È un appuntamento dove non si può arrivare in ritardo quello con la guida autonoma: lo sanno bene tutti i costruttori di automobili, incluso FCA. Il gruppo italoamericano ha appena siglato un’alleanza con BMW, Intel, colosso americano dei computer, e l’israeliana Mobileye, specializzata nella produzione di telecamere e sensori per la guida autonoma, di proprietà della stessa Intel da poche settimane.
L’intesa, aperta ad altri costruttori e aziende che operano nell’automotive, mira a sviluppare congiuntamente una piattaforma di guida autonoma con vari livelli di sofisticazione della scala riconosciuta dalla Society of Automotive Engineers (Sae): dal livello “3”, dove è necessario che il guidatore rimanga vigile e intervenga sui comandi quando richiesto dall’automobile, al livello “5”, con l’auto totalmente indipendente dal driver. Tecnologia pronta a essere installata sulle auto a partire dal 2021.
“Per far avanzare lo sviluppo della guida autonoma”, ha detto Sergio Marchionne, numero uno di FCA, “è vitale creare delle partnership tra costruttori, tech company e fornitori. Questa cooperazione consentirà a FCA di beneficiare delle sinergie e delle economie di scala, rese possibili dalla condivisione di obiettivi e strategie”.
L’ “Autonomous Driving Platform”, potrà essere adattata alle esigenze ingegneristiche delle varie marche automobilistiche: i primi 40 prototipi saranno pronti già a fine anno e si aggiungeranno alle altre 100 auto-laboratorio con autopilota di livello “4” – capaci di portare a termine da sole manovre complesse, come la svolta – annunciate da Intel e Mobileye. Una flotta di vetture che condivideranno informazioni di ogni genere per perfezionare velocemente le performance della piattaforma a guida autonoma.
La nuova alleanza sembra mettere il punto alla possibile partnership tecnologica fra FCA e Google (rivale di Intel), paventata da alcuni addetti ai lavori lo scorso anno: nel 2016 Chrysler aveva infatti firmato con Alphabet, sussidiaria di Big G dedita allo sviluppo dell’autonomous driving, un accordo per la fornitura di 100 esemplari dell’ibrida Pacifica. Questi ultimi, da usare dalla controllata di Google come prototipi per lo sviluppo stradale, erano stati indicati da alcuni analisti come un “regalo di nozze” in vista di una possibile collaborazione fra le due aziende. La stessa che oggi appare morta e sepolta.