Il prototipo presentato dal marchio tedesco è una proiezione diretta sulla mobilità di domani: niente volante nè pedali, propulsione elettrica e una vocazione per la condivisione e i servizi. Un salto in avanti concettuale, ancor prima che tecnologico, a cui dovremo cominciare ad abituarci
Rigorosamente piccola, elettrica, connessa, a guida autonoma e votata ai servizi di car sharing. Così in Daimler vedono il futuro della Smart Fortwo, e chissà che prima o poi non tocchi pure alla Forfour. Insomma, il prototipo Vision EQ che vedete qui sopra, presentato in una sorta di pre-preview rispetto al canonico Salone di Francoforte (come ormai di moda, per amplificare la cassa di risonanza), è senza dubbio una pietra angolare per il (relativamente) giovane marchio tedesco.
Perché cambia le prospettive, innanzitutto. Non più un mezzo da possedere, ma da condividere e utilizzare alla bisogna. Non più un’auto parcheggiata in garage, ma che ti viene a prendere e ti porta dove vuoi. Senza possibilità di intervento da parte tua o dell’altro passeggero, visto che non ha volante nè pedali. Più spazio per accomodarsi, pensare alle proprie cose, avere e gestire informazioni grazie allo schermo tattile da 24″ o, perché no, leggere un libro.
La Smart a prova di futuro è stata pensata proprio per questo. Con gli stessi ingombri di quella attuale (2,7 metri di lunghezza), a emissioni zero grazie al motore elettrico e alla batteria agli ioni di litio da 30 kW (a ricarica induttiva), con una memoria che ricorda le abitudini e gli spostamenti degli utenti, che potranno riconoscere la “loro” auto grazie a un display sistemato davanti al muso (il Black Panel Grille) che saluta il cliente col suo nome. Un’auto in grado di dialogare con le infrastrutture e spostarsi da sola verso i luoghi dove c’è più bisogno di lei, come un buon tassista sa fare, anche se non chiamata direttamente.
Il traffico cittadino diventa così una specie di fiume che scorre, sul quale farsi cullare e coccolare da flotte di auto self driving. Un quadro troppo idilliaco? Sicuro, soprattutto per chi non vuole rinunciare al piacere di guida. Ma questa è la strada segnata dai costruttori. Per convenienza, soprattutto: domani a pesare sui bilanci delle case automobilistiche non saranno solo le vendite o i noleggi, ma i servizi di mobilità. Quelli che producono utili 24 ore su 24. Non è un caso che ad oggi Car2Go, il car sharing firmato Smart, vanti 2,7 milioni di clienti. E che, soprattutto, da qui a dieci anni nel mondo si prevede che in generale ad usufruire di questi servizi saranno diverse decine di milioni di persone. E’ il futuro, anche di chi non è pronto.