L'aereo era diretto dall’Australia ad Abu Dhabi e doveva decollare con 400 persone a bordo, tra cui 120 cittadini libanesi. Tra questi anche un aspirante kamikaze, identificato come Tarek Khayyat, che ha cercato di imbarcare una valigia con l'ordigno destinato ad esplodere 20 minuti dopo il decollo
Una barbie utilizzata come bomba da far esplodere in volo. A dare la notizia il ministro dell’Interno libanese. Nouhad al Mashnouq ha reso noto che i servizi di Intelligence di Beirut, in collaborazione con le autorità australiane, hanno sventato un attentato in un volo della Etihad, diretto dall’Australia ad Abu Dhabi. Mashnouq non ha precisato quando l’attacco è stato scoperto, né se si tratta di un episodio simile denunciato dalle autorità australiane alla fine di luglio.
L’aereo, ha specificato il ministro citato dai media locali, doveva decollare con 400 persone a bordo, tra cui 120 cittadini libanesi. Tra i libanesi anche un aspirante kamikaze, identificato come Tarek Khayyat, che ha cercato di imbarcare una valigia contenente un ordigno destinato ad esplodere 20 minuti dopo il decollo. Del complotto facevano parte anche tre fratelli di Khayyaf, uno dei quali trasferito a Raqqa, ‘capitale’ dell’Isis in Siria, e diventato una figura di primo piano dello Stato islamico. “I nostri servizi di Intelligence lo hanno rintracciato”, ha aggiunto il ministro.
L’attentato, ha sottolineato Mashnouq, doveva essere “un messaggio agli Emirati arabi uniti”. In precedenza le autorità australiane avevano detto di avere sventato un simile complotto per abbattere un aereo facendo esplodere una bomba a bordo, ma non avevano fornito dettagli e non avevano rivelato la compagnia aerea presa di mira.