La sentenza del Tar dell’Abruzzo ha rimandato alla Corte Costituzionale la riforma Madia sulla cancellazione del Corpo Forestale. Così ora si moltiplicano i “ve l’avevamo detto” tra coloro che si sono opposti alla legge della ministra della Pubblica amministrazione. A partire dalla Cgil Funzione Pubblica che definisce la pronuncia del tribunale amministrativo di Pescara “importante“, ribadendo che “la militarizzazione forzata degli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato presenta diversi profili di incostituzionalità e la ‘militarizzazione‘ non garantisce maggiore efficacia al funzionamento delle forze di polizia”. Secondo il sindacato “anche gli altri tribunali amministrativi, presso i quali abbiamo presentato ricorsi, potranno adottare analogo orientamento”. Il provvedimento, dice la Cgil, è sbagliato e con “rilevanti rilievi di incostituzionalità”.
Il Tar conferma “riserve e critiche” di Sinistra Italiana. “Lo scioglimento del Corpo forestale – scrivono in una nota la capogruppo al Senato Loredana De Petris e il segretario regionale Daniele Licheri – è stata una decisione assurda da ogni punto di vista. Purtroppo si è trattato anche di una scelta che è costata moltissimo al Paese. In un’estate flagellata dagli incendi ci siamo trovati senza i mezzi, le competenze e l’esperienza che sarebbero stati inestimabili per fronteggiare e domare rapidamente le fiamme. Avevamo tutte le ragioni nell’opporci a quella sciagurata riforma e sarebbe ora che il governo ammettesse l’errore gravissimo e cercasse una via per limitare almeno il danno”.
La tesi dell’incostituzionalità è sempre stata sostenuta dal Movimento Cinque Stelle, sottolineano i parlamentari grillini delle commissioni Ambiente di Camera e Senato. La sentenza, dicono, “riconosce la fondatezza delle nostre tesi e l’assoluta incompetenza del governo Renzi-Gentiloni. Ci avevamo visto giusto. Ora siamo davvero curiosi di sapere cosa ne pensa lo stesso ministro e tutto il governo”.
L’ordinanza del tribunale di Pescara, secondo Fabrizio Di Stefano, deputato di Forza Italia, “è l’ennesimo elemento a riprova dell’inconsistenza e inadeguatezza della riforma Madia”. Una riforma, aggiunge, “sbagliata nella sostanza e nella forma – continua – I roghi che hanno devastato gran parte del territorio nazionale e i ritardi degli interventi, la carenza di personale e la disorganizzazione generale hanno dimostrato che la militarizzazione del Corpo Forestale è stata un grande errore di sostanza. Oggi, dopo la sentenza del Tar di Pescara, lo è anche di forma. Bisogna tornare sui propri passi e cancellare gli errori della riforma Madia”.