“Le sementi e i pesticidi sono essenziali per gli agricoltori e, in ultima analisi, per i consumatori. Dobbiamo assicurarci che ci sia un’effettiva concorrenza, in modo che gli agricoltori possano avere accesso a prodotti innovativi, a una migliore qualità e che possano anche acquistare prodotti a prezzi competitivi. E nello stesso tempo dobbiamo mantenere un ambiente in cui le imprese possano innovare e investire in prodotti migliori”. La commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager ha così accompagnato la frenata comunitaria sulla maxi fusione tra la statunitense Monsanto e la tedesca Bayer. La Commissione europea ha infatti chiesto più tempo per valutare l’operazione che darebbe vita alla più grande industria globale di agrochimica. L’esecutivo comunitario ha deciso di aprire “un’indagine approfondita” per valutare le conseguenze sulla concorrenza della nascita del colosso. L’aggregazione, infatti, potrebbe creare la maggiore compagnia integrata del mondo attiva nei pesticidi e nelle sementi. La Commissione ha avanzato delle “preoccupazioni preliminari” sulla fusione, che potrebbe “ridurre la concorrenza in una serie di diversi mercati che porterebbero a prezzi più alti, qualità inferiore, meno scelta e meno innovazione“.
Bruxelles non ha ritenuto sufficienti gli impegni di vendita di alcuni asset – non resi noti finora – proposti a fine luglio dalle due società. L’acquisizione da 57 miliardi di dollari di Monsanto da parte di Bayer metterebbe insieme due rivali già leader nei settori degli erbicidi non selettivi, sementi e tratti agronomici, oltre all’agricoltura digitale. Ad esempio, la Monsanto produce glifosato, che è l’erbicida non selettivo più venduto in Europa, ora sotto la lente per i potenziali rischi per la salute. La Bayer, invece, mette sul mercato il glufosinato ammonio, anch’esso un erbicida non selettivo e una “delle pochissime alternative al glifosato”, sottolinea l’esecutivo Ue. Secondo i rilievi preliminari della Commissione, le due società sono tra le pochissime imprese in grado di scoprire nuovi principi attivi in questo campo e di produrre nuove formulazioni, nonché di trovare soluzioni al problema, sempre più serio, della resistenza ai prodotti attualmente in commercio.
Inoltre, l’operazione avverrebbe in un contesto industriale dove sono già esistono molte le concentrazioni globali, dopo le fusioni tra Dow e Dupont e ChemChina e Syngenta. Secondo i calcoli della Coldiretti, per esempio, se arrivasse il via libera a Bayer-Monsanto, il 63% di tutte le sementi e il 75% degli agrofarmaci si troverebbero nelle mani di sole tre multinazionali al mondo. C’è poi l’incognita dell’accesso degli agricoltori e dei distributori ai concorrenti del maxicolosso che si andrebbe a creare. Dopo la fusione potrebbe diventare più difficile per questi poter comprare dai concorrenti se il gruppo dovesse legare le vendite delle sementi ai pesticidi. La convergenza avverrebbe anche nell’ambito dell’agricoltura digitale, dove le due multinazionali hanno intensificato gli investimenti negli ultimi anni. Monsanto ha iniziato nel 2013 acquistando per quasi un miliardo di dollari la Climate Corporation, fondata da due ex dipendenti di Google per portare nelle previsioni meteo al servizio dei raccolti la precisione e la versatilità delle banche dati digitali. Negli ultimi due anni Bayer ha fatto shopping tra il Canada e l’Europa per assicurarsi tecnologie per l’agricoltura di precisione.
La potenziale sovrapposizione degli interessi della multinazionale americana e del colosso della chimica tedesco, avverrebbe anche nel settore dei caratteri agronomici, quelle caratteristiche delle pianta come altezza, tolleranza agli erbicidi e resistenza ai parassiti, che possono essere sviluppate in laboratorio e introdotte in determinate varietà vegetali. Tra l’altro l’Ue indagherà anche sulle attività delle due compagnie, che si sovrappongono, nei prodotti che mirano a combattere la Varroa Mite (o Varroa Destructor), un acaro che attacca le api mellifere succhiandone l’emolinfa (il sangue degli insetti), fino a provocare lo sterminio dello sciame.
La Commissione ha ora tempo fino all’8 gennaio 2018 per prendere una decisione finale sulla fusione, mentre la Bayer resta fiduciosa di riuscire a chiudere lo stesso l’operazione entro il 2017 come inizialmente previsto. “La società si aspettava un’ulteriore revisione”, si legge in una nota, e ora “si aspetta di continuare a lavorare in modo costruttivo per ottenere l’approvazione entro la fine dell’anno”. Il titolo di Bayer, in effetti, non ha risentito dell’annuncio, arrivato a Borse aperte, chiudendo in progresso del 2,35% a 108,90 euro sulla piazza di Francoforte. Del resto anche le fusioni DuPont-Dow e ChemChina-Syngenta erano passate da un primo stop di Bruxelles che aveva ugualmente aperto indagini approfondite. Queste erano poi state chiuse positivamente dopo gli impegni presi dalle società per disinvestire alcuni settori chiave come pesticidi e ricerca nel primo caso, e pesticidi e concimi nel secondo.
Numeri & News
Agrochimica e Concorrenza, Bruxelles frena sulla fusione Bayer-Monsanto da 57 miliardi di dollari
Stop della Commissione all'operazione. Secondo l'Antitrust in diversi mercati, dalle sementi ai pesticidi, si rischiano "prezzi più alti, qualità inferiore, meno scelta e meno innovazione". La decisione finale ci sarà l'8 gennaio
“Le sementi e i pesticidi sono essenziali per gli agricoltori e, in ultima analisi, per i consumatori. Dobbiamo assicurarci che ci sia un’effettiva concorrenza, in modo che gli agricoltori possano avere accesso a prodotti innovativi, a una migliore qualità e che possano anche acquistare prodotti a prezzi competitivi. E nello stesso tempo dobbiamo mantenere un ambiente in cui le imprese possano innovare e investire in prodotti migliori”. La commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager ha così accompagnato la frenata comunitaria sulla maxi fusione tra la statunitense Monsanto e la tedesca Bayer. La Commissione europea ha infatti chiesto più tempo per valutare l’operazione che darebbe vita alla più grande industria globale di agrochimica. L’esecutivo comunitario ha deciso di aprire “un’indagine approfondita” per valutare le conseguenze sulla concorrenza della nascita del colosso. L’aggregazione, infatti, potrebbe creare la maggiore compagnia integrata del mondo attiva nei pesticidi e nelle sementi. La Commissione ha avanzato delle “preoccupazioni preliminari” sulla fusione, che potrebbe “ridurre la concorrenza in una serie di diversi mercati che porterebbero a prezzi più alti, qualità inferiore, meno scelta e meno innovazione“.
Bruxelles non ha ritenuto sufficienti gli impegni di vendita di alcuni asset – non resi noti finora – proposti a fine luglio dalle due società. L’acquisizione da 57 miliardi di dollari di Monsanto da parte di Bayer metterebbe insieme due rivali già leader nei settori degli erbicidi non selettivi, sementi e tratti agronomici, oltre all’agricoltura digitale. Ad esempio, la Monsanto produce glifosato, che è l’erbicida non selettivo più venduto in Europa, ora sotto la lente per i potenziali rischi per la salute. La Bayer, invece, mette sul mercato il glufosinato ammonio, anch’esso un erbicida non selettivo e una “delle pochissime alternative al glifosato”, sottolinea l’esecutivo Ue. Secondo i rilievi preliminari della Commissione, le due società sono tra le pochissime imprese in grado di scoprire nuovi principi attivi in questo campo e di produrre nuove formulazioni, nonché di trovare soluzioni al problema, sempre più serio, della resistenza ai prodotti attualmente in commercio.
Inoltre, l’operazione avverrebbe in un contesto industriale dove sono già esistono molte le concentrazioni globali, dopo le fusioni tra Dow e Dupont e ChemChina e Syngenta. Secondo i calcoli della Coldiretti, per esempio, se arrivasse il via libera a Bayer-Monsanto, il 63% di tutte le sementi e il 75% degli agrofarmaci si troverebbero nelle mani di sole tre multinazionali al mondo. C’è poi l’incognita dell’accesso degli agricoltori e dei distributori ai concorrenti del maxicolosso che si andrebbe a creare. Dopo la fusione potrebbe diventare più difficile per questi poter comprare dai concorrenti se il gruppo dovesse legare le vendite delle sementi ai pesticidi. La convergenza avverrebbe anche nell’ambito dell’agricoltura digitale, dove le due multinazionali hanno intensificato gli investimenti negli ultimi anni. Monsanto ha iniziato nel 2013 acquistando per quasi un miliardo di dollari la Climate Corporation, fondata da due ex dipendenti di Google per portare nelle previsioni meteo al servizio dei raccolti la precisione e la versatilità delle banche dati digitali. Negli ultimi due anni Bayer ha fatto shopping tra il Canada e l’Europa per assicurarsi tecnologie per l’agricoltura di precisione.
La potenziale sovrapposizione degli interessi della multinazionale americana e del colosso della chimica tedesco, avverrebbe anche nel settore dei caratteri agronomici, quelle caratteristiche delle pianta come altezza, tolleranza agli erbicidi e resistenza ai parassiti, che possono essere sviluppate in laboratorio e introdotte in determinate varietà vegetali. Tra l’altro l’Ue indagherà anche sulle attività delle due compagnie, che si sovrappongono, nei prodotti che mirano a combattere la Varroa Mite (o Varroa Destructor), un acaro che attacca le api mellifere succhiandone l’emolinfa (il sangue degli insetti), fino a provocare lo sterminio dello sciame.
La Commissione ha ora tempo fino all’8 gennaio 2018 per prendere una decisione finale sulla fusione, mentre la Bayer resta fiduciosa di riuscire a chiudere lo stesso l’operazione entro il 2017 come inizialmente previsto. “La società si aspettava un’ulteriore revisione”, si legge in una nota, e ora “si aspetta di continuare a lavorare in modo costruttivo per ottenere l’approvazione entro la fine dell’anno”. Il titolo di Bayer, in effetti, non ha risentito dell’annuncio, arrivato a Borse aperte, chiudendo in progresso del 2,35% a 108,90 euro sulla piazza di Francoforte. Del resto anche le fusioni DuPont-Dow e ChemChina-Syngenta erano passate da un primo stop di Bruxelles che aveva ugualmente aperto indagini approfondite. Queste erano poi state chiuse positivamente dopo gli impegni presi dalle società per disinvestire alcuni settori chiave come pesticidi e ricerca nel primo caso, e pesticidi e concimi nel secondo.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.