L’ultimo raid è stato annunciato oggi: a essere colpito un convoglio dell’Isis che si stava dirigendo verso la città di Deir-ez-Zor. I jihadisti morti sono stati oltre 200. In 5 giorni i blitz delle forze armate russe sul territorio di Daesh sono stati circa 800 nel corso di 316 missioni, spiega Mosca. E così, annuncia l’esercito della Russia, è stata completamente liberata la provincia di Aleppo. In particolare, ha detto il generale Serghei Rudskoi, capo dipartimento generale dello Stato maggiore russo, “sono stati liberati completamente dai miliziani un totale di 50 centri abitati e un’area di oltre 2700 chilometri quadrati”.
I bombardamenti russi di Deir ez-Zor
Le forze aeree russe, spiega il ministero della Difesa, hanno abbattuto oltre 20 veicoli che trasportavano “armi di grosso calibro” e lanciagranate, ma anche veicoli blindati e tanks. Non è chiaro quando sia avvenuto il raid. I miliziani dell’Isis occuparono la città un anno e mezzo fa, il 17 gennaio 2016, uccidendo almeno 300 civili, metà dei quali fu messo a morte per decapitazione. Altre 400 persone furono rapite. “L’aviazione russa ha distrutto l’ennesimo grande convoglio dei militanti dell’Isis, che si stava dirigendo verso Deir ez-Zor, dove i terroristi internazionali stanno cercando di riorganizzarsi e di dar vita alla loro ultima roccaforte siriana” è quello che si legge nella dichiarazione del ministero, riportata dalla principale agenzia di stampa russa, la Tass. La distruzione dello Stato Islamico in questa area “diventerà la sconfitta strategica del gruppo terroristico internazionale” in Siria, secondo Mosca. L’Isis ha concentrato le sue forze intorno a Deir ez-Zor dopo essere stato cacciato a sud da Raqqa e a est da Homs dalle forze siriane insieme all’alleato russo. La città rappresenta l’ultimo grande bastione delle forze armate dello Stato Islamico in Siria.
Il fronte iracheno
Nel frattempo prosegue l’offensiva delle forze filogovernative irachene per strappare allo Stato Islamico Tal Afar, ultima roccaforte del gruppo jihadista nell’Iraq del Nord. Nel corso dell’operazione sono stati riconquistati quattro villaggi alla periferia della città. All’offensiva partecipano l’esercito, la polizia federale e le forze anti-terrorismo coadiuvate da 20mila combattenti delle milizie sciite Al-Hashd al-Shaabi, meglio note come Unità di mobilitazione popolare. Al momento, come riferiscono i media locali, le forze filogovernative stanno combattendo con l’Is su due fronti, quello meridionale e quello occidentale. Tal Afar, situata lungo la direttrice occidentale di Mosul, vicino al confine con la Siria, ricopre una notevole importanza strategica. Dalla città del nord iracheno passa la principale via di collegamento del gruppo terroristico tra Iraq e Siria. A Tal Afar poi hanno trovato rifugio molti combattenti dell’Is fuggiti da Mosul.