“Il Movimento 5 Stelle ha subito degli attacchi criminali da parte di sicari informatici”. Comincia così il post dell’associazione Rousseau pubblicato sul blog di Beppe Grillo. L’articolo descrive quanto è avvenuto con l’hackeraggio del sistema operativo del M5s da parte del pirata informatico Rogue_0 il 3 agosto scorso. E afferma che “il fine di questo crimine è chiaramente politico e volto a colpire il M5s”. “Questo colpo – si legge ancora – non ci fermerà, ma chiediamo venga umanamente condannato”. L’associazione Rousseau scrive infatti che si sarebbe aspettata più solidarietà, e non “uno squallido sciacallaggio politico con dichiarazioni, in particolare di esponenti del Pd, completamente fuori da ogni logica”.

“Anche i media si sono distinti per una totale incomprensione del fenomeno, arrivando a dipingere questi criminali informatici come degli eroi con tanto di interviste sui principali quotidiani nazionali – si legge sul blog di Grillo – se un topo d’appartamento avesse svaligiato la sede del Pd e poi venduto la merce rubata avrebbe ricevuto lo stesso trattamento? Si fatica davvero a crederlo”. I responsabili del sistema operativo spiegano poi che i dati divulgati “si sono dimostrati comunque privi di fondamento, come dimostra la finta donazione di un milione di euro da parte del segretario del Pd“. “Gli unici dati reali sulle donazioni  – chiariscono – sono quelli che sono stati pubblicati assieme al bilancio dello scorso anno dell’Associazione Rousseau”. “In questo momento stiamo prendendo tutte le misure necessarie affinché non si ripetano situazioni del genere e siamo al lavoro anche in questo giorno di festa”.

Poi l’attacco sul piano politico: “I sicari informatici hanno svenduto i dati che hanno rubato per appena 800 euro, nonostante abbiano affermato che stessero lavorando da mesi alla loro acquisizione”. L’Associazione Rousseau scrive di non aver ricevuto “nessun ricatto di tipo economico per evitare la diffusione dei dati. Non è quindi una motivazione economica quella dietro l’operato dei ladri informatici”. “L’unica motivazione che siamo in grado di decifrare è quella politica”, è la conclusione.

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