Il tour del segretario alle feste dell'Unità in Emilia: "Bisogna vincere le elezioni perché se non le vinciamo noi, ci sono gli estremisti e i populisti". Ma glissa sulla Sicilia. Rivendica il milione di posti di lavoro: "Berlusconi l'ha detto, noi l'abbiamo fatto". E attacca Grillo sui vaccini: "La Regione Emilia-Romagna combatte una battaglia di civiltà, noi siamo dalla parte della scienza, Grillo dice no alla mammografia"
Sull’immigrazione il Pd è unito, anche se è normale che ci siano opinioni diverse. Ma “tutto subito non si può fare: si è fatto bene a bloccare gli sbarchi“. A dirlo è il segretario del Pd Matteo Renzi che ha ripreso l’argomento dal palco della festa dell’Unità di Bologna. Per affrontare il tema immigrazione, dice, “serve buonsenso, ragionevolezza e pensarla sul medio periodo. Tutto subito non si può fare. Si è fatto bene a bloccare gli sbarchi. Non c’è divisione nel Pd su questa cosa. Normale che in un partito che vuole prendere il 30% ci siano opinioni diverse. Ma nella sostanza non ci sono opinioni diverse”. E ribadisce la frase che gli attirato più di una critica. “Aiutiamoli davvero a casa loro… – afferma – Non l’avessi detto, è venuta giù la rivoluzione. Aiutiamoli davvero a casa loro. Ci sarà qualcuno che non sarà d’accordo”. Renzi ricorda che “la questione immigrazione c’è sempre stata: non credete a quello che vi dicono che è solo di oggi”, serve aiutarli “nei Paesi di origine, investire in Africa. Si può fare non solo con le grandi aziende, ma con la cooperazione, con gli investimenti nei luoghi di origine”.
Il leader democratico ribadisce la linea a due fronti: prima si salvano poi non tutti possono rimanere in Italia: “Chi parte e sta in mare, non è che fa i discorsi: io li lascio affogare e chi se ne frega. Noi siamo l’Italia, chi sta affogando si prende e si salva. Non è una scelta libera: non salvarli vuol dire non essere umani“. Ma “abbiamo bisogno di una visione molto seria, c’è un limite massimo di persone che puoi accogliere, è impensabile che tu possa accogliere tutti. Devi salvarli tutti te, ma non puoi aiutarli tutti te“.
Renzi fa capire che questo sarà uno dei temi elettorali che accompagneranno tutta la campagna delle Politiche 2018. E infatti il segretario democratico ricorda che dopo la chiusura della festa nazionale Pd a Imola, “il 25 settembre parte il treno: un treno del Pd che passerà in tutte le province. Non ci saranno discorsi. Si scende, si va incontro alla gente. Si va al centro anziani, in azienda, a scuola. In modo libero, alle persone. Il Pd deve essere in mezzo alla gente e non ai litigi di palazzo“. Anche per questo non dice niente sulla situazione in Sicilia, da dove il segretario accuratamente si nasconde visto che il futuro dell’alleanza del centrosinistra appare segnato. “In Sicilia che si fa?” è una delle domande arrivate via sms dalla platea e lette dal segretario. “Non c’è scritto nel libro” glissa lui. Certo, restano i problemi all’interno del centrosinistra ma anche all’interno dello stesso Partito democratico: “Dai una svegliata ai territori? – si chiede Renzi – Dormono beatamente… I territori dipendono da ciascuno di noi. Capisco non sia semplice”. Quindi “stare dalla mattina alla sera a litigare su tutto è assurdo. Noi siamo il polo del buon senso. Dall’altro lato c’è l’estremismo”. “Bisogna vincere le elezioni – aggiunge l’ex presidente del Consiglio – perché se non le vinciamo noi, ci sono gli estremisti e i populisti. Il tempo delle vacanze è finito, portiamo avanti questo Paese“.
Passaggi delicati per il popolo del centrosinistra, pronunciati alle Feste dell’Emilia. Dopo il suo intervento a Bologna, contraddistinto dalla contestazione di una risparmiatrice e la risposta con poco self-control dell’ex capo del governo, Renzi si è fermato a lungo sul palco per firmare copie del suo libro Avanti. Poi ha pranzato e scherzato con i volontari in uno dei ristoranti al Parco Nord. Durante il pranzo gli è stata consegnata la maglietta dei volontari, dedicata al partigiano Adelmo Franceschini, morto a fine luglio. “Nel libro del vostro ex rettore – ha detto durante il pranzo riferendosi all’ultimo volume del latinista Ivano Dionigi – c’è scritto che maestro deriva da magis, mentre ministro viene da minus… Io dico che i maestri sono più importanti dei ministri. Ci educano a capire la direzione in cui dobbiamo andare. Viva i maestri e andiamo avanti più forti verso il futuro”. Finito il pranzo, Renzi ha lasciato Bologna in direzione di Reggio Emilia, seconda tappa di una giornata che si conclude alla Festa di Modena.
Secondo Renzi il Pd ha già cominciato a “portare avanti questo Paese”. “Il milione posti di lavoro? Berlusconi l’ha detto, noi l’abbiamo fatto” dice, dopo aver citato i dati Istat secondo cui da febbraio 2014 “ci sono 918mila posti di lavoro in più“. E poi la battaglia sui vaccini: “Dobbiamo essere orgogliosi della battaglia di civiltà che la Regione Emilia-Romagna sta facendo sul tema dei vaccini. E’ una battaglia sacrosanta, sacrosanta. Noi siamo quelli che stanno dalla parte della scienza, Beppe Grillo nei suoi spettacoli dice no alla mammografia. Vi rendete conto che ha attaccato Veronesi e Rita Levi Montalcini? Due giganti. Perché devo credere a un guru genovese?”.