Il tribunale di sorveglianza di Padova ha dato il via libera al componente dell'organizzazione che seminò il terrore in Emilia. Parteciperò a un'iniziativa organizzata da Comunione e Liberazione e dalla cooperativa Giotto, di cui è dipendente da oltre 15 anni. I familiari: "Che giustizia è?"
Una settimana in un albergo a quattro stelle a Breuil, in Valle d’Aosta. E’ la possibilità ottenuta da Marino Occhipinti, condannato all’ergastolo per uno degli omicidi dei fratelli Savi della Uno bianca e attualmente sottoposto al regime della semilibertà dal 2012. Il via libera è arrivato dal giudice di sorveglianza di Padova, dove Occhipinti è detenuto in regime di semilibertà. Il Gazzettino, che riporta la notizia, spiega che l’ex componente della banda della Uno bianca è stato invitato a Breuil per un’iniziativa promossa da Comunione e Liberazione e Cooperativa Giotto, alle cui dipendenze lavora da oltre 15 anni. L’albergo in cui è ospitato è sede dell’evento. Nella richiesta trasmessa al tribunale di sorveglianza l’iniziativa viene indicata come un’occasione “di aggregazione e di arricchimento per i detenuti”. Due le prescrizioni fissate dai giudici: il regime di libertà vigilata e il divieto assoluto di intrattenersi con persone estranee all’iniziativa.
Occhipinti venne condannato per l’omicidio della guardia giurata Carlo Beccari, compiuto durante l’assalto ad un furgone portavalori davanti alla Coop di Casalecchio di Reno (in provincia di Bologna) il 19 febbraio 1988. “Rimango allibita – dice la presidente dei familiari delle vittime Rosanna Zecchi all’Ansa – Perché non mi aspettavo una cosa di questo genere. Non è giusto, che giustizia è?. Non ci fa bene sentire che 20 anni dopo fanno questo. I nostri morti non possono fare quello che vogliono. Sono molto arrabbiata non trovo che sia giusta una cosa così. Che giustizia è? L’ergastolo deve essere a vita”.
Proprio dei permessi ai killer della Uno bianca, Zecchi – che ha ricordato che quello in corso non è il primo permesso per Occhipinti – ha detto di averne parlato anche al ministro della Giustizia Andrea Orlando, ospite, due mesi fa a una Festa dell’Unità a Bologna: “Lui ci ha detto di stare calmi perché dopo 20 anni possono avere permessi. Ma un permesso come questo di una settimana mi sembra eccessivo… Occhipinti sarà cambiato? Io spero solo che non faccia altri atti violenti. Tutelare la società civile non interessa a nessuno”.
Per il momento la cooperativa Giotto non replica. L’Ansa riporta però il “disappunto” di “ambienti di Cl”. Chi conosce Occhipinti, è il ragionamento, assicura che si tratta di un detenuto modello, che sta pagando il suo conto con la giustizia e ha cambiato veramente vita. Fonti di Cl inoltre precisano che Occhipinti, come già accaduto in passato, sta partecipando a una vacanza comunitaria e che dunque la sua presenza nell’hotel di lusso va contestualizzata perché si tratta di una settimana a base di raccoglimento ed esercizi spirituali.
A esprimere perplessità è il deputato bolognese del Pd Andrea De Maria: “Già in occasioni precedenti – ha scritto – ho avuto modo di sottolineare come nella vicenda drammatica della Uno Bianca per me vengono sempre prima le ragioni delle vittime, a cui prima di tutto lo Stato ha il dovere di rispondere. Alla ripresa della attività parlamentare intendo assumere una iniziativa in merito per approfondire in sede istituzionale le notizie di stampa”.