Due marocchini e un siriano sono stati allontanati dall'Italia: avevano esultato dopo gli attacchi di Stoccolma e Manchester o si erano dichiarati vicini allo Stato islamico. Salgono così a 70 le espulsioni dall'inizio del 2017
Due marocchini e un siriano che avevano festeggiato dopo gli attacchi terroristici di Stoccolma e Manchester sono stati espulsi dall’Italia per “motivi di sicurezza”. Uno dei rimpatriati è un 38enne marocchino, detenuto per reati comuni, che nel 2016 era stato inserito nel livello “medio” del monitoraggio del Dap dopo la denuncia presentata dal suo compagno di cella perché vessato da rigide regole di convivenza, dovute dalla sua visione integralista del credo islamico. Alcuni mesi fa, il marocchino è stato poi inserito nel livello “alto” dopo l’attacco terroristico di Stoccolma: dopo aver appreso dai telegiornali della notizia della strage jihadista nella capitale svedese, assieme ad altri detenuti, spiega il Viminale, “ha chiaramente ed inequivocabilmente festeggiato, inneggiando all’evento terroristico perpetrato nella capitale svedese”.
Un altro espulso è un siriano, arrestato nel 2015 per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e con obbligo di dimora nella sede di una cooperativa di Brognaturo, in provincia di Vibo Valentia, dove in diverse circostanze aveva avuto condotte prevaricatrici nei confronti di altri ospiti e degli operatori. E, soprattutto, aveva espresso apprezzamento nei confronti degli autori dell’attentato terroristico di Manchester e tentato di avviare una operatrice del centro verso la conversione all’islam. Già nel 2011, tra l’altro, nei suoi confronti erano stati emessi due decreti di espulsione, ma l’uomo era riuscito a sottrarsi alla loro esecuzione.
Il terzo straniero allontanato è un 31enne marocchino, fermato lo scorso 4 luglio dai carabinieri di Tortona per il furto di un minibus. Lo straniero era già stato segnalato nell’aprile 2016 per le sue turbe psichiche dopo essere stato fermato dai militari dell’Arma in stato psicotico mentre si proclamava seguace dello Stato islamico. Altri episodi simili erano poi avvenuti nel corso del 2017. Con questi rimpatri, spiega il ministero dell’Interno, salgono a 70 le persone espulse nei primi otto mesi dell’anno e a 202 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio 2015 ad oggi.
Un canale della piattaforma Telegram legato all’Isis indica l’Italia come prossimo obiettivo degli attacchi del gruppo jihadista, che ha rivendicato la responsabilità dell’attentato di Barcellona. Lo riferisce il Site, il sito Usa diretto da Rita Katz di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web.