Dopo aver sorvolato lo spazio aereo giapponese, il missile lanciato da Kim Jong-un è caduto in mare spezzandosi in tre pezzi. Immediata la reazione del Consiglio di Sicurezza che si riunirà oggi d’urgenza, ma Pyongyang rilancia: "Usa responsabili di conseguenze catastrofiche". Mosca: "Onu pensi a risoluzione che dica no a soluzione militare e no a sanzioni unilaterali". Giapponesi svegliati nella notte da un sms: "Mettetevi al riparo". Corea del Sud sgancia otto bombe vicino al confine
Kim Jong-un torna a sfidare i suoi vicini di casa e l’Occidente. Pyongyang ha lanciato un altro missile balistico verso il Giappone. Si tratta del primo vettore a medio raggio disegnato dalla Nord Corea per trasportare una testata nucleare. La notizia è stata confermata da fonti dell’esercito di Seul e da Tokyo. “Il missile ha sorvolato il nostro spazio aereo”, ha detto il premier giapponese Shinzo Abe, prima di presiedere una riunione di emergenza. Abe ha assicurato che “sarà fatto ogni sforzo possibile per proteggere la popolazione giapponese”, sottolineando che il lancio del missile da parte della Nord Corea “costituisce una minaccia molto seria e grave, non ha precedenti”. Nella notte il premier nipponico e il presidente americano Donald Trump si sono sentiti al telefono, convenendo di tenere viva la pressione sulla Corea del Nord. La Corea del Sud, invece, ha risposto alla provocazione con i fatti: le Forze armate hanno sganciato otto bombe vicino al confine di Pyongyang in una dimostrazione di “forza travolgente”, come l’hanno definita i media locali. A darne notizia il quotidiano britannico Independent.
Da parte sua, tuttavia, il governo nordcoreano aveva replicato alle accuse del Giappone, avvisando contestualmente gli Stati Uniti d’America. “La Corea del Nord ha tutte le ragioni di rispondere con dure contromisure come esercizio del suo diritto all’autodifesa” e gli “Stati Uniti saranno pienamente responsabili delle conseguenze catastrofiche che questo comporterà”, ha detto oggi l’inviato nordcoreano alle Nazioni Unite nel corso del forum sul disarmo a Ginevra. Subito dopo il lancio del missile Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone hanno chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, programmata per oggi. La richiesta della riunione – come riporta l’agenzia sudcoreana Yonhap, citando un funzionario del ministero degli Esteri di Seul – è relativa alle “minacce a pace e stabilità” rappresentate dalle attività di Pyongyang. Anche Donald Trump ha detto la sua, sottolineando che si tratta di “azioni che minacciano e destabilizzano e aumentano solo l’isolamento del regime nord coreano. Tutte le opzioni sono sul tavolo”.
Sulle decisione del Consiglio di Sicurezza, però, arrivano le dichiarazioni preventive di Russia e Cina. “È chiaro a tutti che l’opzione delle sanzioni alla Corea del Nord si è ormai esaurita. Maggiori sanzioni non risolveranno il problema. Ora l’Onu deve passare una risoluzione che dica chiaramente no a soluzione militare e no a sanzioni unilaterali al di fuori di quelle approvate dal Consiglio di Sicurezza”, dice il vice ministro degli Esteri di Mosca Serghei Ryabkov. Il capo della commissione Esteri della Duma Leonid Slutzki propone la Russia come possibile mediatore “per esercitare pressioni sul programma missilistico e su quello nucleare dei nordcoreani” ma a patto che gli Stati Uniti “congelino l’attività militare nella regione”. Anche Hua Chunying, portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, sottolinea che l’inasprimento del pressing su Pyongyang “non risolverà fondamentalmente il problema. La situazione resta altamente sensibile e tutti dovrebbero creare le condizioni per la ripresa del dialogo e i negoziati”.
L’Unione europea, invece, si dice “pronta a sostenere” il dialogo ma annunciando che valuterà una “risposta adeguata in stretta consultazione con i partner chiave e in linea con le decisioni del Consiglio di sicurezza Onu”. Per l’alta rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, il lancio del missile è “una totale violazione degli obblighi internazionali” di Pyongyang, espressi “in varie risoluzioni Onu, e rappresenta una grave minaccia alla pace e sicurezza internazionali”.
Intanto Seul ha tenuto manovre aeree con quattro caccia F-15 che hanno sganciato otto bombe MK-84 su target al Pilseung Range, campo militare sulla costa orientale: il portavoce presidenziale Park Su-hyun ha detto che il direttore della sicurezza nazionale Chung Eui-yong ha avuto un colloquio con la controparte americana H.R. McMaster sull’ultima “provocazione” del Nord: l’obiettivo numero uno è prepararsi a un’eventuale altra azione di Pyongyang.
Secondo il quotidiano britannico Independent milioni di giapponesi sono stati svegliati questa mattina da un messaggio di testo arrivato sui loro telefoni cellulari che li esortava a mettersi al riparo: “Un missile – era il testo dell’sms – è stato lanciato dalla Corea del Nord. Per cortesia ritiratevi in un edificio solido o un seminterrato”. Pochi minuti dopo è arrivato un secondo messaggio: “Un missile nordcoreano ha sorvolato questa zona. Se trovate oggetti sospetti per cortesia non li toccate mai“. Le emittenti radio e televisive hanno interrotto i programmi per avvisare la popolazione attraverso il sistema di allerta satellitare ‘J-Alert‘, mentre il ferroviario ad alta velocità è stato sospeso temporaneamente.
“Non è bello essere svegliati alle 6 del mattino da altoparlanti che annunciano che un missile sta volando sopra le nostre teste”, scrive su facebook la cantante lirica italiana Gemma Bertagnolli, che si trova in Giappone per tenere un master di canto. Dopo aver sorvolato lo spazio aereo giapponese, il missile lanciato dalla Nord Corea è caduto – spezzandosi in tre pezzi – nel Mar del Giappone, a 1.180 km dalla città di Cape Erimo. La tv pubblica giapponese ha riferito non ci sono segni di danni sul territorio nipponico. I responsabili militari sudcoreani, invece, hanno reso noto che il missile ha volato per circa 2.700 chilometri ed ha raggiunto un’altezza massima di 550 chilometri quando è passato sull’isola giapponese di Hokkaido.
Il lancio del missile da parte del regime di Kim Jong-un ha influenzato anche le Borse europee che si muovono in territorio negativo. Sul fonte monetario l’euro sfonda quota 1,2 sul dollaro a 1,2026, ai massimi da gennaio 2015. Gli ultimi lanci-provocazione del regime di Kim Jong-un risalgono a due giorni fa quando, nella notte tra venerdì e sabato in Europa (sabato mattina a Pyongyang) tre missili balistici a corto raggio sono stati lanciati nell’arco di 30 minuti: uno è esploso subito, gli altri due hanno percorso circa 250 chilometri. Quello di oggi è il 13esimo lancio di missile balistico da parte della Nord Corea quest’anno, il primo dei quali il 4 luglio ha spinto il Consiglio di sicurezza Onu ad approvare un nuovo pacchetto di sanzioni.