Fu per non volerlo sapere, fu per quell’ignoranza che l’uomo assume e perde a suo piacere, e non è una scusa ma una colpa
Alessandro Manzoni, “Storia della Colonna infame”
La Colonna infame era un monumento eretto a memoria del processo all’untore Gian Giacomo Mora, eretta nel 1630 dal governo milanese, durante la dominazione spagnola. Fu intesa in origine come marchio d’infamia nei confronti dei due presunti untori; grazie al celebre saggio di Alessandro Manzoni, Storia della Colonna infame, il monumento passò alla storia come simbolo della superstizione e dell’iniquità del sistema giudiziario spagnolo dell’epoca.
Mi occupo di rifiuti e della cosiddetta Terra dei Fuochi dal marzo del 2006. Prima di allora facevo ricerca clinica sul cancro, ben chiuso all’interno dell’Istituto dei Tumori di Napoli. Abbiamo vissuto anni tremendi (2008-2010) con le cosiddette “emergenze rifiuti urbani” che hanno distrutto l’immagine di un’intera regione come la Campania.
Queste false emergenze rifiuti erano create ad arte dalla malavita, dai gestori industriali dei rifiuti (di solito gli stessi sia per i rifiuti urbani che speciali, industriali e tossici – come appuntava nelle sue relazioni investigative oltre venti anni fa il tenente Roberto Mancini – in totale una ventina di potentissimi lobbisti in tutta Italia), da politici locali compiacenti e/o complici. Lo scopo era sovrapporre senza alcun controllo i flussi dei rifiuti urbani con quelli dei rifiuti speciali, industriali e tossici, come una serie di processi ha dimostrato (ad esempio ad Acerra il processo “Carosello”).
A partire dal 2008 mi sono reso conto che il problema della mala gestione dei rifiuti urbani era sostanzialmente un falso problema. Analizzando i flussi dei rifiuti nel loro complesso, la maggior parte di quelli scorrettamente smaltiti e realmente pericolosi per la salute pubblica in Campania erano i rifiuti speciali, industriali e tossici; per questi, sin da allora, la regione Campania dichiarava di non avere nessun, e sottolineo nessun, impianto di trattamento e/o discarica a norma.
Oggi in Europa i rifiuti industriali hanno raggiunto i 2,5 miliardi di tonnellate l’anno, rispetto ai soli 242 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, cioè ben oltre il 90 per cento del problema reale. In Campania sono oltre 7 milioni all’anno i rifiuti speciali dichiarati, circa tre gli illegali “in nero”, rispetto a non più di 2,5 di rifiuti urbani.
La Tavola 24.1 del report Ispra relativa alla “quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica in Campania” attesta, senza alcuna pietà, come, dopo oltre trent’anni, la Regione Campania sia l’unica in Italia a non avere o non voler avere, sul proprio territorio, alcun impianto a norma per smaltire correttamente rifiuti industriali non pericolosi e pericolosi, come i circa 4 milioni di tonnellate di amianto regionali o le circa undicimila tonnellate l’anno di rifiuti speciali ospedalieri – compresi i radioattivi. Lo conferma la successiva Tavola 15: “Non sono stati smaltiti rifiuti speciali in questa Regione” nell’anno di riferimento, il 2015.
Come ormai certificato da una miriade di processi, la Campania per decenni è stata la principale discarica non a norma di rifiuti industriali di tutta Italia. Oltre 25 milioni di tonnellate di soli rifiuti industriali tossici sono stati sversati nella mia terra arrivati come merci da tutta Italia e tutta Europa.
Nonostante la vigente legge del Piano rifiuti speciali regionale ne preveda l’obbligo sin dal 2012, continuiamo a non tracciare in modo certo e quindi a smaltire in modo “incerto” oltre 7 milioni di tonnellate l’anno di rifiuti speciali regionali sottostimati, di cui circa 350mila pericolosi, con la certezza di averne almeno altri 2,5 o 3 milioni di tonnellate l’anno di rifiuti speciali prodotti in regime di evasione fiscale e quindi da smaltire obbligatoriamente in modo occulto illegalmente ogni anno.
Questa è la vera causa della invincibilità di Terra dei Fuochi in Campania e in tutta Italia e anche dei roghi estivi 2017 di tutti i terreni demaniali, parchi naturali compresi. Ogni regione ha la sua Colonna infame nel report Ispra dello scorso 18 luglio 2017, ma tutti gli zero che caratterizzano la regione Campania da oltre trent’anni non li ha nessuno. Gli “untori” delle false emergenze sui rifiuti urbani non sono mai stati i massacrati cittadini campani.