Sei in carrozzina e vivi a Firenze? Niente taxi. O meglio, puoi averlo solo su prenotazione. E se tuo padre finisce in ospedale all’improvviso, in piena notte? Niente. La rabbia e la frustrazione di Patrizia Pepe, disabile e attivista di Firenze che da sempre si batte per i diritti, sono racchiuse nel messaggio che ha inviato il 30 agosto alle 3.41 al primo cittadino Dario Nardella.
Ecco il testo:

“Caro sindaco, mentre lei è a dormire tranquillamente nel suo letto io sono disperatamente alla ricerca di un taxi che mi porti di urgenza al pronto soccorso dove è stato ricoverato mio padre di 92 anni e grazie a lei e al fatto che non ha previsto l’obbligo per i nuovi tassisti di avere le macchine attrezzate per il trasporto di noi disabili in carrozzina io non posso agire il mio diritto di cittadina andare d’urgenza al pronto soccorso di Careggi. Mi viene a prendere lei per favore? È una vergogna che a Firenze città della cultura questo servizio sia praticamente inesistente”.

Conosco Patrizia da tempo. Donna battagliera, arguta, capace. Si batte per i disabili, per dare pari diritti a chi come lei è costretto su una carrozzina. La scorsa notte, tra il 29 e il 30 agosto, ha vissuto un incubo, un’emergenza dentro l’altra: il padre che peggiorava, prima, e la ricerca di un taxi per stargli accanto.

“Alla fine – spiega in un post su Facebook – me lo hanno trovato un tassista disponibile a lasciare la macchina e prendere il carrozzone che tengono parcheggiato per i disabili. Ma non è accettabile affidarsi alla buona volontà delle persone. Non riesco ad accettarlo”.

Il sindaco Nardella, sentito da Repubblica, ha subito precisato di aver girato l’sms, appena letto, all’assessora Cecilia del Re “che si è immediatamente attivata”. Ma non è bastato. Patrizia ha vissuto un lungo calvario ed è riuscita solo alle 4.30 a trovare qualcuno che, chiudendo un occhio sulle regole, è andato a prenderla. Il disagio era già stato più volte evidenziato dal capogruppo di Sinistra italiana in Comune, Tommaso Grassi. Ne aveva parlato in Palazzo Vecchio, ma Nardella allora non lo ascoltò. Anche ora che sono state rilasciate 70 nuove licenze per taxi a Firenze, tra i requisiti del bando c’era il mezzo “green”, ma non per disabili.

Nemmeno uno. Eppure, le licenze, a chi le ha concesse, hanno fruttato. Si parla, secondo quanto riportato da Repubblica, di 12 milioni, di cui il 20%, pari a due milioni, che verrà destinato (solo sulla carta, per ora) alla sicurezza stradale, mentre l’80% alle cooperative. Ma la fotografia migliore della situazione fiorentina, al limite del paradosso, la fa Patrizia Pepe: a Bologna, su 700 licenze ci sono 31 auto attrezzate per disabili. E a Firenze? Senza prenotazione in anticipo, zero.

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