Basta sgomberi se non è prevista una soluzione abitativa alternativa. Dopo le polemiche dei giorni scorsi per l’intervento delle forze dell’ordine in via Curtatone a Roma, è arrivata la stretta del Viminale sugli sgomberi di immobili occupati. Intanto la Procura della Capitale ha fatto sapere di aver aperto un’inchiesta su quanto avveniva “all’interno dell’immobile”: i magistrati vogliono fare luce sulle modalità dell’occupazione dopo che sono state rinvenute ricevute, forse di “affitti” pagati che farebbero ipotizzare l’esistenza di un racket, e anche un pc usato per confezionare badge da distribuire agli occupanti. Gli ex occupanti della casa, in piazza per il corteo dei movimenti per la casa, negano ogni accusa.
In mattinata a Roma è scattato il piano di sicurezza per il corteo antisgomberi in programma nel pomeriggio. Il dispositivo di sicurezza messo a punto dalla Questura prevede il divieto di portare aste pesanti di bandiere o altri oggetti potenzialmente atti ad offendere, comprese bottiglie di vetro. L’intera manifestazione verrà seguita con telecamere fisse e mobili da parte della polizia scientifica. Intanto sul tema arriva il commento di Laura Boldrini. “Sgomberare gli edifici occupati con metodi anche gratuitamente violenti dà pessima immagine del nostro paese”, dice la presidente della Camera, intervenuta a Pescasseroli per presentare il suo libro La comunità possibile. “Bisogna creare un piano strutturato nella legalità e con alternative, certe cose si possono fare diversamente senza violenza, bisogna quindi evitare le esagerazioni. Bisogna ripristinare la legalità ma nel contempo dare alternative”.
La direttiva del Viminale e il pacchetto Minniti-Orlando sugli sgomberi – La stretta del Viminale sulle operazioni era stata anticipata ieri pomeriggio dal senatore dem Luigi Manconi, dopo un colloquio con lo stesso ministro dell’Interno Marco Minniti. “Non posso virgolettarlo”, aveva detto a SkyTg24, “perché non sono stato autorizzato a farlo, ma posso dire che il ministro dell’Interno Minniti non autorizzerà altri sgomberi a Roma senza che vi siano già pronte soluzioni abitative alternative”. La decisione è stata confermata a Repubblica da un funzionario del Viminale che ha specificato: “La prossima settimana scriveremo nuove linee guida per effettuare gli sgomberi ordinati dai magistrati, e le invieremo a tutti i giudici d’Italia. Tra le disposizioni ci sarà sicuramente quella di non autorizzarli se prima non è stata concordata una sistemazione dove alloggiare chi ne ha diritto. È una regola di buon senso, e non sarà l’unica”.
Al prefetto il testo che sarà inviato dal Viminale affida ovviamente la “determinazione delle modalità esecutive di provvedimenti dell’Autorità giudiziaria concernenti occupazioni arbitrarie di immobili” ed è lui che “impartisce, sentito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, disposizioni per prevenire, in relazione al numero degli immobili da sgomberare, il pericolo di possibili turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica e per assicurare il concorso della Forza pubblica all’esecuzione di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria concernenti i medesimi immobili”. L’impiego della forza pubblica deve essere definito “secondo criteri di priorità che, ferma restando la tutela dei nuclei familiari in situazioni di disagio economico e sociale – si legge sempre nel testo – tengono conto della situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica negli ambiti territoriali interessati, dei possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica, dei diritti dei soggetti proprietari degli immobili, nonché dei livelli assistenziali che devono essere in ogni caso garantiti agli aventi diritto dalle regioni e dagli enti locali”.
Nei mesi scorsi era stato approvato il pacchetto Minniti-Orlando in materia di sicurezza nelle città: si trattava di un decreto legge varato a febbraio e convertito il 18 aprile, che contiene novità in materia di sgomberi di immobili occupati abusivamente. I “livelli assistenziali degli aventi diritto” in caso di immobili occupati abusivamente “devono essere garantiti dalle Regioni e dagli Enti locali”. Il testo chiamava in causa, per le loro diverse responsabilità, prefetti ed enti locali e prevede che accanto alla “sicurezza pubblica” fossero tutelati i “nuclei familiari in situazioni di disagio economico e sociale”, la “salute pubblica”, i “soggetti proprietari degli immobili” e i “livelli assistenziali che devono essere in ogni caso garantiti agli aventi diritto dalle regioni e dagli enti locali”.
Inchiesta della Procura di Roma su via Curtatone – Intanto la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta “su quanto avveniva all’interno dell’immobile occupato in via Curtatone a Roma”. Lunedì la Digos acquisirà la documentazione trovata all’interno dello stabile, una serie di ricevute e altri incartamenti, che sarà con ogni probabilità oggetto di una informativa da inviare ai magistrati di piazzale Clodio. Parte di questa documentazione è anche all’attenzione dei carabinieri che da tempo indagano sulla gestione delle occupazioni di alcuni stabili della Capitale. All’interno dell’immobile di via Curtatone sono state rinvenute anche numerose bombole del gas. Sugli incidenti avvenuti giovedì mattina la Procura ha avviato una indagine contestando ai quattro arrestati i reati di lesioni e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.