Il Sudafrica ha vietato a Grace Mugabe, moglie di Robert, il presidente dello Zimbabwe, di lasciare il Paese. La first lady è stata accusata di aver picchiato una modella che soggiornava nel suo stesso hotel a Johannesburg. Un “allarme rosso” è stato diramato alle frontiere del Paese per prevenire l’eventuale fuga: “Tutti i confini sono stati avvertiti”, ha annunciato a Pretoria il ministro della Polizia, Fikile Mbalula, secondo quanto riferito dalla African News Agency. La signora Mugabe  – che potrebbe succedere al marito, al potere dal 1980 – è già apparsa davanti al giudice dopo essersi consegnata alla polizia e aveva chiesto l’immunità diplomatica., che però le è stata negata. Il presidente 93enne – che era atteso nei prossimi giorni nel Paese per partecipare al summit della Comunità per lo sviluppo del sud Afrivca (Sadc) – ha anticipato il suo arrivo, atterrando mercoledì sera nella base aerea di Waterkloof, alle porte di Pretoria.

La grana diplomatica nasce dalla denuncia presentata da Gabriella Engels, modella di 20 anni. “Quando Grace è arrivata, non avevo idea di chi fosse – ha raccontato – è entrata con una prolunga elettrica e ha cominciato a picchiarmi”.  La donna si trovava nella sua camera insieme ad alcuni amici, tra cui i due figli della first lady che vivono a Johannesburg, quando è stata aggredita, picchiata e ferita. Questa ha raccontato la modella, postando anche su internet una sua fotografia con un vistoso taglio sulla fronte.

Dal canto suo, la polizia ha fatto sapere con un comunicato che “gli avvocati di Grace Mugabe e i rappresentanti dello Zimbabwe stanno discutendo per far sì che la sospettata sia processata nel rispetto totale della legalità“. Nel frattempo la modella ha dichiarato: “Voglio andare in tribunale perché veramente voglio che vada in prigione per quello che mi ha fatto. Non voglio che la passi liscia”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Libia, l’Italia tira la volata al generale Haftar in vista delle elezioni

next
Articolo Successivo

Donald Trump, giù le mani dal Venezuela

next