Gli Stati Uniti hanno deciso di bloccare 195 milioni di dollari di aiuti militari all’Egitto e di ritirare altri aiuti del valore di 96 milioni. Il Cairo reagisce condannando la decisione e il primo effetto pratico è la scelta da parte del ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shourky, di annullare l’incontro in programma con Jared Kushner, consigliere e genero del presidente Donald Trump. Salvo fare marcia indietro, come ha annunciato il portavoce del ministero postando su twitter le immagini dei colloqui che – ha spiegato – “la situazione politica e di sicurezza dei Territori palestinesi occupati e i modi per riattivare i negoziati tra israeliani e palestinesi”.
Il vertice si è tenuto, quindi. Nonostante la nuova strategia americana scaturita a causa delle preoccupazioni riguardo al rispetto dei diritti umani e alle nuove leggi che limitano le ong: lo ha comunicato martedì il segretario di Stato Rex Tillerson a Shourky al telefono, come confermato da fonti del Dipartimento di Stato americano. Una decisione, replicano dal Cairo, che avrà “effetti negativi nelle relazioni strategiche che legano i due Paesi da decenni”.
Il colpo più duro subito dall’Egitto, sottolinea il Washington Post, riguarda i 195 milioni in aiuti militari, che avrebbero dovuto sostenere Il Cairo nell’affrontare le minacce di sicurezza interna e nel combattere il terrorismo. Tillerson ha deciso di sospendere il finanziamento fino a quando l’Egitto non farà progressi in “settori prioritari”, ovvero i diritti umani e le organizzazioni non governative, il cui operato non deve più essere considerato illegale. Gli altri 96 milioni di aiuti sospesi verranno destinati ad altri Paesi, ma Washington non ha ancora stabilito chi saranno i nuovi destinatari. “Vogliamo mandare un messaggio, non siamo contenti per la mancanza di passi in avanti nei diritti umani e riguardo alla legge sulle ong. Vogliamo vedere miglioramenti”, ha detto un funzionario del Dipartimento di Stato.
Il Cairo ha immediatamente replicato annunciando il ‘no’ all’incontro in programma tra il ministro degli Esteri Shourky e una delegazione americana guidata da Jared Kushner, in visita in Medio Oriente per riavviare il processo di pace israelo-palestinese. Secondo Il Cairo, che alla fine ha fatto marcia indietro, questa decisione è frutto di “un giudizio sbagliato sulla natura delle relazioni strategiche che legano i due Paesi da decenni” e “riflette la mancata comprensione dell’importanza di supportare la stabilità e il successo dell’Egitto”, oltre a “sottostimare la dimensione e la natura delle sfide economiche e di sicurezza cui fa fronte il popolo egiziano”. Tutto ciò, conclude la nota, “comporta un rimescolamento di carte che potrebbe avere impatto negativo sul raggiungimento degli interessi comuni a Egitto e Stati Uniti”.