Nella zona della frana, alla periferia di Freetown, le case che sorgevano ai piedi del monte Sugar Loaf sono state spazzate via dal fango e i soccorritori stanno provando con grande difficoltà a salvare le persone rimaste intrappolate
Più di 300 persone sono morte e almeno 600 sono rimaste ferite a causa dei fiumi di fango che hanno investito tre quartieri di Freetown, la capitale della Sierra Leone, sommergendo case e strade. Lo riporta il Telegraph, citando fonti della Croce Rossa. I media locali riferiscono invece che tra le vittime ci sono almeno 60 bambini.
A provocare la maggior parte dei morti pare che sia stata una frana che ha travolto numerose abitazioni nell’area di Regent, sobborgo collinare di Freetown dove erano state costruite abusivamente numerose abitazioni.
Colpite anche le zone di Kissy Brook e Dworzak Farm. “È probabile che centinaia siano morti sotto le macerie”, ha annunciato a Reuters il vice-presidente Victor Bockarie Foh. Almeno 179, afferma la Croce Rossa, sono già nell’obitorio della capitale.
Nella zona della frana, racconta il The Sierra Leone Times, le case che sorgevano ai piedi del monte Sugar Loaf sono state spazzate via dal fango e i soccorritori stanno provando con grande difficoltà a salvare le persone rimaste intrappolate all’interno delle abitazioni.
Frane e allagamenti sono frequenti durante la stagione delle piogge nell’Africa occidentale, dove deforestazione e pianificazione urbanistica carente mettono a rischio i residenti.