Allarme delle associazioni dopo l'intervento delle forze dell'ordine. Interrogazione di Mdp per chiedere chiarimenti al ministro dell'Interno Marco Minniti. La solidarietà alle forze dell'ordine di Area popolare
Da una parte la preoccupazione delle associazioni, dalla Caritas a Intersos fino a Medici senza frontiere, per le modalità dello sgombero dei migranti di piazza Indipendenza a Roma. Dall’altra la soddisfazione del prefetto e il silenzio della giunta Raggi. E infine le polemiche politiche: Mdp ha fatto un’interrogazione per chiedere chiarimenti al ministro dell’Interno Marco Minniti, mentre l’ex dem Pippo Civati ha chiesto che riferisca in Parlamento su quanto avvenuto. Area popolare di Angelino Alfano attacca la sindaca di Roma che “non ha previsto alternative”, mentre da Forza Italia arrivano messaggi di solidarietà alle forze dell’ordine. Il vescovo delegato Migrantes della Conferenza episcopale del Lazio, Paolo Lojudice, vescovo ausiliare di Roma, ha commentato dicendo che “è il momento di stabilire politiche di convivenza pacifiche per una integrazione reale. Gli sgomberi, come quello di oggi, non sono certamente una risposta adeguata“. E ha poi aggiunto: “E’ un caos totale. Fa impressione vedere gestire le situazioni in questo modo”.
Caritas: “Interdetti dalle modalità dello sgombero”
A esprimere preoccupazione e critiche per l’intervento delle forze dell’ordine sono innanzitutto le associazioni impegnate sul posto.” Lo sgombero dell’immobile occupato dal 2013″, ha commentato in una nota la Caritas di Roma, “era un intervento che gli addetti ai lavori – amministratori, operatori sociali e giornalisti – sapevano da tempo che sarebbe avvenuto. Quello che lascia interdetti è il modo in cui questo è avvenuto, senza alcuna programmazione e in una logica emergenziale che non può far altro che portare all’escalation cui abbiamo assistito stamane”. La Caritas osserva: “Richiedeva da tempo interventi sociali mirati e programmati, inseriti in un più vasto programma di iniziative che riguardano gli alloggi popolari e le strutture di accoglienza di emergenza. Purtroppo queste politiche, come hanno dimostrato i fatti di “Mafia Capitale”, sono assenti da anni nella nostra città e di questo ne approfittano gruppi e organizzazioni che vivono sulle spalle dei poveri anche nei fenomeni delle occupazioni. Sono ancora molte le situazioni di occupazioni irregolari presenti nella Capitale, che non riguardano solo rifugiati e immigrati e che vedono coinvolte anche numerose famiglie romane”. Per questo la Caritas di Roma – presente in piazza Indipendenza con un equipe di operatori a sostegno dei nuclei più fragili – chiede “l’istituzione di un tavolo permanente presso la Prefettura, con Comune e Regione, per il monitoraggio e la gestione delle occupazioni. Fenomeni così complessi non possono infatti essere lasciati gestire alla magistratura e alle forze dell’ordine”. Secondo la Caritas di Roma, “i fatti di piazza Indipendenza richiamano anche le politiche nazionali di accoglienza dei rifugiati, per i quali oltre al circuito Sprar e dopo il periodo di accoglienza all’interno di esso, non vi sono altre possibilità. Occorre prevedere invece percorsi di integrazione mirati che tengano conto dei nuclei familiari, del livello di istruzione e del percorso migratorio dei singoli. Non bastano pochi mesi nelle strutture di accoglienza perché si possa parlare di accoglienza”.
Sul tema è intervenuto anche il capo progetti di Medici senza frontiere Italia Tommaso Fabbri: “E’ una vergogna che la mancanza di soluzioni abitative abbia portato a una situazione di violenza. Urge garantire alle persone sgomberate un’alternativa dignitosa, a partire dai casi più vulnerabili”. Mentre Francesco Di Donna, presente sul posto con un équipe di Msf ha parlato di numerosi feriti dopo i fatti di questa mattina: “Si tratta soprattutto di donne, anziani e disabili. L’équipe di Msf sul posto ha trattato in poche ore 13 persone, la maggior parte donne. Abbiamo chiamato le ambulanze per cinque persone ferite. Altri avevano fratture e lacerazioni causate dai metodi coercitivi utilizzati dalle forze dell’ordine. Non vi erano ambulanze sul posto al momento dei disordini”. Gli operatori di Msf sono intervenuti dopo che una donna è stata colpita dal getto d’acqua di un idrante, è caduta e svenuta”.
Per l’organizzazione umanitaria Intersos, “l’uso della violenza su donne e bambini è una vergogna per Roma“: “Una situazione dolorosa che doveva e poteva essere evitata. Ci sono gravi responsabilità di chi in questi giorni ha gestito la situazione, esasperando una situazione nota da tempo, e di istituzioni sempre più sorde al rispetto dei principi umanitari, incapaci di indicare risposte e soluzioni”.
Gran parte dei migranti finiti in strada vengono dal Corno d’Africa – Eritrea ed Etiopia – e sono rifugiati o richiedenti asilo, soggetti a protezione legale. “Paradossale è la circostanza che lo Stato italiano, concedendo l’asilo politico, abbia deciso di dare protezione a molte di queste persone per poi negare loro, successivamente, ogni forma di assistenza”, ha commentato il direttore generale di Amnesty international Italia, Gianni Rufini. “Le immagini e le notizie che ci arrivano da piazza Indipendenza lasciano sgomenti: di fronte a isolati atti di violenza da parte di persone che da giorni dormono in strada in conseguenza dello sgombero avvenuto il 14 agosto, la reazione delle forze di polizia – nei modi e con i mezzi impiegati – pare del tutto sproporzionata e inaccettabile” Le forze di polizia “dovrebbero agire con moderazione ed evitare di ricorrere a una forza eccessiva e non necessaria di fronte a persone in condizione di grande vulnerabilità”.
Interrogazione di Mdp al ministro dell’Interno Marco Minniti
Gli ex dem di Mdp hanno depositato un’interrogazione al ministro dell’Interno Minniti a prima firma Martelli-Speranza per sapere “quali azioni abbia intrapreso per la collocazione temporanea delle persone coinvolte nello sgombero” dell’edificio di via Curtatone “e quali azioni intenda intraprendere nei confronti del Comune di Roma per la soluzione alloggiativa definitiva delle persone regolarmente soggiornanti”. Nel testo si evidenzia che la “tensione accumulata” in seguito allo sgombero di 250 famiglie – la maggior parte di origine eritrea e titolare dello status di rifugiato o di qualche forma di protezione internazionale – iniziato sabato 19, oggi “ha avuto come conseguenza l’utilizzo di mezzi di allontanamento (idranti) che hanno provocato ferimenti tra le persone coinvolte”. Nell’interrogazione i deputati segnalano, inoltre, “come riportato da alcune agenzie di stampa, l’allontanamento dell’UNHCR dall’ufficio immigrazione di via Volturno” e l’allarme lanciato da numerose associazioni umanitarie internazionali “per l’assenza di soluzioni alternative al grave disagio in cui vivono i rifugiati tra cui numerose famiglie con bambini”. Il deputato di Possibile Pippo Civati ha chiesto che lo stesso Minniti riferisca in Parlamento: “Fatti indegni. La mancanza di una politica seria e lungimirante lacera il tessuto sociale e complica il lavoro di integrazione portato avanti dai volontari. Eppure il compito del governo sarebbe quello di evitare situazioni del genere con immagini poco edificanti per una Capitale europea”.
La solidarietà alle forze dell’ordine di Area popolare e Forza Italia
Da Area popolare attacchi alla Raggi: “Solidarietà alle forze dell’ordine”, ha dichiarato la portavoce nazionale di Ap Valentina Castaldi, “per il lancio di bambole di gas e sassi subiti in piazza Indipendenza a Roma. Purtroppo queste situazioni di tensione sono dovute all’inadeguatezza del sindaco Raggi che ha ordinato uno sgombero senza prevedere una sistemazione alternativa. Dilettanti allo sbaraglio. L’unico sgombero da fare è al Campidoglio, rimandando il sindaco a casa propria”. Lara Comi, eurodeputata di Forza Italia, ha scritto una nota di solidarietà con le forze dell’ordine: “Gli Italiani hanno ancora una volta potuto constatare ed apprezzare l’impegno e l’abnegazione delle nostre Forze di Polizia, da sempre in prima linea nel fronteggiare, sempre con grande responsabilità, ogni situazione di criticità”.