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Belén Rodriguez, la sua versione dell’atterraggio di emergenza: “Ho temuto di essere rapita. Mai accesa sigaretta in volo”

Interpellata sulla vicenda da Chiara Maffioletti per il Corriere della Sera, la showgirl argentina ha negato l'accusa del pilota e, anzi, ha rilanciato proprio contro il comandante bulgaro del volo privato che la stava portando, con Andrea Iannone, da Ibiza a Creta

di F. Q.

La sigaretta in volo? Mai accesa. Almeno questa è la versione di Belén Rodriguez dell’atterraggio di emergenza a Lamezia Terme a cui è stato costretto l’aereo privato che accompagnava lei e Andrea Iannone da Ibiza alla Grecia. Interpellata sulla vicenda da Chiara Maffioletti per il Corriere della Sera, la showgirl argentina ha negato l’accusa del pilota e, anzi, ha rilanciato proprio contro il comandante bulgaro del volo privato: “Non ho mai acceso una sigaretta in volo – ha detto -. Non ne volevo parlare, perché ormai sono abituata a queste montature, ma l’altro giorno mi sono davvero spaventata, ho avuto anche una specie di attacco di panico. Per questo andremo per vie legali e nei confronti del pilota partirà una denuncia importante”.

Secondo Deyan Tonchev, comandante dell’aereo privato della Top Jets Ltd, i passeggeri, cioè Rodriguez e Iannone, si rifiutavano di smettere di fumare e per questo ha chiesto un atterraggio di emergenza all’aeroporto calabrese. Completamente diversa la versione della showgirl: “A un certo punto – ha raccontato al Corriere – si sono accese le spie di emergenza e il pilota non ha più voluto parlarci: ha messo il segnale di non disturbare. Il mio fidanzato ha provato a comunicare con lui, bussava alla porta, gli ripeteva please, ma niente. Sentivamo che l’aereo stava scendendo ma non capivamo dove fosse diretto. Non ce lo diceva. Così ho iniziato a mandare dei messaggi a mia mamma e ad alcune amiche con gli screenshot della nostra posizione: quando l’aereo non vola alto il telefono prende. Questo perché ho anche pensato più di una volta che mi stesse rapendo, che quel volo si fosse trasformato in un rapimento”.

Anche Andrea Iannone conferma la versione della “sigaretta elettronica” e aggiunge di avere avuto “molta paura”: “Non sapevo dove ci stesse portando, mi pareva di essere al centro di un sequestro. In gara con le moto si rischia sempre, ma non ho mai avuto paura come l’altra sera. Almeno, quando sono in sella, sono io il comandante”. Il timore di essere stati sequestrati è svanito sulla pista di Lamezia, dove la polizia attendeva l’aereo, ma Iannone ha fatto sapere di aver ricevuto le scuse della compagnia, con tanto di lettera in cui si dissocia dal comportamento del comandante.

Rodriguez e Iannone sono stati deferiti alle autorità di polizia per “attentato alla sicurezza dei trasporti”, ma Belen dice che la polizia lametina ha verificato l’assenza di sigarette sull’aereo, “quindi cade tutta l’accusa”. Perché Tonchev si è comportato così, dunque? Belen non se lo spiega, ma assicura di aver preso “un grosso spavento”: “Siamo atterrati in Calabria sudati per la paura. Vediamola così: se dovessi mai scrivere un libro sulla mia vita, ci metterei anche questo episodio».

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