Il 3-0 del Bernabeu restituisce l'attuale dimensione degli azzurri. La Spagna si qualifica per Russia 2018, gli uomini di Gian Piero Ventura dovranno passare per gli spareggi di novembre. In tre mesi, il ct deve trovare la ricetta migliore per tenere insieme la vecchia guardia e i più giovani, talentuosi ma ancora acerbi su grandi palcoscenici
Un’Italia piccola piccola, annientata dalla Spagna al Bernabeu. A tratti ‘scherzata’ dalle Furie Rosse, praticamente mai partita. E addio al primo posto nel girone nella notte nera di Madrid. La qualificazione per i mondiali di Russia 2018 dovrà maturare nei prossimi mesi, ma adesso è tempo di ragionare su cosa non ha funzionato nelle scelte di Gian Piero Ventura, al netto dell’infortunio di Giorgio Chiellini che ha indebolito la Nazionale in termini di esperienza e personalità nella serata più importante in vista della Coppa del Mondo.
Il tecnico azzurro si è rifugiato nella sua certezza più antica, il 4-2-4 che tanto gli è caro, già dai tempi di Bari. Una scelta che però non ha pagato, smascherando molti dei difetti dell’Italia che proprio a centrocampo, in questo momento, con elementi come Spinazzola ha un deficit in termini di partite internazionali. Ma non finisce qui. Perché Isco, protagonista assoluto della serata, ha dominato su Verratti (impietoso sombrero e ancor più plastico tunnel…) e ‘infilato’ anche Buffon, poco reattivo sul primo gol. E poi Lorenzo Insigne, che sul quel campo aveva illuso il Napoli in Champions League lo scorso anno, e invece sabato ha sofferto (e non poco) nella posizione molto esterna, che gli ha consegnato meno efficacia offensiva e un ruolo attivo in copertura sul lato di Asensio e Carvajal. Una doppia dimensione ‘bucata’ dal napoletano.
Il ‘tradimento’ dei singoli non spiega però in toto la serataccia. La Spagna ora come ora è ad un altro livello, nonostante un anno fa agli Europei furono proprio gli azzurri ha fermare la corsa di una squadra che stava chiudendo un ciclo. Adesso però già ricominciato, a differenza dell’Italia che proprio dopo l’esperienza francese con Conte avrebbe dovuto impastare una nuova fase. Ma al momento è in mezzo al guado, sospesa tra la vecchia guardia e la nuova generazione, che ha probabilmente più talento ma in azzurro non riesce ancora ad esprimere tutto il proprio potenziale. Ventura ha ora due mesi e mezzo per fare quadrato. In fondo, è andata come tutti si aspettavano. La Spagna ha vinto il girone, l’Italia dovrà staccare il pass per la Russia agli spareggi di novembre. Con questi uomini. E magari meno malizia.