Il confronto del sistema dei dottorati anglosassoni con quelli italiani evidenzia alcuni problemi strutturali che determinano sia precarietà lavorativa, che scarsa competitività. Di seguito dieci proposte, alcune di facile attuazione, altre difficili da realizzare, per ridare linfa al sistema italiano di formazione post-laurea:
1. Creazione di scuole professionali a cui si acceda per concorso e finanziate con prestiti bancari agevolati erogati ai singoli. Le scuole professionali formino a mestieri specializzati e altamente retribuiti (notaio, chirurgo, broker etc). Chi punta ai soldi (e non alla ricerca) provveda a finanziare il proprio futuro benessere attraverso prestiti bancari (qualora non in possesso delle necessarie risorse).
2. Finanziamenti pubblici erogati solo per dottorati “puramente accademici”, che formino cioè personale di ricerca e professori universitari. Creazione di sistemi per l’ottenimento di prestiti bancari agevolati per chi intenda frequentare le scuole professionali.
3. Da cui dipende, in larga parte, l’attuabilità del punto 1. abolizione degli ordini professionali e completa liberalizzazione del mercato: obiettivo, mi rendo conto, forse utopico per l’homo italicus che ha familiarità (molta) con il metodo “conoscenze” e scarsa dimestichezza con la categoria di merito individuale.
4. Sistematica ristrutturazione in “tappe” del dottorato, in modo da svincolare lo studioso sia dalla servitù dei baroni, che dall’incertezza relativa alla progressione del proprio lavoro. Il dottorato deve essere la prima tappa, non l’ultima, di una carriera accademica cui facciano seguito i livelli di:
a. professore di fascia base;
b. associato
c. ordinario, con regole e tempi precisi di progressione.
5. Creazione in ogni maggior ateneo di uffici per la carriera che supportino sia i neo-professori, che i detentori di un diploma universitario di scuola professionale, nella ricerca di un impiego stabile.
6. Responsabilità di ogni singolo dipartimento e, in particolare, dei professori più anziani per il successo lavorativo dei propri neo-professori. Un dipartimento che non riesca a impiegare i propri nuovi addottorati riceverà meno finanziamenti, e i colleghi senior non accederanno a nessun tipo di bonus sullo stipendio base. Obbligo anche per i colleghi senior di continuare a fare ricerca, pubblicare e insegnare (pena il congelamento della progressione stipendiale).
7. Eliminazione dell’otto per mille alla chiesa cattolica e reindirizzo coatto di tali risorse verso l’università pubblica.
8. Sponsorizzazione da parte dei vari atenei di iniziative periodiche di richiesta di finanziamento rivolte agli ex-studenti e a tutta la cittadinanza.
9. Provvedimento pro tempore: commissariamento delle commissioni di concorso per almeno 20 anni. Tranne alcune virtuose/eroiche eccezioni (spero più numerose di quanto non mi appaia) l’università italiana è piagata da un gravissimo stato di corruzione morale. Chi occupa posizioni di rilievo è spesso responsabile dello stato di putrescenza del sistema, o è quantomeno connivente. È imperativo, per quanto umiliante, affidare la ristrutturazione del personale della nostra accademia a un paese virtuoso, straniero e amico. Non vedo come chi sia causa di un male possa esserne, allo stesso tempo, rimedio e cura.
10. Infine, aspetto simbolico ma importante: conferimento del titolo di dottore esclusivamente a chi abbia concluso un lungo percorso di dottorato a vocazione puramente accademica e a chi eserciti la professione medica. È così nel resto del mondo dove gli unici dottori sono professori universitari e medici; non gli avvocati, non gli ingegneri (che infatti si chiamano avvocati e ingegneri) né tantomeno chi abbia concluso i primi tre anni di università con una tesina.
Anche in Italia, dove l’urgenza dei problemi semplicemente non esiste, un’inversione di rotta nella gestione ed entità dei finanziamenti pubblici e privati all’accademia non è più derogabile, così come non c’è più tempo per rimandare l’annoso problema della questione morale.
Tommaso Gazzarri
Docente universitario
Scuola - 27 Agosto 2017
Dottorato in Italia, dieci proposte perché funzioni davvero
Il confronto del sistema dei dottorati anglosassoni con quelli italiani evidenzia alcuni problemi strutturali che determinano sia precarietà lavorativa, che scarsa competitività. Di seguito dieci proposte, alcune di facile attuazione, altre difficili da realizzare, per ridare linfa al sistema italiano di formazione post-laurea:
1. Creazione di scuole professionali a cui si acceda per concorso e finanziate con prestiti bancari agevolati erogati ai singoli. Le scuole professionali formino a mestieri specializzati e altamente retribuiti (notaio, chirurgo, broker etc). Chi punta ai soldi (e non alla ricerca) provveda a finanziare il proprio futuro benessere attraverso prestiti bancari (qualora non in possesso delle necessarie risorse).
2. Finanziamenti pubblici erogati solo per dottorati “puramente accademici”, che formino cioè personale di ricerca e professori universitari. Creazione di sistemi per l’ottenimento di prestiti bancari agevolati per chi intenda frequentare le scuole professionali.
3. Da cui dipende, in larga parte, l’attuabilità del punto 1. abolizione degli ordini professionali e completa liberalizzazione del mercato: obiettivo, mi rendo conto, forse utopico per l’homo italicus che ha familiarità (molta) con il metodo “conoscenze” e scarsa dimestichezza con la categoria di merito individuale.
4. Sistematica ristrutturazione in “tappe” del dottorato, in modo da svincolare lo studioso sia dalla servitù dei baroni, che dall’incertezza relativa alla progressione del proprio lavoro. Il dottorato deve essere la prima tappa, non l’ultima, di una carriera accademica cui facciano seguito i livelli di:
a. professore di fascia base;
b. associato
c. ordinario, con regole e tempi precisi di progressione.
5. Creazione in ogni maggior ateneo di uffici per la carriera che supportino sia i neo-professori, che i detentori di un diploma universitario di scuola professionale, nella ricerca di un impiego stabile.
6. Responsabilità di ogni singolo dipartimento e, in particolare, dei professori più anziani per il successo lavorativo dei propri neo-professori. Un dipartimento che non riesca a impiegare i propri nuovi addottorati riceverà meno finanziamenti, e i colleghi senior non accederanno a nessun tipo di bonus sullo stipendio base. Obbligo anche per i colleghi senior di continuare a fare ricerca, pubblicare e insegnare (pena il congelamento della progressione stipendiale).
7. Eliminazione dell’otto per mille alla chiesa cattolica e reindirizzo coatto di tali risorse verso l’università pubblica.
8. Sponsorizzazione da parte dei vari atenei di iniziative periodiche di richiesta di finanziamento rivolte agli ex-studenti e a tutta la cittadinanza.
9. Provvedimento pro tempore: commissariamento delle commissioni di concorso per almeno 20 anni. Tranne alcune virtuose/eroiche eccezioni (spero più numerose di quanto non mi appaia) l’università italiana è piagata da un gravissimo stato di corruzione morale. Chi occupa posizioni di rilievo è spesso responsabile dello stato di putrescenza del sistema, o è quantomeno connivente. È imperativo, per quanto umiliante, affidare la ristrutturazione del personale della nostra accademia a un paese virtuoso, straniero e amico. Non vedo come chi sia causa di un male possa esserne, allo stesso tempo, rimedio e cura.
10. Infine, aspetto simbolico ma importante: conferimento del titolo di dottore esclusivamente a chi abbia concluso un lungo percorso di dottorato a vocazione puramente accademica e a chi eserciti la professione medica. È così nel resto del mondo dove gli unici dottori sono professori universitari e medici; non gli avvocati, non gli ingegneri (che infatti si chiamano avvocati e ingegneri) né tantomeno chi abbia concluso i primi tre anni di università con una tesina.
Anche in Italia, dove l’urgenza dei problemi semplicemente non esiste, un’inversione di rotta nella gestione ed entità dei finanziamenti pubblici e privati all’accademia non è più derogabile, così come non c’è più tempo per rimandare l’annoso problema della questione morale.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.