Dal totem dell’articolo 18 allo shock necessario all’economia, dalla legge per la legittima difesa alla barbarie del giustizialismo, dal ricatto dei piccoli partiti ai politici italiani anti-italiani, dai burocrati europei ai mirabolanti effetti del Ponte sullo Stretto. Per la sinistra sembrava arrivata anche in Italia la terza via e invece è stata solo aperta una copisteria: parole prese con le pinze dall’apogeo berlusconiano e riusate con lo stampino per i problemi di oggi ma come ricette della parte opposta. Pagina dopo pagina, lemma dopo lemma, il vocabolario del più grande partito della sinistra è stato riscritto da capo a piedi fino quasi a essere sovrapponibile a quello dei super-governi di Berlusconi.
Si risparmierebbero tempo e fatica se quindi ad un certo punto gli venisse chiesto scusa: una telefonata, una cartolina, un biglietto in una confezione di cioccolatini. Scusi, Cavaliere, si ricorda quando le dicevamo a ogni ora che non ne imbroccava una, che con lei la democrazia era in pericolo, che faceva promesse da ridere, che ci faceva fare delle figure barbine, che si circondava di mezzi razzisti, che elencava solo scuse perché lei diceva che tutto andava bene e invece non andava bene proprio tutto tutto? Ecco: ora abbiamo capito che aveva ragione lei. L’articolo 18, il Ponte sullo Stretto, la gogna mediatica, gli anti-italiani, la patrimoniale. Tutte le cose che ha ripetuto cento e cento volte: aveva ragione lei.
A prescindere dal merito, cioè dalla ragione e dal torto, le parole d’ordine che la sinistra schifava sono diventate, una dopo l’altra, la nuova guida illustrata soprattutto ora che il nuovo corso di Renzi si è saturato con tre anni di Palazzo Chigi e un secondo mandato in segreteria. Così, mentre rottamava la dirigenza del suo partito, Renzi faceva la differenziata e riciclava il glossario dell’ex principale partito avversario. Si trova ancora in giro qualcuno che si sorprende, eppure Matteo Renzi non l’ha mai nascosto. Prima Leopolda da presidente del Consiglio, sei mesi dopo il 40 per cento, 2014: “Chi fa l’imprenditore è un eroe in questo Paese. Parlerò anche degli operai, ma sei di sinistra se crei un posto in più e una speranza in più. E se questo vuol dire cambiare qualche idea, la cambieremo. La sinistra che non cambia idea si chiama destra”. Il sillogismo si è chiuso con le idee di destra che sono ancora quelle di 15 anni fa, ma ora sono evocate da sinistra. Due anni dopo, è arrivato il marchio della certificazione di qualità: “Grazie alle scelte da noi ispirate – disse Angelino Alfano un annetto fa – Renzi ha litigato con la sua sinistra e ha sconfitto ed emarginato più comunisti lui in due anni che Berlusconi in venti”.
E almeno su una cosa a Berlusconi si dovrà dare atto. Quando Renzi era ancora sindaco e stava andando incontro alla sconfitta alle primarie per scegliere il candidato presidente del centrosinistra alle Politiche, quando la resistenza della Ditta al Rottamatore sembrava invincibile, Silvio Berlusconi fu il primo ad annusare l’aria, prima di tutti, forse prima dello stesso Renzi: “Porta avanti le nostre idee – disse nel 2012 – sotto le insegne del Pd”. Chissà se poteva immaginare questa ventina d’esempi.
A casa loro
“Noi non abbiamo il dovere morale di accoglierli, ripetiamocelo. Ma abbiamo il dovere morale di aiutarli. E di aiutarli davvero a casa loro”.
Matteo Renzi, nel libro Avanti, 2017
“La soluzione è quella del Dalai Lama, non quella della Lega brutta e cattiva: quando sono troppi sono troppi, aiutiamoli a casa loro evitando le partenze e verificando in Nord Africa chi ha diritto a partire”.
Matteo Salvini dopo la visita al Cara di Mineo, 12 luglio 2014
“Per noi democratici, una politica europea prevede il diritto d’asilo, il controllo delle frontiere e l’attuazione di politiche di co-sviluppo. Dov’è finito lo slogan ‘aiutiamoli là, perché non vengano qua’ tanto proclamato da Bossi? Questo governo è quello che ha tagliato tutti i fondi alla cooperazione allo sviluppo. E’ l’ora di una svolta profonda sulle politiche migratorie”.
Livia Turco, Forum immigrazione del Pd, 26 febbraio 2011
“Ma aiutiamoli – ha aggiunto tra gli applausi della Casa delle libertà – a casa loro. Se non si controlla ora, davvero, l’immigrazione è’ molto probabile che non si riesca a controllare la violenza domani. E’ giusto aver paura dei fantasmi del passato. Ma noi temiamo di più i fantasmi del futuro”.
Giulio Tremonti alla Camera, dichiarazione di voto per Forza Italia sulla legge sull’immigrazione Turco-Napolitano, agenzia Ansa, 20 dicembre 2000
L’accoglienza immorale
“Dobbiamo avere uno sguardo d’insieme uscendo dalla logica buonista e terzomondista per cui noi abbiamo il dovere di accogliere tutti quelli che stanno peggio di noi. Se qualcuno rischia di affogare in mare, è ovvio che noi abbiamo il dovere di salvarlo. Ma non possiamo accoglierli tutti noi. E aver accettato i due regolamenti di Dublino, come hanno fatto gli esecutivi italiani del 2003 e del 2013, è stato un errore clamoroso. Vorrei che ci liberassimo da una sorta di senso di colpa. Noi non abbiamo il dovere morale di accogliere in Italia tutte le persone che stanno peggio. Se ciò avvenisse sarebbe un disastro etico, politico, sociale e alla fine anche economico. Noi non abbiamo il dovere morale di accoglierli, ripetiamocelo. Ma abbiamo il dovere morale di aiutarli. E di aiutarli davvero a casa loro. Perché l’immigrazione indiscriminata è un rischio che non possiamo correre. Sostenere la necessità di controllare le frontiere non è un atto razzista, ma un dovere politico”.
Matteo Renzi dal libro Avanti, 2017
“Quando si dice che possiamo accogliere tutti non facciamo vera accoglienza. Anzi, rischiamo che quest’ultima si trasformi in sfruttamento. Nessuno vuole mettere in dubbio il diritto alle cure, all’asilo politico, e le garanzie di chi soffre e dei minori. Ma i governi che ci hanno preceduto non ha mai fatto una seria politica di accoglienza e di aiuto di quei Paesi. Volete un esempio? La politica di esodo dall’Africa ha portato quasi alla scomparsa di un continente…”.
Roberto Cota, capogruppo della Lega Nord e futuro presidente del Piemonte, 16 gennaio 2010
Le orde dei barbari
“Io sono per al giustizia non per i giustizialisti. L’Italia ha conosciuto figure di giudici eroi ma ha conosciuto negli ultimi 25 anni pagine di autentica barbarie legate al giustizialismo. L’avviso di garanzia è stata una sentenza mediatica definitiva, vite di persone perbene sono state distrutte mentre i delinquenti avevano il loro guadagno nell’atteggiamento populista di chi faceva di tutta un’erba un fascio”.
Matteo Renzi, intervento al Senato, 19 aprile 2016
“Oggi il Fatto ha raggiunto il fondo nella barbarie della pubblicazione delle intercettazioni: il circuito vizioso tra alcuni giornalisti e alcuni magistrati ha raggiunto una tale capacità distruttiva da mettere in discussione le basi stesse dello Stato di diritto”.
Andrea Romano, 16 maggio 2017
“Quando un giorno la mia innocenza sarà pienamente riconosciuta, grazie a quei giudici coscienziosi e privi di animosità politica che io spero sempre di trovare, gli italiani potranno comprendere appieno la vera e propria barbarie giudiziaria in cui l’Italia è precipitata”.
Silvio Berlusconi, comunicato, 24 gennaio 2014
La gogna è un venticello
“E’ una gogna mediatica, chi viola la legge pagherà”.
Matteo Renzi dopo la pubblicazione sul Fatto di una parte dell’intercettazione con il padre, durante la quale si parlava delle amicizie di Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del Consiglio, indagato nell’inchiesta Consip, 16 maggio 2017
“C’è volontà di gogna e di gettare fango. La cosa più grave è che vengono messe sui giornali conversazioni che avvengono tra due privati senza che ci sia nessun reato”.
Silvio Berlusconi, comizio in piazza San Giovanni Bosco, 21 dicembre 2007, dopo la pubblicazione sui giornali di alcune intercettazioni in cui l’ex premier chiedeva all’allora direttore di Rai Fiction Agostino Saccà
Rai indipendente
“Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta”.
Silvio Berlusconi, 23 marzo 1994
“Fuori i partiti dalla Rai, mai più nomine politiche. Non ho mai incontrato il presidente della Rai né il direttore generale, perché in passato i partiti hanno già messo troppo bocca sulla Rai. Io invece non metterò mai il mio partito nelle condizioni di prendere decisioni sulla Rai”.
Matteo Renzi, PiazzaPulita, 19 maggio 2014
I mini-ricattatori
“Con il tedesco entrano in 4, massimo 5 forze parlamentari, è un meccanismo che riduce il numero dei partiti ed elimina il potere di ricatto e veto dei piccoli, è un fatto positivo, capisco che tanti piccoli non sono contenti, è umano ma prima viene l’interesse dell’Italia. Senza lo sbarramento del 5 non c’è più accordo sul tedesco”.
Matteo Renzi, diretta facebook, 31 maggio 2017
Con l’Italicum “c’è uno che vince ed è responsabile di quello che si fa e quel che non si fa. E si riduce il potere di ricatto dei piccoli partiti”
Matteo Renzi, cena di finanziamento del Pd a Milano, 7 novembre 2014
“Mai più larghe intese grazie al ballottaggio, mai più potere di ricatto dei piccoli partiti, mai più inciuci alle spalle degli elettori, mai più mega circoscrizioni. Con l’intesa sulla legge elettorale, nonostante i professionisti della critica, il passo avanti è enorme”.
Matteo Renzi, post su facebook, 29 gennaio 2014
La formula è nota: sistema tedesco con sbarramento “che limiti moltissimo il potere di ricatto dei piccoli e che invece sia costruito attorno a due grandi partiti”.
Silvio Berlusconi, assemblea di Forza Italia a Milano, 25 novembre 2007
“Sento parlare pericolosamente di suggestioni per modificare l’attuale sistema bipolare: non si deve tornare indietro ma si deve semmai perfezionare l’attuale legge elettorale per non lasciare diritto di veto alle piccole forze politiche”.
Silvio Berlusconi, presentazione del libro di Bruno Vespa, 13 dicembre 2006
Tribunali a cucù
“In quest’ultima settimana tra le tante cose belle c’è che una del Pd – l’ennesima – è stata assolta e si chiama Lella Paita… È stata accusata del tutto casualmente in campagna elettorale di omicidio volontario… o forse preterintenzionale, di omicidio, ora non ricordo l’articolo del codice penale. Era candidata alla presidenza della Regione, è stata accusata di omicidio, ha perso le elezioni magari per altri motivi e adesso dopo due anni abbiamo scoperto che è innocente. C’è lei, c’è De Luca, c’è Errani, c’è Graziano, c’è Penati, c’è Esposito. A me segretario del Pd interessa che si facciano processi”.
Matteo Renzi, In Mezz’Ora, 23 ottobre 2016
“Se ci fosse giustizia in Italia dovrebbero arrivare avvisi di garanzia a tutti i presidenti di Regione, di Provincia e ai sindaci. Se così non fosse significa che c’è una minoranza di pm politicizzati e che c’è una giustizia ad orologeria”.
Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, 2 dicembre 2009
“Purtroppo non è una novità. Da Milano arriva la solita giustizia ad orologeria contro il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi”
Renato Schifani, capogruppo di Forza Italia al Senato, 22 marzo 2005
“C’è una giustizia ad orologeria che interviene nei momenti chiave per mettere in difficoltà il governo e la sua maggioranza, come appunto nella recenti amministrative”.
Silvio Berlusconi, conferenza stampa dopo il summit Russia-Ue, 31 maggio 2003
“Fino a quando si potrà accettare in Italia l’esistenza di una ‘giustizia ad orologeria’?”
Claudio Scajola, responsabile Organizzazione di Forza Italia, dopo le contestazioni mosse a Silvio Berlusconi nel processo All Iberian, 19 dicembre 1997
“Vi sono settori della giustizia che continuano implacabilmente a funzionare ad orologeria politica ad alta precisione”.
Bettino Craxi, 27 gennaio 1994, dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia nell’inchiesta Eni-Sai
Il totem 18
“Eliminiamo l’articolo 18, certo, totem di un passato che non c’è più. Ma soprattutto diamo all’Italia un mercato del lavoro moderno e funzionale, con regole certe ed inclusive”.
Matteo Renzi, post su facebook, 4 dicembre 2014
L’articolo 18 “è un istituto obsoleto ma non credo che il governo debba impegnarsi di nuovo in una campagna che abbiamo visto come viene accolta, con una disinformazione assoluta”
Silvio Berlusconi, conferenza stampa di fine anno a Palazzo Chigi, 30 dicembre 2002
“Mi rendo conto che il sindacato fa dell’articolo 18 un totem, un simbolo, una bandiera e siccome non voglio lo scontro sociale ho tentato e tenterò tutte le strade”
Silvio Berlusconi, 11 marzo 2002
La grande operetta sullo Stretto
Il ponte sullo Stretto di Messina può creare “100mila posti di lavoro”
Matteo Renzi, assemblea del gruppo Salini-Impregilo, 27 settembre 2016
La costruzione del ponte sullo stretto di Messina, da solo, “creerà 15mila posti di lavoro”
Silvio Berlusconi, Radio 105, primo febbraio 2006
Fisco in Transilvania
“Un fisco amico del contribuente, non il modello Dracula del passato”
Matteo Renzi, post su facebook, 2 aprile 2017
“Per vincere la sfida delle tasse bisogna rottamare il modello Dracula che per anni è stato la base di alcuni ministri del centrosinistra e del governo Monti: scommettere su un fisco amico, come abbiamo fatto. Abbassare le tasse, aumentare la lotta intelligente all’evasione”
Matteo Renzi, blog, 30 gennaio 2017
Tremonti torna anche a rispolverare l’immagine di Visco-Dracula che ”ci eravamo illusi si fosse rassegnato alla pensione, in qualche remoto sepolcro, nei Carpazi” e che invece ”continuava avido e voglioso a succhiare il sangue dei contribuenti della piccola e media imprese e dei lavoratori, per donarlo alla grande impresa”.
Agenzia Ansa, dichiarazioni del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, 7 agosto 2002
Anti-italiani in Europa
“Ci sono stati premier che andavano in Europa con la giustificazione, come a scuola, premier tecnici animati da sentimento antipatriottico e antitaliano. Dicevano ce lo chiede l’Europa. Quella stagione ha migliorato forse i conti pubblici ma ha disintegrato l’idea di Europa dei padri fondatori: deve essere messa da parte”.
Matteo Renzi, Lingotto, inizio della campagna congressuale 2017, 10 marzo 2017
L’avviso all’Italia sullo sforamento del 3% nel rapporto deficit-pil rappresenta ”l’inizio di una campagna elettorale anti-italiana da parte di Prodi”.
Silvio Berlusconi, Porta a Porta, 6 aprile 2004
“Prodi e i suoi compagni di triciclo vogliono scippare all’Italia la firma della Costituzione europea e farebbero carte false pur di far avere un richiamo al nostro Paese sul deficit. Ma la Cdl all’Italia ci tiene e la politica del governo Berlusconi lo sta dimostrando. A questo centrosinistra anti-italiano chiediamo di rispettare l’istituzione e l’interesse nazionale sentimenti che sembra aver cancellato ormai da tempo”.
Antonio Tajani, capodelegazione di Forza Italia al Parlamento europeo, 4 aprile 2004
Burocrazia, salami, vongole
“Noi vogliamo l’Europa ma non può essere luogo della burocrazia e della tecnocrazia che sull’immigrazione chiude gli occhi e tira su muri e ci tiene a spiegare tutto sugli insaccati e sui bilanci”.
Matteo Renzi, incontro a Imola per le primarie Pd, 21 aprile 2017
“Sono 10 anni che ci dicono più Europa e imbarchiamo immigrati, perdiamo territori, chiudiamo le aziende e i ragazzi scappano all’estero. L’Ue facesse poche cose ma fatte bene come difendere i confini invece si occupa delle
vongole e del tonno e se ne frega degli sbarchi e sanziona la Russia, l’unica che combatte l’Isis”.
Matteo Salvini, Night Tabloid, Rai2, 23 marzo 2017
“Un’azienda che non investe è finita. Un Paese che non cambia è morto. Un’Europa che pensa solo ai vincoli è arida. Se trasformiamo l’Europa in una commissione che fa gli esami e fa le pulci ai Paesi membri, ai governi liberamente eletti, forse stiamo rispettando le regole della burocrazia, ma certo stiamo uccidendo la speranza della politica”.
Matteo Renzi, Conferenza sul lavoro di Milano, 8 ottobre 2014
“Il Consiglio europeo di metà giugno dovrà approfondire la situazione e prendere delle decisioni, magari anche con dei ripensamenti su certi aspetti della burocrazia europea. Bisogna credere nei valori dell’Europa che garantisce pace e sicurezza. Si può naturalmente discutere su certe questioni, sulle troppe leggi, sui troppi regolamenti e sulla troppa burocrazia”.
Silvio Berlusconi, 2 giugno 2005
I contatti sul tetto che scotta
“Il primo che mi dimostra la correlazione tra il tetto al contante e l’evasione cambio provvedimento. Non c’è evidenza empirica, i dati non sono questi”.
Matteo Renzi, assemblea Pd, 3 novembre 2015
“L’evasione si deve combattere ed io sono quello che l’ha combattuta di più. Il redditometro mette un’ansia incredibile. Anche chi è in regola con il fisco ha paura. Sono le dichiarazioni di Befera che danno il clima, con i blitz, il redditometro, e il tetto dei 999 euro in contanti, i prodotti si comprano fuori dall’Italia. Le barche che erano in Liguria sono andate in Costa Azzurra e quelle dell’Adriatico in Croazia”.
Silvio Berlusconi, Porta a Porta, 9 gennaio 2013
Nel cognome del padre
“Mio padre si è preso un avviso di garanzia per bancarotta fraudolenta la cui indagine poi è stata archiviata, mio padre ha la fedina penale pulita, non è abituato a questa pressione che deriva più dal cognome che dai comportamenti”.
Matteo Renzi, diretta facebook, 16 maggio 2017
“Nessuno è riuscito a rispondere alla domanda su come mai tutte le inchieste si sono concentrate su Berlusconi soltanto dal 1994 in poi, mai per fatti funzionali alla sua attività politica, ma per fatti che vanno dal 1994 a ritroso”
Angelino Alfano, ministro della Giustizia, 23 novembre 2009
“Sono sempre stato assolto. Due volte ho avuto la prescrizione, che non è una condanna. Ho tutte queste cause perché sono presidente del Consiglio e rappresento un argine alla sinistra in Italia”
Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, conferenza stampa, 9 ottobre 2009
“Le inchieste sul mio gruppo sono iniziate soltanto dopo il mio impegno in politica. Prima non avevo mai subito nulla del genere”.
Silvio Berlusconi, dichiarazioni spontanee, processo Sme, 17 giugno 2003
La patrimoniale è immobile
“La patrimoniale non è una soluzione, la soluzione è superare il fiscal compact, poi ci vuole uno shock con il patrimonio immobiliare e la gestione finanziaria”.
Matteo Renzi, confronto tv su Sky per le primarie Pd, 27 aprile 2017
Con il Pdl “non ci sarà mai più l’Imu e riceveranno indietro quanto pagato sulla casa, la casa non sarà mai pignorata, non dovranno mai subire una patrimoniale e l’Iva non sarà mai aumentata”.
Silvio Berlusconi, Mattino Cinque, 19 febbraio 2013
“Finché noi saremo al governo, la sinistra che ha moltiplicato di otto volte il debito italiano e ora vuole fare la patrimoniale, non ci riuscirà mai”.
Silvio Berlusconi, comizio per le Comunali di Napoli, 13 maggio 2011
Armiamoci e difendetevi
“Sulla legittima difesa dobbiamo fare di più. Spiace dirlo ma è così, punto. La parola sicurezza è di sinistra. Un primo passo è stato fatto ma fare di più non è cedere a una cultura securitaria bensì rispondere a un’esigenza dei cittadini. Va fatta una legge molto più seria di adesso”.
Matteo Renzi, confronto tv su Sky per le primarie Pd, 27 aprile 2017
Quello sulla legittima difesa è “un provvedimento assolutamente giusto” perché evita “che l’aggredito finisca sul banco degli imputati” e “oggi i ladri sanno che se entrano in casa corrono un rischio in più e ciò credo farà diminuire i furti”.
Silvio Berlusconi, Pomeriggio di SkyTg24, 25 gennaio 2006
“La sicurezza e il federalismo fiscale sono le priorità del Carroccio”. Ad affermarlo è il capogruppo della Lega Nord alla Camera Andrea Gibelli che, in una conferenza stampa a Montecitorio, sottolinea il fatto che i leghisti non puntino tanto “ad una politica di immagini” come fanno “alcuni”, ma ad una “di fatti e di contenuti”. E tra i contenuti, quello sul quale i parlamentari di Bossi intendono puntare di più è proprio la sicurezza (“è il Paese che ce lo chiede”).
Agenzia Ansa, conferenza stampa della Lega Nord alla Camera, 30 novembre 2005
Terapia-shock
“Dobbiamo ridurre il reddito pubblico con una manovra che non uccida con il deficit l’economia reale. Immagino una soluzione shock sul patrimonio immobiliare e sulla situazione finanziaria”
Matteo Renzi, campagna per le primarie, confronto tv su Sky, 26 aprile 2017”
Le famiglie italiane saranno rimborsate come risarcimento ad un’imposizione sbagliata”. Così Silvio Berlusconi presenta la “proposta choc”: al primo consiglio dei ministri sarà abolita l’Imu sulla prima casa e saranno restituiti i soldi versati nel 2012.
Silvio Berlusconi, campagna elettorale, agenzia Ansa, 3 febbraio 2013
Le mani in tasca
“La sinistra e le tasse hanno sempre avuto una relazione complicata, in Italia. Siamo stati dipinti come il partito che sapeva solo alzare la pressione fiscale, abbiamo dato l’idea di considerare le tasche degli italiani come il bancomat per risolvere ogni problema di bilancio”
Matteo Renzi, blog, 30 gennaio 2017
“Non tocchiamo i soldi dei pensionati. Il governo non metterà le mani nelle tasche degli italiani, non toglieremo niente a nessuno. Il governo Monti ha bloccato l’indicizzazione delle pensioni, questo blocco è stato giudicato incostituzionale: ormai ci troviamo sempre a risolvere i problemi provocati da altri”.
Matteo Renzi, Radio Anch’io, 15 maggio 2015
“Da un certo punto in poi, ma molto presto (“è quasi un miracolo non avere aumentato le tasse”, dicembre 2001), Berlusconi sperimentò un nuovo tipo di annuncio: il non aumento. “Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani”, ripetuto sino a 48 ore fa, è uno slogan del settembre 2002. Non metteremo le mani nelle tasche, niente patrimoniali, niente prelievi aggiuntivi, niente contributi di solidarietà'”.
Mattia Feltri, La Stampa, 13 agosto 2011
“Non verranno toccate né la sanità né le pensioni, né la scuola né l’università. E’ sicuro invece che il governo continuerà a mantenere i conti pubblici in ordine con una politica prudente, coniugando il rigore con l’equità e il sostegno alo sviluppo. E ripeto: non aumenteremo le tasse. Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani”.
Silvio Berlusconi, messaggio ai “Promotori della libertà”, 22 maggio 2010
Gli incompresi
“Ho sbagliato a comunicare, ad esempio, ho presentato gli 80 euro come una televendita”
Matteo Renzi, Rtl, imitando la voce di Berlusconi, 12 luglio 2017
“Anche io ho fatto degli errori, ho sbagliato a comunicare sulla scuola e sul referendum a personalizzare troppo”
Matteo Renzi, Porta a Porta, 25 ottobre 2016
“Tutti gli indicatori dicono che i cittadini non stanno notando nessuna discesa delle tasse. Eppure c’è, eppure è evidente per gli addetti ai lavori, eppure nessun governo ha fatto quanto noi sulle tasse. Sulle tasse, dove ho sbagliato? Gli italiani pensano che le tasse siano aumentate. C’è qualcosa che non funziona, che dite? Mi aiutate a capire dove ho sbagliato?”
Matteo Renzi, e-news, 16 maggio 2016
Riconosce che la maggioranza “non è stata capace di comunicare” in modo efficace quanto fatto, ma insiste sulle “verità assolute”, da spiegare ai cittadini, rappresentate dall’operato della maggioranza: il “75% dei nuovi posti di lavoro è a tempo indeterminato”, la nuova legge proporzionale “è assolutamente democratica”, la spesa sanitaria è aumentata così come i fondi alla scuola.
Silvio Berlusconi, convegno dei radicali “dissidenti” di Benedetto Della Vedova, 30 novembre 2005
Guest-star: Matteo Orfini
Under attack
“Credo sia un errore parlare di gogna mediatica, perché qui c’è qualcosa di più profondo dell’aggressione al Pd e al suo segretario. Qui c’è qualcosa che riguarda il funzionamento della democrazia italiana e che dovrebbe allarmare tutti quanti. Un attacco alla democrazia”.
Matteo Orfini, intervista all’HuffingtonPost, 17 maggio 2017
“Le indebite ingerenze dell’ordine giudiziario nelle vite dei cittadini rappresentano una vero attacco alla democrazia, per questo non rinunceremo mai al nostro progetto. Gran parte della magistratura, persino la Corte costituzionale, emettono sentenze troppe volte orientate”.
Silvio Berlusconi, Mattino Cinque, 24 ottobre 2010
Il rovescio della più bella del mondo
A Enrico Letta dico: non si può sostenere per anni che abbiamo la costituzione più bella del mondo e poi proporre di stravolgerla.
Matteo Orfini, tweet, 2 giugno 2013
Il Pd, per bocca del deputato Matteo Orfini, presidente del partito, ha ovviamente difeso il ddl Boschi. Nell’annunciare il voto positivo dei dem, Orfini ha parlato di “momento decisivo per la legislatura, un momento storico per questo Paese” perché siamo “a pochi passi dall’approvazione” di quelle riforme “che l’Italia attende da decenni”.
Il Sole 24 Ore, dopo l’approvazione della Camera in quarta lettura, 10 giugno 2016
“Per quanto riguarda i mercati, non si vede perché essendo noi sotto una certa Costituzione, che qualcuno ha definito la più bella del mondo, ci dovrebbero essere dei cambiamenti in negativo. Ci sarebbe invece l’impossibilità di andare a una nuova riforma della Costituzione. Non diciamo che non si deve cambiare, però può cambiare in meglio o in peggio. Questa riforma cambia molto in peggio, cambiamo in meglio la Costituzione”.
Silvio Berlusconi, intervista a Emilio Carelli, Sky, 26 novembre 2016