Il cantante americano ha deciso di parlarne, per la prima volta senza filtri, all'interno del suo documentario “Chris Brown: Welcome to My Life”, uscito negli Usa l'8 agosto scorso
La goccia che ha fatto traboccare un vaso stracolmo è arrivata al party organizzato da Clive Davis per i Grammy, la sera prima della cerimonia. La donna con cui Brown aveva tradito Rihanna si era avvicinata a lui alla festa e la cantante aveva reagito malissimo: “Mi ha lanciato il telefono, mi diceva che mi odiava e ha cominciato a colpirmi. Eravamo in una piccola Lamborghini. Io provavo a dirle che ero sincero, giuravo, ma lei mi ha colpito un paio di volte ancora”. Quello è stato il momento esatto in cui Chris Brown ha cominciato a colpire Rihanna: “Ricordo che lei ha provato a darmi un calcio ma io le ho dato un pugno, colpendole le labbra. Quando l’ho visto, ero scioccato, mi dicevo ‘Cazzo, perché diavolo l’ho colpita?’. Mi sentivo un fottuto mostro”
Subito dopo, stando al racconto del cantante, Rihanna gli avrebbe sputato il sangue in faccia, arrabbiandosi ancora di più e lanciando le chiavi della macchina fuori dal finestrino per scappare. Quando Brown è sceso a cercarle, la cantante barbadiana avrebbe cominciato a urlare: “Aiuto, mi vuole uccidere”. Fin qui la ricostruzione di un episodio che ha portato Brown all’arresto per violenza domestica e all’incriminazione per aggressione. Dopo essersi dichiarato colpevole, Brown ha completato la condanna ai “servizi per la comunità” imposta dal giudice e ora è in libertà vigilata.