Il numero uno del Viminale oggi ha presieduto il tradizionale Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica programmato ogni 15 di agosto: terrorismo, ordine pubblico, emergenza roghi e immigrazione, i temi affrontati
Rispetta le Ong che non hanno firmato il suo codice, ma rilancia la collaborazione con il governo libico. Poi annuncia che nell’ottobre del 2017 in Italia si terrà un G7 dei ministri dell’Interno. È questa la principale novità della consueta conferenza stampa di Ferragosto, è il ministro dell’Interno, Marco Minniti. “Un G7 dei ministri dell’Interno non previsto probabilmente si terrà a ottobre su richiesta a gran voce dei nostri partner, si terrà come momento conclusivo come passaggio di testimone dall’Italia al Canada“, ha detto il numero uno del Viminale, che oggi ha presieduto il tradizionale Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica programmato ogni 15 di agosto.
“Rispettiamo Ong che non hanno firmato codice” – Il momento più atteso, ovviamente, era l’intervento del ministro anche sul tema dei migranti e delle Ong che non hanno firmato il codice di condotta del Viminale, dopo settimane di polemiche legate al sequestro della nave Iuventa della Ong tedesca Jugend Rettet. “È la prima volta che una nave di una Ong viene sequestrata: se vengo smentito sono il più contento di tutti”, ha detto l’esponente del Pd ricordando che sono 5 le Ong che hanno sottoscritto il codice con il ministero da lui guidato, mentre due si sono rifiutate di farlo. “Rispettiamo chi non ha firmato, crediamo ci debba essere rapporto di fiducia tra il dispositivo di sicurezza e salvataggio nazionale e le Ong. Pensiamo che questo rapporto debba andare avanti per il salvataggio di persone nel Mediterraneo centrale. Si pone poi la questione delle condizioni di vita, questo è l’assillo personale mio e dell’Italia. Su questo abbiamo lavorato e messo in campo una iniziativa, questo deve essere l’imperativo su cui lavorare insieme al governo libico“, ha spiegato Minniti, che sul fronte dei flussi migratori ha raccontato di sentirsi ancora “sotto al tunnel, che è lungo, ma per la prima volta io incomincio a vedere la luce alla fine del tunnel. Non so se sono troppo ottimista”.
“Espulsioni strumento prezioso” – Un punto fondamentale dell’incontro di Minniti con i giornalisti è stato ovviamente quello legato al terrorismo. “Sono tempi pericolosi e difficili. Il quadro della minaccia rimane alto, ma non c’è traccia di minacce imminente”, ha detto il ministro, che ha ringraziato “il comitato analisi strategica antiterrorismo. Tengono permanente insieme il lavoro di polizia e intelligence”. Poi ha snocciolato i numeri: nei primi mesi del 2017 in Italia ci sono state 67 espulsioni per ragioni di sicurezza nazionale, l’81% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In totale dell’1 gennaio del 2015 le espulsioni sono state 199. “È uno strumento prezioso – ha detto il ministro – perché ci consente di intervenire su chi ha iniziato un processo di radicalizzazione, ma non hanno ancora progettualità operativa.
“Calano omicidi della criminalità organizzata” – Poi ovviamente il numero uno del Viminale ha parlato della situazione sul fronte dell’ordine pubblico. “Abbiamo esaminato la situazione dell’ordine pubblico, è una situazione tranquilla: nei primi sette mesi abbiamo avuto il quadro di un Paese accogliente, con livelli buoni di sicurezza, ci sono le condizioni per proseguire nell’approccio positivo avuto in questi primi 7 mesi. In questi mesi tutte le manifestazioni richieste, si sono svolte. E si sono svolte in un quadro di tranquillità”, ha spiegato Minniti che ha definito come “chiarissimo” l’andamento dei dati sulla sicurezza. “Nei primi sette mesi dell’anno – ha detto il ministro – i delitti sono diminuiti del 12%, gli omicidi del 15%, quelli riconducibili criminalità organizzata del 41%”.
“Incendi: nel 2017 cresciuti del 70%” –Nell’estate degli incendi, ovviamente, il ministro ha fornito cifre anche sui roghi. “L’Italia ha affrontato una situazione difficile: da inizio anno c’è stato un più 70% di incendi con una media di oltre mille interventi al giorno. Alle Regioni spetta per legge la responsabilità primaria in questo campo e vogliamo farlo sempre più. Vogliamo rafforzare l’iniziativa di prevenzione verso l’attività dolosa: gran parte degli incendi sono di carattere doloso“. Su questo fronte Minniti ha spiegato che: “Abbiamo messo in campo oggi un elemento di maggiore controllo del territorio con la protezione civile e l’arma dei carabinieri che faranno uso di nuove tecnologie”.