Cinema

Il Premio, Alessandro Gassmann regista ispirato dal ricordo del padre Vittorio: “Commedia che ha a che fare con la mia famiglia”

Il film è interpretato da Gigi Proietti: "Gigi mi ha donato un’interpretazione sublime, sorprendente, nuova, ha fatto un grande regalo al mio film ma credo a tutto il cinema italiano"

di Anna Maria Pasetti

Ne sta ancora ultimando il montaggio, ma del suo terzo film da regista Alessandro Gassmann appare già assai soddisfatto: “Si tratta di una commedia-road movie che – in un certo senso – ha a che fare con la mia famiglia, che era spesso in viaggio, in giro per il mondo, accompagnando papà mentre lavorava o ritirava premi”. “Ricordo mio padre Vittorio negli ultimi anni, quando noi famigliari gli rompevamo i cosiddetti, lui ci minacciava così ‘guardate che io parto per tre anni e vado a prendere tutti i premi alla carriera che mi vogliono dare perché ho calcolato che per tre anni mi possono dare da dormire e mangiare gratis!’”.

Non è un caso, dunque, che Gassmann jr abbia deciso di intitolarla Il premio: il racconto di una famiglia che intraprende un viaggio in macchina da Roma a Copenhagen per accompagnare un esimio letterato a ricevere un importante premio – sorta di Nobel. Prodotto da IIF e di prossima distribuzione (probabilmente in autunno inoltrato) della neonata Vision Distribution (la nuova sponda distributiva per sale costituita da Sky insieme ad alcuni importanti produttori italiani), il film mette al centro è un uomo istrionico, geniale, talmente lungimirante da non vedere ciò che gli accade attorno, o meglio, chi gli sta attorno, in primis i propri figli.

Se l’intellettuale è interpretato da Gigi Proietti, i “pargoli” sono rispettivamente lo stesso Gassmann e Anna Foglietta, mentre Rocco Papaleo recita la parte del segretario personale del grande letterato che non può mandarlo da solo a ricevere l’agognato riconoscimento. La volontà – fortissima – di Gassmann jr di avere Proietti come protagonista parte da lontano: “Non solo è un grande amico di famiglia, e lo è stato di mio padre, ma mi è sembrato immediatamente l’attore giusto per incarnare questo uomo quasi monolitico, una specie di moloch intoccabile attorno a cui tutto accade. Gigi mi ha donato un’interpretazione sublime, sorprendente, nuova, ha fatto un grande regalo al mio film ma credo a tutto il cinema italiano. L’aspetto interessante – continua Alessandro Gassmann – è che Proietti è un comico straordinario sia nel teatro che nel cinema, e come tutti i migliori ha una vena raffinatissima capace di farti ridere e di commuoverti insieme. La sorpresa di questo personaggio è che mi sembra completamente inedito per lui, in carriera. Io ho cercato di dirigerlo come fosse un attore normale. Insomma, Gigi è stato il mio premio personale per questo episodio della mia vita umana e professionale”.

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