Se sia stata grande boxe non sono in grado di dirlo. Se abbia fatto bene al movimento nemmeno. Quando si programma un evento così grande, pompandolo nelle aspettative e affibbiandogli una dimensione quasi epica, si rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano. Il risultato sportivo che la vittoria di Floyd Mayweather ci consegna è poca cosa rispetto a tutto quello che si era già consumato prima delle “fatidiche” dieci riprese con cui l’americano si è sbarazzato dell’irlandese Conor McGregor. Due borse sontuose per un totale di 300 milioni di dollari, sponsorizzazioni e diritti televisivi folli. Per non parlare delle cifre ipotizzate, che portano Mayweather a 350 milioni e McGregor a 100 milioni, tenendo conto delle voci extra.
Se si pensa che c’era il rischio che tutto potesse finire dopo un gancio ben assestato e in pochi secondi, potremmo dire che l’appassionato che ha sborsato tra i tremila e i centomila dollari per dire “io c’ero” sarà stato anche ripagato dalle dieci riprese viste ma sulla qualità della boxe temo di no (alla T-Mobile Arena di Las Vegas erano in 18mila). Mai in dubbio la vittoria numero 50 di Mayweather che ha così superato il record storico di Rocky Marciano e festeggiato aggiudicandosi la Money belt, la cintura confezionata per l’occasione dalla World boxing council fatta di 3.360 diamanti, 600 zaffiri, 300 smeraldi e 1.5 kg di oro, il tutto avvolto in preziosa pelle di coccodrillo.
La cintura è una sintesi perfetta di ciò che rimarrà di questo match. Il denaro prima di tutto, cifre enormi: un miliardo di spettatori stimati, un miliardo il giro d’affari. Un affare? Per i pugili di certo, alla fine stretti in un abbraccio e prodighi di complimenti reciproci. Floyd Mayweather, a 40 anni, può dire davvero basta, mentre Conor McGregor, che di anni ne ha 29, potrebbe pensare a una seconda e più remunerativa carriera come pugile. Una replica? Non è fantascienza immaginare possa esserci, perché: come si fa a dire di no a una montagna di soldi? Il record di Marciano battuto e la gloria eterna per Mayweather direte voi, quella non conta? Se la mariterebbe anche il “vecchio” Floyd, ma di questi tempi la gloria viene schiacciata sempre dal “vile” guadagno, per ko pure. Infine, la leggenda di Rocky Marciano, il bombardiere di Brockton, aleggiava su questo ring dorato a distanza di 61 anni mentre di Mayweather, McGregor e questa boxe di oggi, mi chiedo, cosa resterà.