Come nel campionato NBA anche i vincitori della Call of Duty World League portano a casa, oltre il trofeo, un anello celebrativo. Un altro segno di come gli eSports abbiano la necessità di appropriarsi di rituali e simbologie degli sport tradizionali per coinvolgere anche il pubblico meno giovane, mutuandone usi e costumi. Oltre a prendere possesso degli stessi luoghi: l’Amway Center, sede delle finali, è infatti la casa degli Orlando Magic, squadra militante nella Eastern Conference del campionato NBA, due volte finalista nel 1995 e nel 2009. La sensazione dall’interno, durante il torneo, era di assistere a una qualsiasi partita di pallacanestro: tifo sfrenato, cori da stadio, cartelloni di incitamento. Le differenze tra lo sport tradizionale ed elettronico erano sostanzialmente inesistenti per lo spettatore. “È stata una scommessa per noi di Activision”, ha sottolineato Jay Puryear, direttore del brand development dell’azienda. “Trasferirci dalla solita West Coast a Orlando per queste finali è stata una novità per giocatori e tifosi. Una novità che la community ha apprezzato perché ha correttamente inteso le nostre intenzioni: portare Call of Duty, e tutto ciò che rappresenta come brand, a un livello successivo”.
Foto Jay Puryear, Director of Brand Development
Gli EnVy, dicevamo, sono stati gli unici a raggiungere il livello degli OpTic e a vincere una partita. Insufficiente, però, per ottenere il titolo. Gli OpTic si sono subito rialzati, liquidando con un secco 3-0 i Luminosity Gaming nella finale del tabellone secondario per poi tornare a sfidare gli NV nella Grand Final. Da precedenti sconfitti hanno dovuto vincere due partite: la prima per pareggiare i conti, la seconda decisiva per il titolo mondiale. Una vittoria annunciata, così come il premio di MVP, miglior giocatore del torneo, consegnato a Formal.
D’altronde, come sottolinea Leonardo “Kolga” Nisi, giocatore italiano di Call of Duty ma inviato per l’occasione a Orlando come commentatore, Infinite Warfare sembrava cucito addosso agli OpTic: “Il capitolo di CoD del 2017 premia indubbiamente i singoli talenti. Gli scontri a fuoco su IW sono quasi puramente una questione di riflessi; il gioco di squadra conta fino a un certo punto perché un singolo giocatore può serenamente trascinare i propri compagni. È per questo che gli EnVy, nonostante avessero un livello di teamwork decisamente superiore, sono usciti sconfitti nel confronto con una squadra composta da quattro singoli fenomeni”.