Antefatto. Il 26 agosto del 2017 Floyd Mayweather Jr e Conor McGregor si sono affrontati sul ring della T-Mobile Arena di Las Vegas per un incontro di pugilato. L’incontro ha rappresentato l’evento più seguito nella storia degli sport da combattimento. Mayweather ha stimato per sé un guadagno complessivo di circa 300 milioni di dollari. McGregor ha pubblicamente annunciato che con questo singolo incontro avrebbe quadruplicato il proprio patrimonio.
Entrambi gli atleti hanno monetizzato l’evento grazie ai premi economici dalla Nevada State athletic commission, ai guadagni televisivi della pay-per-view e alle sponsorship con brand partner. A questo si aggiunge la pubblicità che entrambi gli atleti hanno fornito gratuitamente ai propri business collaterali. Floyd Mayweather Jr ha infatti promosso l’apertura di un altro dei suoi strip club a Las Vegas, mentre Conor McGregor ha promosso la sua linea di abiti e di whiskey.
Secondo Spotrac – l’azienda sportiva che raccoglie e pubblica online tutti i contratti della Nba e della Nfl – Mayweather ha guadagnato in una sera più di quanto un professionista di basket o football americano guadagni nella sua intera carriera. Per chi non sapesse com’è andata a finire, vi basti riflettere sui seguenti elementi.
Da un lato c’era Floyd Mayweather Jr: campione di pugilato con un record di 49 incontri vinti e zero persi; figlio di Floyd Mayweather Sr, campione di pugilato; nipote di Jeff & Roger Mayweather, campioni di pugilato. Dall’altro c’era Conor McGregor: campione di un altro sport, ovvero le arti marziali miste (Mma).
Chi abbia vinto risulta facilmente intuibile. Floyd Mayweather Jr ha fornito al mondo una lezione di pugilato e battuto Conor McGregor al decimo round per ko. Eppure il mondo ha dimostrato di voler comunque guardare il film fino alla fine, pur sapendo razionalmente come sarebbe finita.
Tutto questo è accaduto perché Floyd e Conor sono i leader sportivi e mediatici delle rispettive discipline. Hanno fatto collidere due mondi distanti per motivi di visibilità e dunque soldi. Per propagandare la propria confidenza, e portare quante più persone a pagare per l’incontro, i due atleti hanno sfilato per il mondo come fossero le presidenziali. Si sono incontrati pubblicamente a Los Angeles, New York, Toronto e Londra. La loro propaganda ha infiammato l’immaginario collettivo, ricorrendo agli elementi tipici del bipolarismo politico. La boxe contro le Mma. L’America contro l’Europa. Il maturo contro il giovane. Il nero contro il bianco.
Docuserie strappalacrime hanno umanizzato i combattenti, raccontando della loro scalata al successo nonostante un’infanzia problematica. Floyd è cresciuto con una madre tossicodipendente, Conor ha dovuto affrontare la povertà fino a pochi anni fa vivendo con i sussidi dello Stato irlandese. Due storie perfette per fomentare il mito dell’American dream, ovvero l’idea che tutti possano vivere la vita da eroi – non importa quanto indietro essi partano.
Floyd e Conor si sono presentati come esponenti principali dei propri partiti. Si tratta delle agenzie promozionali che hanno fondato per guadagnare sia come atleti che come promotori. Da un lato la Mayweather promotion, dall’altra la McGregor sports and entertainment.
I social media hanno accelerato l’hype intorno all’evento, ovvero l’architettura pubblicitaria pre-gara. Durante gli speech presidenziali e le interviste ai giornalisti di settore, sono state affrontate tematiche delicate e del tutto scollegate allo sport per finire strategicamente sotto gli occhi di un pubblico generalista. Conor ha denunciato Floyd per i suoi problemi col fisco, Floyd ha reagito accusando Conor di essere razzista, dunque Conor ha chiuso il cerchio tacciando Floyd di picchiare le donne.
Ogni tweet ha portato a una notizia di giornale, ogni speech è stato studiato nel dettaglio, ogni insulto ha polarizzato ulteriormente l’audience. Entrambi hanno promosso il proprio brand personale e quello delle loro aziende partner. Entrambi hanno fatto sognare il mondo attraverso l’ego e l’esagerazione. Entrambi escono dalla competizione più ricchi di prima.
Come nelle Presidenziali, entrambi i candidati hanno ottenuto qualcosa di positivo, i portatori di speranza hanno perso e la narrazione della realtà ha vinto sulla realtà stessa.
Come sosteneva lo stand up comedian George Carlin, si chiama “sogno americano” perché devi essere addormentato per crederci.