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Camorra, scambio elettorale ed estorsione: quattro arresti a Salerno

Si indaga sulle consultazioni elettorali di Nocera Inferiore del giugno 2017 in cui sono stati documentati numerosi casi di corruzione elettorale. Perquisiti anche 19 indagati in stato di libertà. Al centro dell'inchiesta ci sono i clan camorristici dell’Agro Nocerino-Sarnese. Secondo gli investigatori è stato centrale il ruolo avuto da Antonio Pignataro, ex affiliato di Cutolo
Camorra, scambio elettorale ed estorsione: quattro arresti a Salerno
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Quattro arrestati e diciannove indagati. Sono le persone al centro dell’ultima inchiesta della procura di Salerno. Alle prime ore della mattina del 21 agosto, infatti, i carabinieri del Ros hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare per quattro indagati: sono accusati di associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso ed estorsione e violenza privata. I militari hanno poi eseguito delle perquisizioni a carico di 19 indagati in stato di libertà, sempre per il reato di corruzione elettorale. Nel mirino degli investigatori ci sono le consultazioni elettorali a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. Centrale, secondo gli investigatori, il ruolo avuto nella vicenda da Antonio Pignataro, storico affiliato alla Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo, poi passato alla Nuova famiglia e da tempo ai domiciliari per motivi di salute.

Come riporta Salerno Today, Pignataro è tra le persone arrestate insieme a Luigi Sarno, Carlo Bianco, “ex consigliere comunale con delega alla Multiservizi e candidato al consiglio comunale di quest’anno” e Ciro Eboli, “anch’egli candidato nella lista di Pasquale D’Acunzi” (Forza Italia-Fratelli d’Italia).  Al centro delle indagini c’è proprio Pignataro, al quale sono stati concessi i domiciliari per gravi motivi di salute ma che una volta a Nocera Inferiore avrebbe iniziato a rivendicare il proprio carisma criminale. Poco più di un anno fa, Pignataro era stato condannato per l’omicidio, avvenuto a Cava de’ Tirreni nel 1982, di Simonetta Lamberti, figlia dell’allora procuratore di Sala Consilina, Alfonso Lamberti. L’inchiesta ha fatto luce su un cambio di destinazione urbanistica di un fondo e su alcune minacce ricevute da un candidato che si era rifiutato di accettare il servizio di affissione all’ultime elezioni amministrative. Nell’indagine anche l’ipotesi di denaro elargito agli elettori per sostenere un determinato candidato al consiglio comunale.

E visto che in queste ore circola l’ipotesi di un possibile scioglimento del comune, il sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato è intervenuto per commentare l’inchiesta. “È prematuro adesso fare qualsiasi tipo di ipotesi sul futuro – ha detto – Non c’è una sovrapposizione adesiva tra la vicenda che stanno accertando i magistrati e quella che, invece, potrebbe determinare un provvedimento amministrativo. Noi siamo totalmente estranei a questa vicenda, io e la mia amministrazione. Noi chiediamo un accertamento della verità in tempi rapidi. Chiediamo ai magistrati di accertare in modo rapido ed efficace la verità”. “Non tocca a noi valutare se ci siano gli estremi per uno scioglimento del comune”, ha detto il procuratore di Salerno, Corrado Lembo , che invierà l’ordinanza di custodia al prefetto per le valutazioni di sua competenza. L’indagine è la prosecuzione dell’inchiesta “Un’altra storia”, culminata nel dicembre scorso e condotta contro tre gruppi criminali operanti nel territorio dell’agro nocerino sarnese.

 

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