Schiaffo alla memoria delle vittime del nazifascismo, proprio alla vigilia della commemorazione dell’eccidio di Vinca, una frazione di Fivizzano, in provincia di Massa Carrara, ai piedi del monte Sagro, dove nell’agosto 1944 furono trucidati 173 civili innocenti. Manfredo Bianchi, insegnante e esponente di Fdi, ha postato su Facebook una foto che lo ritrae proprio sulla vetta del Sagro mentre sventola una bandiera della Repubblica di Salò. Il gesto è stato contestato dalla sezione locale dell’Anpi: “E’ un reato”. Bianchi in un primo momento al Tirreno – giornale che ha acceso i riflettori sulla questione – aveva dichiarato: “Penso di avere esercitato il diritto di opinione e non credo di aver commesso alcun reato”. Con il passare delle ore la polemica è cresciuta e Bianchi è stato costretto a aggiustare il tiro, smentendo inoltre che ci fosse un legame con la strage di Vinca: “È stato un evento drammatico. Lo scatto è stato un gesto di polemica nei confronti della proposta di legge Fiano – Boldrini sull’apologia di fascismo”.
Bianchi, ingegnere libero professionista, durante lo scorso anno scolastico ha insegnato disegno tecnico presso l’istituto tecnico Domenico Zaccagna di Carrara. Il docente è anche impegnato in politica: alle ultime elezioni amministrative è stato ad esempio candidato per Fratelli d’Italia al consiglio comunale di Carrara, città poi conquistata dal M5S. il docente non li ha mai nascosto la passione per gli ideali dell’estrema destra: la sua attuale foto del profilo Facebook ritrae ad esempio un uomo di spalle (difficile capire se sia lo stesso Bianchi durante la recente visita a Predappio) che sfodera un saluto romano al cospetto di un ritratto del duce. Diversi anche i riferimenti a Giorgio Almirante e ai caduti della Repubblica sociale italiana.
A scatenare la bufera però è stata quella recente foto che lo ritrae in maglietta nera sulla vetta del monte Sagro mentre sventola la bandiera tricolore con aquila e fascio littorio. A molti quella di Bianchi è sembrata una vera e propria provocazione in vista del prossimo 24 agosto, giorno in cui è in agenda la commemorazione ufficiale del 73esimo anniversario dell’eccidio di Vinca. Il fattoquotidiano.it ha cercato di rintracciare Bianchi per dargli modo di spiegare la propria posizione senza tuttavia riuscirci. La provocazione del docente ha scatenato un vespaio di polemiche, soprattutto sui social network: “Vergognati”, “Fascisti maledetti”, “Sarebbe da carcerare ai lavori obbligati”, “E lei sarebbe un insegnante? Povera scuola” sono solo alcuni dei commenti sulla sua pagina Facebook.
“Avere esposto la bandiera dei repubblichini – ha dichiarato il presidente di Anpi Carrara Alessandro Conti – e avere decantato il fascismo è un reato. Il prefetto e chi di dovere prendano provvedimenti del caso. Bianchi dovrebbe essere allontanato dalla scuola”. Insegnante è anche Francesco De Pasquale, attuale sindaco grillino di Carrara: “Quanto accaduto è inquietante, auspico un intervento dell’istituto scolastico regionale”. Critici anche il Pd locale e la Cgil di Massa Carrara. A parlare di semplice “goliardata” è invece Lorenzo Baruzzo, coordinatore comunale An: “Solidarietà a Bianchi che per una ‘goliardata’ è stato oggetto di atti intimidatori da parte di ‘democratici compagni’ (tra i quali anche un pregiudicato dei centri sociali) che in nome della libertà vogliono impedirgli… la libertà di espressione”. Gianni Musetti, leader della lista Trump, alla Gazzetta di Massa Carrara parla di “assurdo linciaggio”, sostenendo che “Bianchi in un paese democratico ha il diritto sacrosanto di andare dove vuole con le bandiere che meglio preferisce”.