No al patrocinio dell’amministrazione comunale al concerto di Povia previsto il 23 settembre nella parrocchia di San Lorenzo Martire a Trezzano sul Naviglio. Il cantante ha diviso parroco e sindaco. Nei giorni scorsi Roberto Cenati, presidente dell’Anpi provinciale aveva inviato il Comune “a dissociarsi in qualsiasi modo dall’evento” e aveva auspicato “un ripensamento da parte del parroco”. In caso contrario, aveva scritto l’Anpi in un comunicato ufficiale, “preannunciamo fin d’ora che organizzeremo in contemporanea un’iniziativa pacifica e festosa per rilanciare i valori dell’antifascismo, della solidarietà, dell’uguaglianza contenuti nella nostra carta Costituzionale”. Una presa di posizione dovuta al fatto che – secondo Cenati – Povia “rappresenta una figura profondamente divisiva su molteplici temi tra i quali l’accoglienza, la solidarietà, l’unità del nostro Paese e le problematiche relative alle vaccinazioni”.
L’appello non è caduto nel vuoto. Il primo cittadino di Trezzano, Fabio Bottero, sulla sua pagina Facebook ha reso pubblica la scelta dell’amministrazione: “Il Comune ha deciso di non concedere il patrocinio all’evento organizzato il 23 settembre dalla parrocchia: non ci sarà quindi alcun sostegno. Ringrazio l’Anpi per avermi dato informazioni sul signor Giuseppe Povia: non rientrava nei miei cantanti di riferimento in passato e sinceramente pensavo che ora si fosse ritirato – ha spiegato – Ho parlato personalmente con il parroco spiegando che l’amministrazione non sostiene questo concerto e non condivide le posizioni espresse pubblicamente dal cantautore. Di certo non intendo chiedere e non ho chiesto alla parrocchia di non tenere l’evento”.
Dal canto suo Povia non è stato a fare lo spettatore di fronte a queste polemiche e nelle ultime ore sempre attraverso Facebook ha replicato all’Anpi: “I comunisti dell’ Anpi vogliono annullarmi il concerto del 23 settembre, minacciando e insultando la chiesa! Questa è mafia e dittatura! Ascoltate con le vostre orecchie, poi diffondete e aiutatemi a smascherarli! Tanto lavorerò ancora per poco. È bello essere libero ma è costoso, faticoso e spesso come oggi, mi rende triste. Cari “partigiani”, i neo-nazi(comun)isti, siete voi”.
Parole che il sindaco non accetta: “Povia è andato oltre, si è fatto prendere la mano, poteva non rispondere con questi toni pesanti alle polemiche di questi giorni. Parlare di mafia e dittatura è assurdo. L’Anpi ha espresso la sua opinione, ha fatto un appello, non ha obbligato nessuno. Va bloccata questa spirale negativa. Queste frasi mi fanno ridere e piangere: parlare di comunisti e fascisti sembra che non andiamo mai avanti in questo Paese”. Bottero ora teme problemi di ordine pubblico: “Spero che non vi saranno la manifestazione e la contro manifestazione. Manca ancora un mese all’iniziativa – ha concluso – Noi abbiamo agito in buona fede, son certo che l’ha fatto anche la parrocchia. In ogni caso per evitare polemiche noi ci siamo tirati fuori. La chiesa faccia quello che ritiene opportuno”.
Alle parole del sindaco segue la nuova replica di Povia, affidata ad un video postato su Facebook: “Sindaco Fabio Bottero, lei crede che con il video che ho rivoto all’ANPI, video precedente a questo post, abbia esagerato ma lei sa benissimo che ad ogni azione c’è una reazione, ad ogni attacco esiste una difesa – le parole del cantante – Se non ci difendiamo la gente crede a quello che legge e noi passiamo per quello che non siamo”.