rapidamente rimpatriati, rimandando di nuovo alla Corte di Giustizia Europea sulla questione dei paesi sicuri. Ma la Corte di Cassazione aveva chiarito che questa è una competenza del Governo. Evidentemente alcuni tribunali italiani considerano irrilevanti i principi fissati dalla Suprema Corte. Di fronte a questo non posso che esprimere profondo stupore". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “E anche oggi si certifica il fallimento di Meloni. I Centri per i migranti in Albania non sono la risposta al fenomeno migratorio, che richiede rispetto per i diritti umani e condivisione delle responsabilità a livello europeo. Nei comizi Meloni potrà continuare a dire che fun-zio-ne-ran-no ma nella realtà sono solo uno spreco immane di risorse. Se quei fondi fossero stati spesi per assumere infermieri e medici, o per aumentare gli stipendi di quelli che già lavorano nella sanità pubblica, allora si’ che sarebbero stati utili agli italiani!”. Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “Quella dei Cpr in Albania è una gigantesca buffonata. Siamo di fronte a centri totalmente inutili nella gestione del fenomeno migratorio, pasticciato sul piano giuridico, lesivi dei più elementari diritti umani e anche costosissimi. Il governo dovrebbe scusarsi pubblicamente, chiudere i centri e destinare gli ottocento milioni di euro che finiranno in questi luoghi inutili e dannosi a sostegno della sanità pubblica”. Così in una nota, Pierfrancesco Majorino, responsabile immigrazione nella segreteria nazionale del Pd.