È accaduto alle 9 del mattino, mentre la vittima - che ha precedenti penali per spaccio - passeggiava per strada. Secondo gli investigatori, al momento, non è possibile inquadrare l'omicidio nella guerra di mafia in corso in Capitanata
Un killer, un colpo di fucile mentre passeggiava. Nuovo agguato in provincia di Foggia, due settimane dopo la strage di San Marco in Lamis. Un uomo di 46 anni con precedenti per spaccio di droga è stato ucciso nei pressi del cimitero di Cerignola.
La vittima, Stefano Tango, era a piedi davanti a un bar alla periferia del paese quando è stato raggiunto dal sicario che ha aperto il fuoco ferendolo al polmone – non in faccia come appreso in un primo momento – ed è poi scappato facendo perdere le sue tracce. Al loro arrivo, i carabinieri – coordinati dalla pm Alessandra Fini – non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo e sono ora impegnati in posti di blocco e perquisizioni a caccia del responsabile dell’omicidio.
Secondo quanto si apprende da fonti investigative, al momento l’omicidio non è riconducibile alla faida tra clan mafiosi: per questo motivo le indagini sono coordinate dalla Procura di Foggia, anziché dalla Dda di Bari, competente per i reati di criminalità organizzata. Fini, in queste ore, sta ascoltando in caserma parenti e amici di Tango. La circostanza che fino ad ora non venga seguita la pista dell’omicidio di mafia dipende dal fatto che la vittima – a quanto risulta ai militari dell’Arma – non avrebbe avuto contatti e frequentazioni con esponenti della criminalità organizzata.