Paolo Molinari, della Protezione Civile: "Presto grossi passi avanti". Ma "a fine agosto avremo consegnato complessivamente 838 casette provvisorie, su un ordine totale di 3.600". Ad Amatrice e Accumoli, i due comuni più colpiti, assegnate 511 case su 724. I marchigiani hanno avuto 42 abitazioni su 1.800. E in provincia di Macerata le prime sono arrivate solo il 23 agosto
Poco più di 800 casette provvisorie consegnate sulle 3.700 che servirebbero ai terremotati del Centro Italia. A un anno dal sisma di Amatrice, che ha provocato la morte di 299 persone, sono ancora migliaia le famiglie che attendono una sistemazione. In provincia di Macerata le prime Sae (Soluzioni abitative di emergenza) sono state consegnate solo pochi giorni fa, tanto che gli sfollati di Castelsantangelo sul Nera hanno scritto al premier Paolo Gentiloni chiedendo che nessun politico si presentasse a fare “passerelle”. Nella città guidata da Sergio Pirozzi manca all’appello il 30% degli alloggi temporanei. Tra Amatrice e Accumoli, i due comuni più colpiti, le casette assegnate sono 511 su 724. Intanto il commissario straordinario Vasco Errani, nominato dall’ex premier Matteo Renzi, ha lasciato l’incarico.
Protezione civile: “A fine agosto consegnate 838 casette su 3.600” -“Stiamo lavorando a pieno regime: si faranno presto grossi passi avanti”, ha assicurato in un’intervista a redattoresociale.it Paolo Molinari, Direttore dell’ufficio relazioni istituzionali del Dipartimento della Protezione Civile. Salvo ammettere che “a fine agosto avremo consegnato complessivamente 838 casette provvisorie, su un ordine totale di 3.600 Sae”. Peraltro stando ai dati ufficiali del 17 agosto le Sae ordinate da comuni sono 3.745 e quelle consegnate 610. Secondo Molinari, “per valutare correttamente questo dato, è necessario prendere in considerazione una serie di fattori che spesso sono tralasciati”, come “il susseguirsi delle scosse, fatto mai avvenuto prima”, “l’estensione del territorio coinvolto” (50 Comuni dopo la scossa del 24 agosto, 140 alla fine delle repliche) e la difficoltà di individuare terreni idonei visto che “i comuni coinvolti sono in larga parte collinari e montani“. Tant’è: gli abitanti di Marche, Lazio, Umbria, Abruzzo aspettano. Circa 40mila hanno scelto il contributo di autonoma sistemazione (Cas) che varia dai 400 euro per i single ai 900 per le famiglie di almeno 5 persone, più altri 200 euro previsti in caso di handicap o di ultrasessantacinquenni. Altri 7.500 sono ancora negli alberghi.
Nelle Marche consegnate solo 42 abitazioni su 1.800 – Nelle Regione che ha come capoluogo Ancona sono 27 i comuni colpiti dal sisma che hanno chiesto le casette, per un totale di 1.800 soluzioni abitative. Attualmente sono in corso 78 cantieri. Su 35 aree, 606 sono in fase di montaggio, 42 quelle già consegnate: 26 a Pescara del Tronto e 16 a Piedilama, entrambe frazioni di Arquata del Tronto, dove il 6 giugno scorso c’erano state tensioni per il sorteggio delle prime 26 casette. Nelle prossime ore ne saranno consegnate altre a Fiastra, Pieve Torina, Montecavallo in provincia di Macerata: il totale regionale salirà così a 85 Sae consegnate.
Ad Amatrice e Accumoli mancano 213 case su 724 – Nel Lazio sono 724 gli ordini emessi dalla Regione per coprire il fabbisogno nei due comuni colpiti dal terremoto. Su 20 aree (15 ad Amatrice e 5 ad Accumoli) i lavori sono già conclusi e 511 alloggi (365 ad Amatrice e 146 ad Accumoli) sono stati già consegnati alle famiglie che ne hanno fatto richiesta. Nel comune di Amatrice il fabbisogno di Soluzioni abitative di emergenza complessivo è pari a 526 alloggi su 39 aree selezionate dal Comune. Ad Accumoli il fabbisogno di Sae è di 198 alloggi distribuiti su 11 aree.
Ad Amatrice ed Accumoli sono stati circa 2.600 gli sfollati che hanno perso la casa e attendono che sia ricostruita o resa agibile. Per ora sono stati solo approvati i piani stralcio delle opere pubbliche e sta partendo la gara per la progettazione del nuovo ospedale, al posto del vecchio Grifoni lesionato dal terremoto e demolito. La Repubblica Federale tedesca donerà 6 milioni per cofinanziare la costruzione, ne mancano altri 7,6. Tempi lunghi anche nelle Marche, dove le abitazioni lesionate sono migliaia e gli sfollati circa 32mila. Alcuni borghi distrutti dovranno essere delocalizzati per ricostruire in sicurezza su terreni più adeguati. Secondo i dati della Regione Marche, aggiornati all’8 agosto, sono 565 le pratiche presentate da privati cittadini per la ricostruzione ‘leggera’, finanziata dall’Ordinanza numero 4 del 2016. La maggior parte ricade nelle province di Macerata e Ancona (385), 151 in provincia di Ascoli Piceno e una nel Fermano, le aree più colpite dal sisma. Diciotto in totale i cantieri dove i lavori sono già iniziati.