L'anestetico etomidate è stato impiegato in sostituzione del midazolam, la cui reperibilità è diventata sempre più difficile in seguito al rifiuto da parte di diverse case farmaceutiche di farsi carico della distribuzione. Quello di Mark Asay, 53 anni, è il primo caso nello Stato meridionale degli Usa di pena capitale per due omicidi a sfondo razziale
In Florida è stato effettuata ieri alle 18:22 (0:22 in Italia) la prima esecuzione della pena di morte in oltre 18 mesi utilizzando per l’iniezione letale un nuovo farmaco, l’anestetico etomidate. La nuova sostanza è stato impiegata in sostituzione del midazolam, la cui reperibilità è diventata sempre più difficile in seguito al rifiuto da parte di diverse case farmaceutiche di farsi carico della distribuzione. Il 53enne Mark Asay è il primo uomo bianco, ex membro di un gruppo suprematista, soggetto alla pena di morte nello Stato del sud degli Usa per l’omicidio di un afroamericano e un ispanico. L’esecuzione è avvenuta presso la prigione statale di Starke. Michelle Glady, portavoce del carcere, ha confermato che “non ci sono state complicazioni durante la procedura e che Asay non ha parlato durante l’esecuzione”. Secondo un testimone, l’uomo è morto in undici minuti.
Gli avvocati di Asay hanno cercato di bloccare l’esecuzione sostenendo che l’utilizzo di un farmaco mai sperimentato, per questo potenzialmente in grado provocare sofferenze, viola l’emendamento della Costituzione che vieta “punizioni crudeli ed inusuali”. Ma la maggioranza dei giudici della Corte Suprema della Florida ha respinto il ricorso, nonostante l’opposizione di uno di loro, secondo il quale il condannato viene trattato come “una cavia di laboratorio dell’ultimo protocollo per le iniezioni letali”.
Asay era stato condannato alla pena capitale nel 1988 per l’uccisione di un afroamericano e di un ispanico, delitti considerati razzisti. L’uomo, che ha trascorso 36 anni in prigione, in una recente intervista aveva affermato di “non essere più una persona violenta o una minaccia per la società”.
L’utilizzo dell’etomidate ha provocato dure reazioni, tra cui quella di Jen Moreno, della task force dell’università di Berkley che si occupa di ricorsi contro le iniezioni letali. L’esperta ha sottolineato che vi sono “grandi dubbi” sul fatto che l’anestetico abbia svolto la sua funzione, non evitando sofferenze al condannato: “Lo Stato della Florida non ha fornito informazioni sul perché ha selezionato questo medicinale”.