Settima proposta editoriale in quattro mezze cartelle (incipit, brano scelto, quarta di copertina, biografia; le indicazioni le trovate in questo post). Buona lettura d’agosto e buone cose (rb)
Incipit
“Da quell’ultima volta che lo vidi non ho più dimenticato quei giorni magici che hanno cambiato fatalmente il corso della mia vita; il fascino delle sue parole, la tristezza del suo sorriso, il luogo incantato nel quale ci incontravamo, il segreto che già da allora mi batteva dentro per uscire e che invece ho custodito fino a oggi che sono a un passo dalla morte.”
Brano scelto dall’autore
Fuori il vento ululava forte e come un lupo graffiava con i suoi artigli muri, porte e imposte. Le folate arrivavano fin dentro casa, spostando la polvere dalla soglia verso l’interno. La città cercava di proteggere i suoi cittadini con mura e case spesso arroccate le une alle altre, ma il vento sembrava un Polifemo arrabbiato che bussa ad ogni porta alla ricerca di colui che lo ha accecato. Accesi il fuoco e vi misi sopra un pentolone con acqua e finocchi selvatici. Adocchiai la pietra che poi avrei utilizzato per riscaldare il letto e attesi pazientemente che l’acqua bollisse. Guardavo affascinato la fiamma mentre abbracciava il pentolone rallegrandolo con mille scintille, riproduzione casalinga di un firmamento di mere stelle cadenti. Poi, passando davanti allo specchio e osservando le mie rughe oramai divenute solchi, mi persi nei ricordi.
Un anno prima Crocetta era con me, in questa casa, allegra e laboriosa come sempre. Bella di una bellezza che andava arricchendosi col trascorrere degli anni. Parlavamo molto durante la giornata io e l’amore mio. A volte recitavamo insieme le preghiere mentre lei si occupava delle faccende domestiche e io degli orologi. A quei tempi gli affari mi andavano abbastanza bene perché non mi pesava lavorare durante tutte le ore di luce mentre adesso, senza di lei, tutto sembrava più pesante e le giornate interminabili. Il colera – che brutta bestia! – qualche mese prima si era preso undici vite e, tra queste, quella del mio tesoro.
Quarta di copertina
Nel 1860 Garibaldi espulse i Padri Gesuiti dalla Sicilia. Si dice che questi si portarono dietro i loro libri più preziosi. Ma andò davvero così? Oggi, Sileno cerca disperatamente un insieme di fogli rilegati, scritti alla fine dell’800 e battezzati “Il Codice Moncada”. Perché? E, se esiste, dov’è nascosto questo codice? Nella biblioteca sotterranea dei Padri Gesuiti o tra i cunicoli che attraversano il sottosuolo della città? Come faceva un bambino di otto anni vissuto nell’800 a conoscere il futuro? E cosa vuol dire “vibrare con Madre Terra”?
Biografia
Salvatore Paci è un programmatore siciliano con la passione della scrittura. Vive a Caltanissetta, in Sicilia, dove ha ambientato i primi romanzi che lo hanno reso uno scrittore famoso in tutta Italia. Dopo aver cominciato negli anni 90 a scrivere canzoni per se stesso e per alcuni cantanti, dal 2008 passa alla letteratura con un thriller: “Biglietto di andata e ritorno”. Entusiasta del successo riscosso continua con “2012” e “Il codice Moncada”. Anche questi, come il primo, sono dedicati alla “sua” Caltanissetta e al simpatico personaggio di Antonio La Mattina. Conclusa questa trilogia, inizia ad ambientare i suoi romanzi all’estero. Il primo di questi è il thriller psicologico “La collezionista”, ambientato a Londra e “Legami”, la cui storia si conclude a Barcellona. Attualmente si sta dedicando alla promozione del suo ultimo thriller: “Il Castello della follia”.
sp@salvatorepaci.com