Un sindaco, un boss della malavita, la poesia e una foca. Si intitola La vita in comune il nuovo film di Edoardo Winspeare, in prima visione mondiale nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia 2017 (nello stesso giorno sarà anche nelle sale distribuito da Altre Storie). Storia poetica e fiabesca che si svolge nel Comune immaginario di Disperata, un piccolo paese del sud Italia dimenticato da Dio, dove il malinconico sindaco Filippo Pisanelli si sente terribilmente inadeguato al proprio compito. Solo l’amore per la poesia e la passione per le sue lezioni di letteratura ai detenuti gli faranno intravedere un po’ di luce. Sarà la scintilla per l’arte, condivisa con due criminali di basso calibro, e la ricomparsa di una foca monaca, a suggerirgli che qualcosa è cambiato. “I personaggi del mio film esistono veramente: sono proprio così, o – forse meglio – potrebbero essere così come descritti nella sceneggiatura”, ha spiegato Winspeare. “Le loro ambizioni, i loro sogni – come diventare i mammasantissima del più povero e depresso paesino di Puglia, aspettare la foca monaca, iniziare alla poesia alcuni detenuti, desiderare di fare il bidello, attendere con ansia una telefonata del Papa, costruire lo zoo di Disperata – hanno il sapore di una visionarietà quotidiana senza la retorica che spesso accompagna tali gesta quando compiute da eroi riconosciuti dal mondo intero”.