Vice sovrintendente Vincenzo Cesetti 1 – ministro Marianna Madia 0. L’assorbimento dei forestali nei carabinieri o in altre forze a ordinamento militare è incostituzionale, almeno per la sezione di Pescara del Tar dell’Abruzzo che passa la palla alla Corte costituzionale. La riforma, sciogliendo il Corpo forestale e smembrandolo soprattutto fra carabinieri e vigili del fuoco, impone – nel caso dell’Arma – l’assunzione dello status di militare in modo non volontario: “illegittimità costituzionale” su cui ora dovrà pronunciarsi la Consulta.
Con l’ordinanza del 9 giugno – rivelata da ilfattoquotidiano.it – i giudici amministrativi, infatti, hanno risposto al ricorso dell’ex forestale Cesetti, trasferito all’Arma dei carabinieri: è uno dei tremila ricorrenti sugli ottomila componenti del Corpo; chiedeva, Cesetti, in sostanza, di “continuare a operare all’interno del disciolto Corpo forestale, e in subordine di non confluire nell’Arma dei carabinieri o comunque in altra forza di polizia a ordinamento militare, ma solo nella polizia di Stato”.
Un eroe suo malgrado Cesetti, perché il suo ricorso apre la strada a tutti i suoi colleghi e rimette fortemente in discussione questa parte della riforma Madia. Chi è il vice sovrintendente Cesetti? Un’esperienza da specialista tecnico elicotterista lunga 17 anni. Vincenzo Cesetti, l’ex forestale passato all’Arma dei carabinieri, vincitore del primo round al Tar dell’Abruzzo, ha 47 anni, è sposato e ha un figlio.
Storie nella storia: è di Amatrice e dalla sua casa di Montesilvano (Pescara) si vede la valanga del Rigopiano. Cesetti è passato dal Corpo forestale dello Stato all’Arma, ma paradosso dei paradossi non è un “carabiniere forestale”, perché gli elicotteristi sono stati inquadrati nel Reparto volo dei carabinieri. Assegnato alla base di Pescara, proprio in quegli hangar dove, nei giorni di Rigopiano, lo stesso Cesetti e altri suoi colleghi vivevano la frustrazione di non poter intervenire in quanto – per questioni burocratico-tecniche legate al passaggio dall’ordinamento civile a quello militare dei carabinieri – i quattro elicotteri nel capannone erano costretti a terra. Fece scandalo e diventò virale la fotografia dell’hangar con i velivoli fermi mentre a poche miglia c’era chi combatteva contro l’inferno di quella valanga che il 18 gennaio 2017 uccise 29 persone.
Pensare che lo stesso Cesetti, di ritorno da una missione in Sicilia, a fine agosto 2016 si rimboccò le maniche da volontario per dare supporto ai colleghi in azione ad Amatrice, suo paese d’origine, già travolta dalla terribile scossa del 24. I genitori di Cesetti sono residenti nella cittadina laziale e quella notte alle 3.36 furono svegliati dal sisma, la casa di famiglia tremò, fortunatamente rimase in piedi ma poi come tutte le abitazioni di Amatrice è stata giudicata inagibile. I genitori di Cesetti, 70 anni la madre e 76 il padre, dopo otto mesi passati da parenti, sono stati sistemati dallo Stato in un albergo a Grottammare, provincia di Ascoli Piceno, lontana 100 chilometri da Amatrice e 70 dalla casa del figlio a Montesilvano, Pescara: in attesa dell’assegnazione di una casetta per sorteggio, i celeberrimi moduli abitativi d’emergenza, i genitori del sovrintendente Cesetti hanno rinunciato al contributo di 400 euro mensili a testa, accettando la sistemazione in hotel, per non pesare più su nessuno.