L'ateneo milanese ha reso noto di aver bloccato le prove d'ingresso per le facoltà umanistiche. Il 31 agosto il tribunale ha accolto il ricorso degli studenti contro la decisione del Senato accademico di introdurre il numero chiuso da settembre 2017. Il rettore annuncia il ricorso
Dopo lo stop del Tar del Lazio al numero chiuso nelle facoltà umanistiche, l’Università degli studi di Milano sospende i test. L’ateneo ha reso noto che “in ottemperanza al provvedimento cautelare” ha bloccato le prove di ammissione ai “corsi di laurea in Filosofia, Lettere, Lingue e Letterature straniere, Scienze dei beni culturali, Scienze umane dell’ambiente, del territorio e del paesaggio, Storia”.
Il 31 agosto il tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso presentato a fine luglio dall’associazione Udu, l’Unione degli universitari, contro la decisione della Statale di fissare delle quote per le iscrizioni a lettere, filosofia, storia, beni culturali e geografia. Il provvedimento era passato tra non poche polemiche sia sul fronte degli studenti che dei professori. Tanto che a maggio il Senato accademico si spaccò nel voto a favore della mozione proposta dal rettore Gianluca Vago.
Gli studenti hanno ricordato come “l’assenza di un numero sufficiente di docenti non rientra tra le cause previste dalla legge n.264 del 1999 per introdurre il numero chiuso. Il pronunciamento, adesso, rischia di creare un precedente per le facoltà che non rientrano nella direttiva ministeriale.”
Intanto, il rettore della Statale, Gianluca Vago in un incontro con la stampa ha annunciato che l’università ricorrerà al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar del Lazio di sospendere il provvedimento che introduceva nell’ateneo il numero chiuso nelle facoltà umanistiche.